“Non ha bisogno di invadere” – .

“Non ha bisogno di invadere” – .
“Non ha bisogno di invadere” – .

di Alessandro Farruggia

ROMA

“Lo scenario dell’Ucraina in Georgia si è già realizzato nel 2008. Già allora la Russia è intervenuta conquistando le regioni dell’Abkhazia e dell’Ossezia del Sud. Dopo Maidan, nel 2014, la Russia ha replicato questo modello invadendo la Crimea e il Donbass, usando come giustificazione la presenza di popolazioni di lingua russa che la Russia ha già potuto entrare nell’UE e con l’approvazione di questa legge sta ottenendo il risultato. Se la legge verrà approvata, l’UE rimuoverà lo status della Georgia come candidato europeo. E, senza invasioni, l’obiettivo del Cremlino sarà raggiunto: mantenere Tbilisi nella sua orbita”. Così la politologa Nona Mikhelidze, georgiana, responsabile della ricerca presso l’Istituto per gli affari internazionali (Iai).

Anche la “legge russa” sugli influssi stranieri è passata in terza lettura. Tecnicamente, cosa succede adesso?

“La legge è passata ed era prevedibile che andasse così. Adesso si passa alla firma del presidente, che ha dichiarato più volte che porrà il veto. Adesso il governo ha due possibilità: o superare il veto con la maggioranza assoluta – almeno 76 voti su 150 parlamentari, e hanno i numeri – scegliendo così un’escalation, oppure non votare per superare il veto e optare per un gesto di distensione, dicendo di attendere il parere della commissione di Venezia del Consiglio d’Europa. Vedremo.”

Il primo ministro ha avvertito che se la legge non verrà approvata, la Georgia potrebbe finire come l’Ucraina.

“Il primo ministro ha sviluppato questa narrazione, lasciando intendere che sono loro a salvare il Paese dalla guerra, e ha anche sollevato il rischio che il suo governo possa cadere a causa di una società civile sotto influenze straniere. In realtà, questa legge aveva bisogno in vista delle elezioni di ottobre per limitare l’attività delle ONG che monitorano le elezioni. Ne aveva bisogno per avere la possibilità di falsificare le elezioni senza che nessun osservatore potesse denunciarlo”.

Ma il partito al governo, il Sogno Georgiano, è filo-russo?

«Non si è mai definito filo-russo anche perché in un Paese dove i sondaggi dicono che l’85% della popolazione vuole entrare nell’Ue, non puoi vincere le elezioni se sei filo-russo. Inoltre, l’integrazione nell’UE e nella NATO è prevista dalla costituzione georgiana. Quindi è impossibile dire di essere filo-russi, ma è possibile fare scelte che piacciano ai russi mantenendo la retorica europeista. Il sogno georgiano è sostenuto dal fatto che durante il suo governo la Georgia ha firmato l’accordo di associazione con l’UE aveva lo status di paese candidato, mentre dietro le quinte ha servito gli interessi di Mosca, approfondendo la sua dipendenza economica dalla Russia e aiutandola a eludere le sanzioni. ”

Vista la situazione, possiamo aspettarci elezioni libere in ottobre?

“Bisogna vedere se a ottobre ci saranno le elezioni. Se il governo sceglie l’escalation, le strade risponderanno. Possiamo andare avanti così per cinque mesi e poi tenere le elezioni? Questo resta da vedere. Comunque per ora Mosca festeggia”.

 
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