Lazio, Fabiani: “Sarri, Tudor e il mercato: vi dirò tutto. E Kamada, fino ad oggi, rimane”

Lazio, Fabiani: “Sarri, Tudor e il mercato: vi dirò tutto. E Kamada, fino ad oggi, rimane”
Lazio, Fabiani: “Sarri, Tudor e il mercato: vi dirò tutto. E Kamada, fino ad oggi, rimane”

Intervenuto a Radiosei, il direttore sportivo Angelo Fabiani ha detto la sua sulla situazione in casa biancoceleste

Intervenendo ai microfoni di Radio tu sei il direttore sportivo di LazioAngelo Fabiani ha fatto il punto della situazione in casa biancoceleste e non solo. Tanti i temi toccati dal ds: dal settore giovanile alle situazioni arbitrali in cui i biancocelesti sono stati protagonisti, passando per le figure mancanti nel club. “Momento particolare, mancano queste due partite e dobbiamo dare il massimo in queste ultime due partite. Fare punti è importante per il futuro delle competizioni europee e per la classifica. Non saranno partite facili tra l’esultanza dell’Inter e un Sassuolo in bilico. Hai visto anche come il Verona, che lottava per la salvezza, ci ha messo in difficoltà. Oppure la Salernitana. Ciò significa che ad un certo punto della stagione le partite sono più equilibrate.

È stata una stagione particolare, siamo partiti con il piede sbagliato. Da lì in poi diventa difficile recuperare punti ma siamo riusciti a tenere duro. Poi l’addio di Sarri ci ha scioccato, Maurizio ha avuto qualche problema familiare e quando certe cose ti toccano da vicino perdi un po’ di lucidità. E con estrema generosità nei confronti della Lazio mi ha detto: ‘Al momento non posso dare quello che vorrei per motivi personali’. Vorrei ringraziarlo per aver fatto un passo indietro, rinunciando al suo ingaggio, anche se la società ha voluto onorare il pagamento fino alla fine della stagione”.

Luis Alberto? Dato che Lotito mi ha detto di occuparmi della prima squadra, ho annunciato che la prima cosa da fare era restituire un metodo. E il Lazio deve ritrovare la sua centralità: non c’è spazio per egoismi, protagonismi, personalismi. Luis Alberto è un giocatore importante, ha un contratto con la Lazio e ho sempre detto che a fine campionato esamineremo le richieste e la società deciderà per il meglio.

Siamo al servizio della gente, dei tifosi, che fanno chilometri e sacrifici. Personalmente non tollero nessuno che cerchi di prendere in giro queste persone che ruotano attorno ad una società di calcio. Ha espresso la sua volontà, a fine campionato esamineremo questa volontà e se non lede gli interessi della società procederemo con quanto emergerà. Negli altri casi la società farà valere la propria autorità. E questo vale per tutti: dal settore giovanile alla prima squadra. La società deve essere al centro del progetto.

Non mi piace fare paragoni con il futuro perché ognuno ha il proprio modo di lavorare, chi mi ha preceduto ha fatto un buon lavoro: la differenza sta nella metodologia e nell’approccio nel canalizzare le cose di cui ci si occupa. Quando Lotito mi ha chiamato chiedendomi la cortesia di occuparmi della Primavera e delle Donne, sono entrato in punta di piedi perché prima bisognava fare uno studio e poi interagire. Le prime 6/7 giornate di campionato avevano accumulato 9 punti di distacco e ho capito una cosa: non c’era la mentalità societaria e c’era la brutta abitudine di appropriarsi di una fetta della Lazio curando solo il proprio orticello. Capito questo, ho cacciato la Primavera da Formello, facendogli capire cosa volesse dire indossare la maglia della Lazio. Devono mettersi al servizio della Lazio e non viceversa. Ne ha beneficiato tutto il settore giovanile.

