«Le cene? 450 euro ciascuno” – .

«Le cene? 450 euro ciascuno” – .
«Le cene? 450 euro ciascuno” – .

Due milioni di euro al microscopio. Sono quelli che gli imprenditori versano a Giovanni Toti dal 2016. Il governatore della Liguria arrestato nell’inchiesta sulla corruzione in Liguria vede ora vagliati contributi superiori ai 40mila euro. Al centro c’è la Change Foundation. E il reato contestato è diverso: finanziamento illecito. Pietro Colucci, imprenditore di discariche, ha pagato 195mila euro tra il 2016 e il 2020. In alcuni casi senza iscrizione. Ma gli inquirenti non trovano una controparte. Intanto la Procura indaga anche sulle cene elettorali di Toti. Per partecipare il prezzo è stato abbassato: da mille a 450 euro. Ma il numero degli ospiti è cresciuto. Sono organizzati dal Comitato di Presidenza dopo le segnalazioni della Banca d’Italia su operazioni sospette. E secondo la Procura erano anche un modo per compensare favori ricevuti.

L’altra indagine

Il dossier di corruzione, spiega oggi Repubblica, è emerso da un’altra indagine su finanziamenti illeciti. Ma proprio per questo gli inquirenti hanno passato al setaccio i due milioni arrivati ​​negli ultimi anni. Tra questi ci sono i 20mila euro di Luigi Amico, presidente di Amico&Co, leader nella ristrutturazione di superyacht. Anche lui è indagato per corruzione. Colucci invece ha pagato 195mila. Maurizio Rossi, editore di Primocanale, è indagato per finanziamento illecito. Mentre anche Francesco Moncada, direttore di Esselunga, si vede contestare la corruzione a suo carico. I due trovano un accordo per finanziare Marco Bucci, sindaco di Genova non indagato, attraverso uno spot dell’Esselunga sui led di Primocanale. Tra i finanziatori ci sono anche 100mila euro di Vincenzo Onorato, armatore, o quelli di compagnie petrolifere come Costantino di Europam. Ma anche Gianluigi Aponte, armatore di MSC.

Le cene del presidente

Poi ci sono le cene del presidente. Secondo la procura sarebbero serviti anche a compensare favori ricevuti. In quello del 10 marzo 2023 Aldo Spinelli deve risarcire Toti per l’aiuto in una speculazione edilizia, quella di Punta dell’Olmo a Celle Ligure. Secondo il gip Paola Faggioni era possibile partecipare anche per interposta persona, con compensi minimi e frammentati per non rendere tracciabile il finanziamento. Secondo il gip, con l’avvicinarsi delle scadenze elettorali, i bisogni di Toti aumentavano. E pur di ottenere la vittoria per sé o per le liste e i candidati sostenuti dal suo movimento, sarebbe stato pronto a “vendere la sua funzione e la sua attività in cambio di finanziamenti, abdicando così ai suoi importanti doveri istituzionali”.

600 ospiti

L’ultimo, che risale all’aprile 2024, ha avuto 600 ospiti. Per partecipare era necessaria una sottoscrizione di 450 euro a persona e il giorno prima dell’evento l’evento era esaurito. Nel 2023 la quota pro capite per la cena era piuttosto elevata (450 euro). Nell’ordinanza del gip Faggioni si informa che in data 6 marzo 2023 è stato effettuato un accredito di 900 euro “sul conto corrente intestato a Centroservizi Derna srl ​​(Gruppo Spinelli), riferibile alla quota di partecipazione di due persone ”. Mentre in data 10 marzo «sul conto corrente intestato alla Spinelli srl è stato registrato un accredito di 2.700 euro, riferibile alla quota di partecipazione per n. 6 persone.” Gli stessi importi, per complessivi 3.600,00 euro, si legge poi, «sono iscritti anche nel Registro dei soggetti erogatori dei contributi al Comitato Giovanni Toti Liguria per il mese di marzo 2023».

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