Attivista curdo accusato di essere un contrabbandiere arrestato a Crotone: testimone irreperibile – .

Attivista curdo accusato di essere un contrabbandiere arrestato a Crotone: testimone irreperibile – .
Attivista curdo accusato di essere un contrabbandiere arrestato a Crotone: testimone irreperibile – .

Non ci sono testimoni e l’udienza probatoria davanti al gup si conclude con un nulla di fatto. Il procedimento aveva lo scopo di cristallizzare le testimonianze di due migranti contro Maysoon Majidi, l’artista e attivista curdo arrestato dalla Guardia di Finanza di Crotone con l’accusa di essere lo scafista dell’imbarcazione sbarcata sulla spiaggia della Gabella il 31 dicembre con a bordo 77 migranti. La donna si trova da gennaio nel carcere di Castrovillari dove potrebbe restare fino all’esito del processo. Secondo diversi movimenti per i diritti civili, ci sono accuse e detenzioni ingiuste nei confronti, dicono, di una donna che è dovuta fuggire dall’Iran dove era vista come un’oppositrice del regime. Durante l’udienza si è svolto davanti al tribunale un sit-in del comitato Maysoon Libera e della Rete 26 febbraio per chiedere la liberazione dell’attivista curdo. In apertura di udienza, il gup Elisa Marchetto ha dovuto prendere atto di una comunicazione della polizia giudiziaria in merito all’irreperibilità della testimone che, al momento dello sbarco, aveva reso dichiarazioni in cui indicava Maysoon Majidi come trafficante . Uscendo dall’Aula, il difensore della donna, l’avvocato Giancarlo Liberati, riconoscendo che “il giudice si è comportato correttamente” ha mostrato come il testimone, Asan Hosenzadi, dichiarato indisponibile, potesse essere negoziato telefonicamente. Lo stesso legale ha effettuato una videochiamata alla quale ha risposto l’uomo. “Secondo la squadra navale della Guardia di finanza di Crotone – ha detto il legale – il testimone è irreperibile. Si trova in un centro per immigrati, Camp Tegel a Berlino e non ci vuole niente per contattarlo. L’hai appena visto. Strano che la polizia tedesca, interpellata da quella italiana, non lo abbia trovato”. La sua presenza, secondo l’avvocato, “è decisiva perché ci ha spiegato di non aver mai accusato Maysoon” come avrebbe fatto il coimputato turco “che si è accusato di essere lo skipper e ha dichiarato fin dal primo momento che questa ragazza non aveva nulla a che fare con esso.” Liberati ha annunciato la richiesta di arresti domiciliari per l’attivista: “In carcere ha perso 14 chili. Ho annunciato al gup che chiederà la sostituzione della misura cautelare anche se il pubblico ministero ha già espresso parere contrario. Cercherò di presentare una richiesta molto circostanziata per consentire alla Procura di valutare ulteriormente l’esistenza di indizi gravi che per la verità non ho visto fin dall’inizio. Abbiamo già individuato un’associazione che ha espresso la volontà di accogliere Maysoon e possiamo adottare tutte le precauzioni necessarie. La ragazza non ha alcun interesse a scappare perché sarebbe come confermare la sua colpevolezza. Vuole restare in Italia, vuole essere assolta con un giusto processo con prove a suo favore e non fuggire”.

 
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