Festival del Cinema di Venezia 2024, Peter Weir riceve il Leone d’Oro alla carriera – .

Festival del Cinema di Venezia 2024, Peter Weir riceve il Leone d’Oro alla carriera – .
Festival del Cinema di Venezia 2024, Peter Weir riceve il Leone d’Oro alla carriera – .

Regista e sceneggiatore australiano Pietro Weirautore di film famosi come L’attimo fuggente, The Truman Show E Maestro e Comandantericeverà il Leone d’Oro alla carriera nell’81esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, in programma dal 28 agosto al 7 settembre 2024. Il Consiglio di Amministrazione della Biennale di Venezia ha deciso su proposta del Direttore della Mostra, Alberto Barbera. “Con soli 13 film realizzati in quarant’anni, Peter Weir si è assicurato un posto nel firmamento dei grandi registi del cinema moderno”, ha affermato. Nell’accettare la proposta, Peter Weir ha invece commentato: “La Biennale di Venezia e il suo Leone d’Oro fanno parte dell’immaginario della nostra professione. Essere riconosciuti per il lavoro della tua vita come registi è un grande onore”.

LA CARRIERA

Nato nel 1944 a Sydney, in Australia, il regista e sceneggiatore Peter Weir è stato una figura chiave della New Wave del cinema australiano degli anni ’70. Dopo aver frequentato brevemente l’Università di Sydney, si recò in Europa nel 1965. Ritornato in Australia l’anno successivo, Weir lavorò come macchinista per una rete televisiva e dal 1969 prestò servizio come regista per la Commonwealth Film Unit. L’autore ha poi contribuito alla rinascita del cinema australiano con due film. Nel 1973 hai scritto e diretto il tuo primo lungometraggio, la commedia horror Le macchine hanno distrutto Parigimentre nel 1975 creò Picnic ad Hanging Rock, definito da Barbera un “film cult” che ha conquistato il pubblico internazionale. Il successo dei due film successivi ha poi aperto le porte a Weir cinema hollywoodiano. I film sono, rispettivamente, il dramma sulla prima guerra mondiale Gli anni spezzati del 1981, con Mel Gibson e vincitore di otto premi dell’Australian Film Institute, e il dramma ambientato in Indonesia all’epoca del rovesciamento del presidente Sukarno Un anno vissuto pericolosamente del 1982, con lo stesso Gibson e Linda Hunt. Nel 1985 Weir ha diretto il suo primo film hollywoodiano, il thriller Testimone – Il testimone che gli valse la prima nomination all’Oscar come miglior regia e le statuette per la migliore sceneggiatura originale e il miglior montaggio. Per Barbera il regista è “un sostenitore di un cinema capace di coniugare la riflessione su temi personali e la necessità di rivolgersi al pubblico più ampio possibile. Nonostante la diversità dei temi affrontati, non è difficile trovare nel suo cinema, audace, rigoroso e spettacolare allo stesso tempo, la costante di una sensibilità che gli permette di affrontare temi eminentemente moderni, come il fascino per la natura e le sue misteri, la crisi degli adulti nelle società consumistiche, le difficoltà di educare i giovani alla vita, la tentazione dell’isolamento fisico e culturale, ma anche il richiamo degli slanci avventurosi e l’istinto di sana ribellione”. Tra gli altri film, ha girato anche Weir L’attimo fuggente del 1989, un dramma ambientato in una scuola maschile negli anni ’50, The Truman Show del 1998, una favola sulla tirannia dei media, e Maestro e Comandante del 2003, un’epopea marittima basata sulla serie di Patrick O’Brian e scritta dal regista. Tutti e tre hanno valso a Weir una nomination all’Oscar come miglior regista, mentre il primo e l’ultimo gli sono valsi due premi BAFTA. Tra le sue altre opere si ricordano anche Costa delle zanzare del 1986, Carta Verde – Matrimonio di convenienza del 1990, Fearless – Senza paura del 1993 e La via del ritorno del 2010. Nel 2022 Peter Weir è stato anche il primo regista australiano a ricevere un Oscar alla carriera. “Celebrando il suo gusto per la narrazione e il suo innato romanticismo, Weir è riuscito a rafforzare il suo ruolo nell’establishment hollywoodiano, pur sottolineando una distanza piuttosto netta con l’industria cinematografica americana”, ha concluso Barbera.

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