Venerdì ero a Ravenna, domenica c’era qui un incontro importante per la prima squadra ma non mi sono perso nulla. Il messaggio è semplice. la società deve essere presente ovunque. Quest’anno abbiamo avuto circa 350 provini, purtroppo negli ultimi anni sono uscite delle regole che penalizzano i club: fai crescere un giocatore che può decidere di liberarsi. Molti di questi ragazzi, spesso influenzati dai loro procuratori, preferiscono un cambiamento di scenario. È vero, però, che ci sono bambini che vengono istituzionalizzati e decidono di restare. Avevamo in mente di prendere il centro sportivo della Borghesiana per dare spazio a questi ragazzi ma con il presidente Lotito si è deciso di ampliare lo spazio fuori Formello. Nel giro di un anno ci saranno 3 nuovi campi e tutto il settore giovanile avrà una casa a Formello.

La Lazio è la casa dei giocatori della Lazio: avremo campus e open day che inizieranno a fine stagione. A fine anno ci sarà una novità per quanto riguarda l’addetto stampa che arriverà dal mondo dello sport. Azienda troppo magra? Per quanto riguarda i dati societari: faccio questo lavoro da 30 anni, ho vinto 14 scudetti e più la struttura è snella meglio funziona. Chissà se in altre società la sovrapposizione di cifre non sia stata un male. Con il passare degli anni il regista si occupa di sempre più cose: lavoro 24 ore su 24. La Lazio ha ottimi collaboratori che sanno stare al loro posto e che hanno capito che il ruolo che devono ricoprire deve essere quello di predisposizione verso la società. Per inserire figure funzionali è necessario comprenderne anche i caratteri. Sono andato davanti ai microfoni.

Fcifre per difendere meglio la Lazio? La Lazio sa difendersi: non permetterò mai a nessuno di prendersi gioco dei sentimenti dei giocatori laziali e della società. Arbitri? Quest’anno ci sono stati episodi penalizzanti ma a volte anche favorevoli: un club come la Lazio non si può ridurre ad episodi arbitrali. Per mascherare i nostri successi, noi manager a volte cerchiamo qualcosa a cui attaccarci: dobbiamo essere sempre obiettivi, basta poco per crearsi degli alibi. Queste cose succedono a tutte le squadre. Se alla Lazio mancano punti in classifica è per demeriti della Lazio, non di quelli arbitri: per vincere contro una squadra retrocessa non è necessario portare l’arbitro. Non mi sento di dire che ci mancano 6/7 punti per colpa degli arbitri.

I rapporti con Tudor sono ottimi, così come lo sono sempre stati con tutti gli allenatori che qualche volta ho dovuto sollevare dall’incarico. La scelta di Tudor è stata condivisa con il presidente, lo abbiamo già seguito durante la sua permanenza al Verona: durante l’anno seguiamo anche gli allenatori. La decisione di Maurizio ci ha colto di sorpresa e non potevamo non assumere un allenatore con un contratto pluriennale perché sarebbe venuto meno il presupposto di costruire e individuare giocatori funzionali al gioco del nuovo allenatore. Le caratteristiche richieste da Sarri erano di un certo tipo, oggi siamo di fronte a situazioni diverse e vediamo profili di calciatori adatti al nuovo gioco. Però sento che Tudor potrebbe non essere confermato a fine anno, sento parlare di Allegri. Ma con Tudor a fine anno si parlerà della squadra del futuro.

E aggiungo che i cicli sono fatti per finire, si aprono e si chiudono. Quella della Lazio si è chiusa con l’addio di Sarri e se ne apre un’altra per costruire una squadra di giovani che hanno già esperienza in nazionale. Nel mio calcio non è previsto prendere trenta o trentadue anni, salvo rare eccezioni. Quello che intendiamo fare è costruire una squadra di ragazzi giovani e importanti che possano regalare alla Lazio un futuro straordinario. Mi piace definire il Feyenoord come un modello su cui costruire, o anche lo stesso Leverkusen. La Lazio deve fare esattamente questo. Dopo 25-30 anni di questa professione ho acquisito conoscenze per il mondo: prendiamo Mandas. A segnalarmelo è stato un collaboratore italiano trapiantato in Grecia, Lorenzo Delli Santi. E Mandas si sta rivelando un buon profilo, anche se ha ancora molta strada da fare.

