Una comunità sotto shock, una tragedia che poteva essere evitata, una famiglia in lacrime per la morte di un figlio di 17 anni, giovane promessa del ciclismo trentino.
Sono rimaste sulla strada le scarpe con le tacchette ritirate dal padre Luca, con la bicicletta sequestrata e la salma di Matteo Lorenzi portata al cimitero di Civezzano.
Il giovane atleta ha corso per il Azienda Montecorona, storica associazione della Val di Cembra, nella categoria riservata agli Juniores.
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L’incidente mortale è avvenuto ieri alle 15,30. Secondo una prima ricostruzione, un furgone è uscito sulla strada provinciale proprio mentre stava arrivando il ragazzo che sarebbe poi sopraggiunto travolto e gettato rovinosamente sull’asfalto.
Nonostante il trasporto immediato a Santa Chiara, le ferite si rivelarono troppo gravi e il giovane morì dopo il ricovero al Santa Chiara di Trento.
Matteo aveva una grande passione per il ciclismo, una passione che coltivava fin da giovane, da sempre appassionato delle due ruote. Matteo conosceva i pericoli della strada, era cauto, ma purtroppo la tragedia è comunque accaduta.
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La comunità ciclistica è rimasta scioccata e si è riunita per ricordare Matteo e condividere il dolore della sua famiglia. «Con immenso dolore e gli occhi pieni di lacrime dobbiamo dire addio al nostro Matteo che oggi ci ha lasciato improvvisamente. Ci stringiamo ai suoi cari con rispettoso silenzio. Ricordando i bei momenti trascorsi insieme ti salutiamo, ci mancherai tanto Matteo” – Scrive il suo il team di Montecorona pagina sociale.
Centinaia i commenti e le dichiarazioni di solidarietà da parte di tante squadre ciclistiche italiane.
Matteo era un ragazzo d’oro, appassionato e devoto al ciclismo e a tutto ciò che faceva. Era un ragazzo forte, sempre pronto ad aiutare i suoi compagni e a mettere il massimo in tutto quello che faceva. Il suo impegno nello studio e nella pratica sportiva al Liceo Galilei di Trento Mostra quanto fosse determinato e appassionato.
La sua scomparsa ha lasciato un vuoto incolmabili nella comunità ciclistica locale, con tutti coloro che lo conoscevano uniti nel dolore per la sua perdita.
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