Nell’olio extravergine di alta gamma ciò che viene premiato è la novità – .

Nell’olio extravergine di alta gamma ciò che viene premiato è la novità – .
Nell’olio extravergine di alta gamma ciò che viene premiato è la novità – .

L’olio extravergine di oliva italiano si vende, con segno positivo in tutte le aree Nielsen, a differenza dell’andamento dell’olio comunitario che fatica, con un calo intorno al 10%.

Parliamo, però, di oli da scaffale, quindi di qualità variabile dal mediocre al buono. Anche se da tempo sugli scaffali dei supermercati compaiono etichette di oli premium, non si tratta certo di etichette di fascia alta, cioè di quel tipo di prodotto a cui aspirano olivicoltori e frantoiani per aumentare la marginalità.

Il settore petrolifero super premium e di fascia alta è talmente di nicchia che è difficile tenere d’occhio la situazionecioè capire come sta andando il mercato. Serve un osservatorio privilegiato, come quello di Eataly, a cui Teatro Naturale ha voluto consultare.

Le risposte che ha fornito Andrea Candeago, Direttore acquisti Eatalymeritano una lettura attenta, non solo per comprendere come la filosofia del marchio sia diventata più “aggressiva”, per “cogliere tutte le opportunità che il mercato offre” a vantaggio dei propri clienti, ma anche come sia una novità che premi e Dop/Igp siano ormai da considerare un prodotto usuale, tanto da meritare una private label.

– Partiamo dall’attualità: tradizionalmente Eataly si posiziona su oli di fascia alta e premium. Anche questi oli, a causa della situazione olivicola, con la seconda peggiore campagna di sempre, e dell’aumento dei costi di produzione, sono aumentati di prezzo. Come bilanciare gli interessi dei consumatori, che vogliono il miglior prodotto al prezzo più basso, e quelli dei produttori che chiedono margini di profitto per aiutare le loro aziende a sopravvivere?

Si tratta certamente di un equilibrio complesso nel quale il sistema distributivo deve necessariamente giocare un ruolo attivo. Nei confronti dei nostri clienti, il nostro impegno è quello di effettuare una selezione di altissima qualità, rappresentativa di tutte le regioni italiane e capace di evidenziare le diverse caratteristiche delle nostre cultivar. Garantiamo che i produttori possano venire e parlare dei loro prodotti nei nostri negozi che sono vetrine incredibili per la loro narrazione. Oltre a ciò, una continua attività di scouting fa sì che si possano cogliere tutte le opportunità offerte dal mercato.

– Eataly è sempre molto attenta ad una selezione di oli extravergini di oliva che rappresentano tutta l’olivicoltura nazionale ma generalmente in una fascia di prezzo omogenea. Con i cambiamenti climatici e le difficoltà produttive nelle aree collinari e marginali, con conseguente aumento dei costi, proseguirete nella politica di sostegno alle produzioni locali di olio di eccellenza?

Assolutamente sì perché fa parte del nostro DNA. L’Italia vanta il maggior numero di oli extravergini di oliva a denominazione in Europa (42 DOP e 7 IGP) e il più grande tesoro di biodiversità al mondo con 533 diverse varietà di olive. Un settore rappresentato da circa 400mila aziende agricole nazionali tra cui tante piccole realtà produttive che portano avanti tradizioni secolari, producendo oli di altissima qualità e in modo sostenibile. Il nostro compito è raccontare queste realtà eccellenti che possono essere anche produzioni locali molto particolari.

– Tutti gli oli extra vergini di oliva, comprese le miscele di oli comunitari, sono aumentati notevolmente di prezzo. Questo rende i prodotti Eataly più competitivi. Stai vedendo una partita? Un aumento delle vendite?

Per quanto riguarda la categoria olio notiamo sicuramente una maggiore predisposizione alla spesa ed una maggiore consapevolezza da parte del cliente del rapporto qualità-prezzo dell’olio extravergine di oliva. Da parte nostra prestiamo sempre grande attenzione ai nuovi fornitori e ai format per avere sempre novità e attrarre clienti.

– Eataly ha una forte presenza anche all’estero. Con l’aumento dei prezzi notate un calo dei consumi laddove l’olio extravergine di oliva non è ben consolidato nella cultura gastronomica locale?

Preservare e promuovere il meglio del nostro patrimonio enogastronomico significa promuovere il Made in Italy e, senza dubbio, sull’olio extravergine di oliva c’è ancora molto lavoro da fare, soprattutto all’estero. Dal nostro osservatorio non notiamo un calo dei consumi ma notiamo consumatori più attenti all’etichetta e via via più competenti nel comprendere le differenze di origine e sapore e le diverse possibilità di utilizzo. I nostri clienti sono più preparati di prima e questo ci fa capire che abbiamo lavorato nella giusta direzione. Tutto questo si riflette anche nella nostra strategia di avere una linea di oli a marchio Eataly che avrà una prima selezione di tre IGP: Sicilia, Puglia e Toscana.

– Sugli scaffali vediamo apparire oli aromatizzati e miscele di oli vegetali. Questi prodotti avranno un futuro o è solo una bolla?

Eataly propone solo olio extravergine di oliva 100% italiano, delle principali Dop e Igp, compresi gli oli dei Presìdi Slow Food: oltre 100 oli diversi da nord a sud, isole comprese, per permettere ai consumatori di spaziare tra tutte le sfumature di profumi e sapori di un tesoro 100% italiano. Un viaggio tra cultivar, zone di produzione, unicità e abbinamenti consigliati perché ogni olio è diverso e unico allo stesso tempo. Gli oli aromatizzati, pur essendo per noi un settore minore, sono una famiglia di prodotti con una clientela specifica ed Eataly, con la consueta attenzione che riserva all’innovazione, li guarda con interesse, proponendo prodotti che rispecchiano criteri di qualità ed eccellenza.

– Esposizione e layout dell’olio extravergine di oliva: la “rivoluzione dei prezzi” ci costringerà a rivalutare gli assortimenti e il posizionamento dell’olio extravergine di oliva?

Gli scaffali che dedichiamo all’olio extravergine di oliva nei nostri punti vendita sono settori dei punti vendita che seguiamo con grande attenzione. Spesso ospitiamo stand di degustazione gestiti dai produttori stessi che provano i diversi oli e guidano i nostri clienti verso l’acquisto. Quando si assaggia un olio l’atteggiamento del consumatore cambia. Il buon olio va raccontato. Bisogna far percepire il lavoro, la fatica, le peculiarità dei territori e le modalità di lavorazione. Bisogna lavorare perché si sviluppi una cultura dell’olio, come è avvenuto per il vino. Il nostro metodo prevede l’utilizzo di scaffali parlanti che indicano le cultivar, le caratteristiche organolettiche dei diversi oli e gli abbinamenti ideali. Il materiale di comunicazione è fondamentale per guidare il consumatore verso l’acquisto della giusta bottiglia nell’ottica che non esiste un olio per tutti gli usi ma diversi oli da utilizzare in base alle diverse occasioni e usi in cucina.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV L’appaltatore della NASA mette in guardia contro il lancio spaziale della Boeing a causa del “rischio di un disastro” – .
NEXT tutte le probabili formazioni della 37esima giornata di Serie A – .