Per quanto riguarda l’area scouting, ci sono tre-quattro persone come base. Abbiamo guardato e raccontato 1500 calciatori, poi a un certo punto abbiamo dovuto orientarci su qualcosa di diverso. Abbiamo le idee abbastanza chiare, poi ci vuole tanto tempo per prendere un giocatore perché dobbiamo mettere d’accordo tanti piccoli club. Kamada? Ha il suo destino in mano, dalle ultime conversazioni capisco che oggi è molto felice di restare alla Lazio. Oggi, da quanto mi dice un suo agente, resta al 100%. Se domani si presenteranno situazioni diverse, la Lazio potrà fare poco. Immobile? Ha un contratto biennale, è il capitano della Lazio. La vita dell’attaccante ha alti e bassi ma parlare di Immobile mi sembra eccessivo. Guendouzi è di proprietà della Lazio. Con Tudor? Non c’era bisogno di cene. Alcuni giocatori vogliono stare sempre in campo, il francese è un purosangue da questo punto di vista ma poi finisce tutto lì. Prima di assumere Tudor, ritiene che l’azienda non abbia provveduto a comprendere la situazione?

Filippo Anderson? Tipo di giocatore difficile da trovare. Gli è nato il bambino e ha ritenuto opportuno far crescere sua figlia in Brasile. Accettando il contratto del Palmeiras ha ceduto diversi milioni, è un ragazzo straordinario. Rovella? Abbiamo investito su di lui, è un ragazzo di cui sentiremo parlare. Non tarderà la convocazione in Nazionale. Ha avuto un problema di dolore all’inguine, comparso all’improvviso. Ci sono stati tempi lunghi, poi rientrare in campo non è facile ma lui è entrato già domenica e spero che dia un contributo importante. È uno che percorre 14 chilometri a partita quando la media è intorno ai 12.

Provedel e Mandas? Provedel è il numero uno indiscusso, ha fatto cose straordinarie. Abbiamo investito in Mandas da giovani. Abbiamo bisogno di due portieri affidabili come avete visto quest’anno. Credo quindi che rimarranno entrambi alla Lazio anche il prossimo anno. Poi se arrivano offerte certe la situazione cambia. Castellano? I giocatori non vanno valutati solo per i loro numeri ma anche per l’utilità che danno alla squadra. Non è facile mettersi dietro giocatori come Immobile, senza dimenticare che questo è il primo anno. Questi ragazzi hanno bisogno di tempo per ambientarsi, lo stesso vale per Isaksen che è stato convocato anche per l’Europeo.

Sono abituato a non ingannare nessuno, ma se dovesse presentarsi l’occasione di chiudere un grosso affare non la perderemmo. Bisogna anche capire chi è il nome e tante altre cose. Se ci fosse un calciatore importante, di grande nome, di certo non ne sentiremmo la mancanza. Lavoro con Lotito da dieci anni, non si è mai intromesso nelle scelte di mercato e ha speso ben più di 30 milioni. I fallimenti tecnici sono spesso imputabili al regista, all’allenatore e a chi si occupa di calcio”.

Se vuoi approfondire tutti gli argomenti relativi al mondo Lazio senza perderti nessun aggiornamento, rimani connesso al Cittaceleste per scoprire tutte le novità della giornata sui biancocelesti in campionato e in Europa.

16 maggio – 12:07

© TUTTI I DIRITTI RISERVATI

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV Ravenna, si aggrava il bilancio delle vittime dell’incidente di via Sant’Alberto. È morto l’ex dirigente Romeo Giacomoni
NEXT Ravenna, si aggrava il bilancio delle vittime dell’incidente di via Sant’Alberto. È morto l’ex dirigente Romeo Giacomoni