Val Settimana. La frana ha isolato 40 turisti che si trovavano al rifugio Pussa – .

Val Settimana. La frana ha isolato 40 turisti che si trovavano al rifugio Pussa – .
Val Settimana. La frana ha isolato 40 turisti che si trovavano al rifugio Pussa – .

PORDENONE – Una domenica finalmente primaverile rischiava di trasformarsi in un incubo per una quarantina di persone che avevano deciso di raggiungere la Rifugio PussaIn Val Settimananel comune di Claut.

Escursionisti che in molti casi avevano raggiunto sin dalle prime ore del mattino la zona dove esiste la nota attività ricettiva. Numerose sono state anche le gite e le passeggiate lungo i vari sentieri della zona. Al rientro a fondovalle, dopo le consuete soddisfazioni in montagna, l’amara sorpresa.

LA FRANA
Una frana si era abbattuta sulla strada impedendo il passaggio di qualsiasi veicolo. Imprigionate a monte della frana – avvenuta a circa cinque chilometri dal rifugio e a più di dieci da dove inizia il collegamento – erano come detto una quarantina di persone, divise in una dozzina di veicoli. Nessuno ha nemmeno assistito allo scivolamento del materiale di frana a valle e, quindi, non c’è mai stato pericolo per nessuno. La situazione però è apparsa subito complicata: se non fosse stato possibile sgombrare la carreggiata, si sarebbe dovuto trovare una soluzione per trasferire gli escursionisti in paese. Per questo, oltre ai vigili del fuoco che sono subito saliti in Alta Valcellina con i loro mezzi e agli uomini specializzati in questo tipo di missioni, sono stati messi in pre-allerta anche i volontari del soccorso alpino e speleologico della stazione di Claut.

VEICOLO MECCANICO
La frana è stata scoperta poco dopo le 17.30. Nemmeno mezz’ora dopo, il vicesindaco Federico Tomè stava coordinando l’invio di un escavatore di una ditta privata per procedere alla rimozione dei detriti. Un’operazione che si è conclusa positivamente poco prima delle 20. Tutti i mezzi fermati nella colonna sono stati evacuati, ad eccezione di quello dei gestori del Rifugio Pussa e di una coppia di escursionisti altoatesini, impegnati in un’impegnativa escursione durata più giorni, al momento ancora ignari di quanto accaduto. Per consentire ai veicoli di raggiungere in sicurezza il paese, è stato realizzato un manto stradale provvisorio attraverso una piccola tangenziale lungo un tratto che presenta alcuni punti inaccessibili.

SINDACO
“Voglio ringraziare tutte le persone che sono intervenute così tempestivamente – il commento, in tarda serata, del sindaco Gionata Sturam, che era fuori sede ed è subito rientrato in valle -; ora che tutti gli ospiti hanno potuto rientrare a casa e che i mezzi sono stati evacuati dalla zona a monte della frana, firmeremo un’ordinanza di divieto di transito che mira a scongiurare qualsiasi rischio per la viabilità, potremo spostare il materiale presto crollò, ma toccherà ai geologi stabilire se questa operazione potrà essere sufficiente a consentire il passaggio in tutta sicurezza. Ribadisco: si tratta di una decisione precauzionale, anche se mi rendo conto che danneggerà i gestori del Rifugio Pussa che, rivelandosi notevoli. con abnegazione, si sono assunti l’onere di garantire l’apertura di una struttura ricettiva allo stesso tempo iconica, ma anche raggiungibile solo attraverso una viabilità impervia e soggetta a interruzioni”.

LE CAUSE
Quanto alle cause, tutti concordano nel ritenere che siano state le piogge molto intense degli ultimi giorni, ad innescare la discesa del pendio verso valle fino al crollo definitivo di ieri nel tardo pomeriggio, quando non transitava nessuno. Per gli sfortunati prigionieri la storia si conclude quindi solo con un paio d’ore di inaspettata prigionia nei boschi e nei greti dei ruscelli di montagna. Resta il fatto che la fragilità della zona si è ulteriormente evidenziata e le previsioni meteo per i prossimi giorni non dicono nulla di positivo, almeno per due giorni in cui pioverà ancora molto.

 
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