«FOCUS SULLE MIGRAZIONI – CALO DELLE VOCAZIONI – FUSIONE DELLE DIOCESI» – .

«FOCUS SULLE MIGRAZIONI – CALO DELLE VOCAZIONI – FUSIONE DELLE DIOCESI» – .
«FOCUS SULLE MIGRAZIONI – CALO DELLE VOCAZIONI – FUSIONE DELLE DIOCESI» – .

07.01 – Martedì 21 maggio 2024

(Il testo che segue è interamente tratto dalla nota stampa inviata all’Agenzia di Opinione) –

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Il Papa in dialogo con la Cei su migrazioni, calo delle vocazioni, unificazione delle diocesi. Un’ora e mezza di domande e risposte tra i vescovi della Conferenza episcopale italiana e Francesco che hanno aperto in Vaticano la 79esima Assemblea generale. Nel colloquio sono emersi i diversi problemi della Chiesa e del mondo: dall’accompagnamento dei preti alle ideologie odierne, dall’uscita dei giovani dal Paese al calo delle vocazioni, fino all’unificazione delle diocesi, un procedimento che potrebbe essere interrotto. Questa sera la preghiera per la pace.

Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano

I problemi del mondo di oggi, tra l’appiattimento delle ideologie, i fenomeni migratori e le manifestazioni antisemite, e quelli della Chiesa, come l’unificazione delle diocesi o l’accompagnamento dei preti, sono stati al centro del dialogo tra Papa Francesco e i vescovi di la Cei oggi pomeriggio nella nuova Aula del Sinodo. Poco prima delle 16, il Papa ha aperto la 79ª Assemblea generale della Conferenza episcopale italiana. Con circa 200 vescovi italiani, Francesco ha pregato l’ora del mezzogiorno, poi ha salutato e infine ha consegnato un testo scritto preparato.

Cei, dal 20 al 23 maggio l’assemblea generale in Vaticano: l’apertura con il discorso di papa Francesco aprirà i lavori della 79esima assemblea, a cui seguirà l’incontro privato con i vescovi. È previsto un momento di preghiera per la pace con i presuli in…

Un’ora e mezza di colloquio
Come all’inizio del suo pontificato, il Papa ha poi voluto dialogare a porte chiuse con i presuli italiani – già incontrati nelle sedici visite ad limina dei mesi scorsi – invitati a parlare liberamente e apertamente. Per un’ora e mezza, fino alle 17.30, Papa Francesco ha ascoltato le loro domande e offerto risposte e spunti di riflessione.

Numerosi i temi che si sono alternati nel dialogo: i giovani, quelli che restano e quelli che lasciano l’Italia “impoverendola”, la preoccupazione per il loro presente e il loro futuro, le ideologie che si insinuano nella cultura e nella società, il calo delle vocazioni nascenti e la cura di quelli attuali, l’accoglienza dei migranti, come dovere morale, la preoccupazione per il ritorno delle espressioni di antisemitismo, la sinodalità, l’accompagnamento dei pastori ai preti.

L’unificazione delle diocesi
Uno dei temi principali è stato l’unificazione delle diocesi italiane, questione per la quale Francesco già nel suo primo incontro con la Cei nel 2013 aveva sollecitato riflessioni approfondite e soluzioni pratiche, sempre tenendo conto dei dubbi di alcuni vescovi stessi riguardo alle diverse identità culturali di ciascun territorio e al rischio di un aumento che potrebbe creare difficoltà nella prossimità dei pastori. Situazioni rappresentate al Papa anche nelle varie visite ad limina delle Conferenze Episcopali regionali che hanno permesso al Pontefice di “avere informazioni” prima poco chiare.

Negli ultimi anni sono state 22 le diocesi italiane unificate in persona episcopi. Ma non è detto che si continui su questa strada, questo è quanto emerso oggi nel dialogo tra il Papa e i vescovi: un ripensamento di questa procedura è infatti possibile. Una proposta emersa è quella di unificare più che altro le strutture, compresi gli stessi seminari regionali (spesso popolati da un piccolo gruppo di aspiranti sacerdoti), come più volte sollecitato in passato dallo stesso Papa.

Crisi vocazionale
La questione è strettamente legata all’altro tema, emerso più volte oggi, quello del calo delle vocazioni. Alcuni vescovi hanno sottolineato la riduzione delle comunità, dei sacerdoti e dei religiosi e Francesco ha ricordato l’esempio di diverse Chiese, soprattutto quelle dell’America Latina, dove l’attività delle comunità è gestita da laici e suore.

Accompagnamento, sinodalità, preghiera
Focus nel dialogo anche sull’esperienza della sinodalità e sull’indicazione a seguire con affetto paterno i sacerdoti, che hanno bisogno di essere accompagnati nei cambiamenti e nelle trasformazioni culturali dei tempi moderni. Di fronte ai problemi, il Papa ci ha incoraggiato a non spegnere l’entusiasmo, nella certezza che Dio non ci abbandona mai e anche con la forza dello Spirito Santo che ci aiuta ad affrontare le difficoltà con una mentalità e un atteggiamento nuovi.

Una Chiesa di “Santi, non mondani”, due riflessioni di BergoglioFrancesco consegna ai membri del Sinodo un volume che esce oggi dalla Casa Editrice Vaticana e raccoglie due suoi interventi, un articolo del ’91 “Corruzione e peccato”…
In regalo il libro “Santi e non mondani”
Forte l’invito del Papa a vivere una Chiesa sinodale e anche a realizzare una solida formazione per sacerdoti e laici, per non cadere nella brutta tentazione del clericalismo. Emblematico, a questo proposito, è stato il dono fatto dal Pontefice ai vescovi della CEI: il libro “Santi e non mondani”, edito dalla LEV. Si tratta di una raccolta di contributi di Jorge Mario Bergoglio di epoche diverse: un testo del 1991, intitolato Corruzione e peccato, la Lettera ai sacerdoti della diocesi di Roma dell’estate 2023, un’introduzione inedita dello stesso Pontefice. Tutti testi accomunati dalla denuncia della “mondanità spirituale” come vera piaga della fede.

Un saluto ai giovani camerieri della ristorazione
Dopo un lungo bacio della mano e un saluto personale ai vescovi che questa sera vivranno un momento di preghiera con il Rosario per la pace nella Basilica di San Pietro, intorno alle 18,15 Francesco ha lasciato l’aula vaticana per ritornare a Santa Marta. Prima, però, affiancato dal cardinale presidente Matteo Maria Zuppi, ha voluto salutare il gruppo di camerieri del servizio di ristorazione “La locanda dei girasoli” di Roma, che riunisce e impiega giovani con disabilità o sindrome di Down. Tutti stasera in fila con le loro uniformi erano molto emozionati di aver potuto salutare il Successore di Pietro.

 
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