Genova, 9 maggio. “Toti deve dimettersi”. È questa la richiesta che arriva dagli organizzatori di un evento in corso in piazza De Ferrari a Genova, sede della Regione Liguria. Sono alcune decine le persone che, armate di cartelli, chiedono un passo indietro al governatore ligure arrestato (ai domiciliari) per corruzione in un’inchiesta della Procura di Genova che ha provocato un terremoto nella politica regionale.
“Contro la mafia e la corruzione in politica” è lo striscione con scritta bianca su tessuto rosso che campeggia in piazza, mentre la protesta mescola diverse questioni centrali per i cittadini, dagli affitti alti ai tagli alla sanità.
In piazza campeggia anche l’invito ai consiglieri regionali a fare la loro parte: “diffidate di lui. Al di là delle responsabilità penali” quello che emerge è un “contesto impensabile” e allo stesso tempo “insopportabile e inaccettabile. Quello che emerge dagli atti dell’indagine è un sistema di potere che piega spudoratamente la pubblica amministrazione agli interessi di pochi e che non ha esitazioni morali nei confronti degli esponenti delle associazioni mafiose”. L’invito agli eletti in consiglio regionale è “ad assumere una posizione chiara e inequivocabile, diffidando di Toti e chiedendone le dimissioni immediate”.
