Applausi, abbracci e lacrime, finisce l’era Ranieri. E adesso quale futuro? È essenziale muoversi presto. Caccia sl nuovo tecnico. Chi resta, chi parte e chi è in bilico

Applausi, abbracci e lacrime, finisce l’era Ranieri. E adesso quale futuro? È essenziale muoversi presto. Caccia sl nuovo tecnico. Chi resta, chi parte e chi è in bilico
Applausi, abbracci e lacrime, finisce l’era Ranieri. E adesso quale futuro? È essenziale muoversi presto. Caccia sl nuovo tecnico. Chi resta, chi parte e chi è in bilico

Un capitolo si è chiuso. In un modo tanto atteso ma inaspettato dai più fedeli ai colori rossoblù. Si è conclusa ufficialmente martedì poco prima delle 20 l’avventura di Claudio Ranieri sulla panchina del Cagliari. Ma già nelle ore immediatamente successive al raggiungimento della salvezza, non tutti erano pronti a scommettere sul prolungamento della sua parentesi isolana. Non certo perché fosse privo di soddisfazioni.

Anzi. Aver realizzato due miracoli in un anno e mezzo è stato un risultato sportivo molto simile ad altre imprese titaniche compiute dal tecnico rossoblù. Averne un altro sarebbe stato molto difficile. E ci sarebbe voluto non solo tutto il sostegno del pubblico, che anche in questo scorcio di due campionati, non è mai mancata la sua spinta. Ma anche una buona dose di fortuna. E fai acquisti saggi.

Allo stesso Ranieri dovevano essere sembrate così tante incognite che alla fine ha deciso di fare un passo indietro. Lasciando un grande ricordo nella gente dell’isola. E soprattutto permettere al Cagliari di difendere la massima serie, dopo averla riportata indietro con una seconda frazione di campionato che ha raccolto applausi in cerca di promozione.

La festa di Reggio Emilia, l’accoglienza calorosa in aeroporto al rientro dalla trasferta di Sassuolo e il nuovo abbraccio di mercoledì all’Unipol Domus hanno anticipato il gran finale. Contro la Fiorentina tutti gli occhi erano puntati su Ranieri, sulle sue emozioni e sulle sue lacrime. Perché lasciare la panchina del Cagliari non è stata certo una decisione presa a cuor leggero.

Adesso, però, lo spettacolo deve continuare. E una volta finito il campionato, il club dovrà subito programmare quello successivo. Per evitare di fare scelte affrettate, come alcune di quelle fatte la scorsa estate. Bisognerà puntare su elementi di qualità che possano essere utili alla squadra composta da tante giovani promesse. La società affiderà loro il compito di creare un gruppo compatto che duri nel tempo. E allo stesso tempo che possa reggere l’urto della massima serie.

Da Luvumbo a Prati passando per Sulemana, Obert, Kourfalidis, Kingstone e Veroli, solo per individuare quelli già a disposizione del Cagliari. A cui si aggiungeranno elementi di esperienza e di spessore che potranno fare la loro parte, accompagnando i più giovani nel loro percorso di crescita. Alcuni degli attuali protagonisti se ne andranno (Petagna, Wieteska, Hatziadiakos, probabilmente Nandez, Gaetano e Shomurodov), altri sono ancora in bilico (Oristanio, Pavoletti, Viola). Qualcuno dovrà fare la chioccia, come Lapadula e Deiola. Ma la questione più grande su cui bisogna ancora riflettere in una squadra riguarda la leadership tecnica. Non sarà facile per chi arriverà a prendere il posto di Claudio Ranieri. Sulla panchina rossoblù e nel cuore dei tifosi. Sarà un’eredità pesante da gestire, piena di insidie ​​ma anche stimolante. Ma proprio dalle scelte del nuovo allenatore dipenderà il destino di un Cagliari che spera, finalmente, di aprire un lungo ciclo che possa portarlo in zone più serene della classifica.

 
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