il punto. Interrogatorio del 23, poi i due Spinelli, presto ascoltati Bucci e Aponte, dalle intercettazioni esce Burlando – .

il punto. Interrogatorio del 23, poi i due Spinelli, presto ascoltati Bucci e Aponte, dalle intercettazioni esce Burlando – .
il punto. Interrogatorio del 23, poi i due Spinelli, presto ascoltati Bucci e Aponte, dalle intercettazioni esce Burlando – .

A due settimane dagli arresti di Giovanni Toti, Aldo Spinelli e Paolo Emilio Signorini, L’interrogatorio del presidente della Regione Liguria davanti ai pm Federico Manotti e Luca Monteverde è stato fissato per la mattina di giovedì 23 maggio, in un luogo da definire e probabilmente al Palazzo di Giustizia.. Dopo essersi avvalso della facoltà di non rispondere davanti al gip Paola Faggioni nell’interrogatorio di mandato, chiedendo di approfondire gli atti (oltre 600 pagine di ordinanza e 9000 di allegati), Toti aveva chiesto di incontrare la Procura. Prima, da fonti giudiziarie, i tempi sembravano non immediati, ora l’accelerazione.

DIMISSIONI – Dopo l’interrogatorio, il presidente potrebbe presumibilmente chiedere la revoca della misura cautelare, presupposto per decidere se e come proseguire il mandato politico che scade naturalmente nell’autunno del prossimo anno. Inoltre, Alessandro Piana, vicepresidente ff, ha sottolineato che Toti non intende dimettersi: “Il governatore resterà fermo sulle posizioni che aveva anticipato fin dai primi giorni all’atto delle dimissioni e per questo, come Regione e componente politica, siamo grato a lui. È un atto di responsabilità importante”.

BUCCI E APONTE – Nei prossimi giorni, a conoscenza dei fatti, verranno interrogati anche il sindaco di Genova Marco Bucci e l’armatore della MSC Gianluigi Aponte, non indagato e citato più volte negli atti dell’inchiesta e nelle intercettazioni telefoniche tra gli indagati. L’entourage dello stesso Aponte, negli atti, viene indicato come il vero artefice del rinnovo trentennale della concessione sul terminal rinfuse. Si legge infatti come «la clausola inserita nel testo della concessione» su iniziativa di Giorgio Carozzi, membro del comitato di gestione del porto, fosse stata «modificata su proposta di Lavarello per conto di Aponte».

ALDO E ROBERTO SPINELLI – Si profila un secondo giro di interrogatori, questa volta davanti ai pm, per Aldo e Roberto Spinelli. I difensori dei due, gli avvocati Sandro Vaccaro e Andrea Vernazza, si sono recati in procura per spiegare che, dopo aver finito di leggere tutte le carte, i loro assistiti sono disponibili a farsi sentire.

“LEGALE” O “ILLEGALE”, È RICHIESTA ESPERIENZA – Finanziamenti “illegali” a Toti, come risulta dalla trascrizione, o “legali” come sostiene di aver detto Roberto Spinelli? Su iniziativa della Procura a seguito di specifica richiesta dei difensori dei due imprenditori, il gip nominerà un perito che riascolterà la registrazione per poi trascriverla.

BURLANDO EMERGE DALLE INTERCETTAZIONI – Nelle conversazioni intercettate, il manager Alfonso Lavarello e il giornalista Giorgio Carozzi, membro del comitato portuale, si ritrovano a parlare di Claudio Burlando. In un passaggio Lavarello afferma: “Non capisco come Burlando possa avere potere. Ma questi quattro mezzi politici che abbiamo qui mi hanno spiegato che lui invece ce l’ha perché c’è una percezione… perché ha un impatto su Culmv”. Al che Carozzi: “No, non ne ha più sul Culmv, ha il potere degli affari, dei clan… ha il potere degli intrighi, giusto? Amici di amici…”. Lo stesso Burlando, estraneo alle indagini e non indagato, in un’intercettazione ha denunciato a Spinelli Rino Canavese, membro del Comitato di Savona. “Bisogna liberarsi del Canavese” dice Spinelli, Burlando “E lo so”, Spinelli “Ora parlo con il sindaco di Savona”, Burlando “Va bene, va bene andiamo”.

 
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