Oleoturismo, il futuro tra tradizione, cultura e sostenibilità – QuiFinanza – .

Oleoturismo, il futuro tra tradizione, cultura e sostenibilità – QuiFinanza – .
Oleoturismo, il futuro tra tradizione, cultura e sostenibilità – QuiFinanza – .

L’L’olivicoltura italiana, nel panorama internazionale, si è sempre distinta per la sua produzione di eccellente qualità. L’olivo rappresenta da sempre i valori culturali del nostro territorio e dell’area mediterranea. Le nostre origini millenarie, la nostra identità, le tradizioni delle nostre comunità si fondono con questa pianta, il cui tronco costoluto e rugoso ha sfidato i pittori più famosi nella sua rappresentazione pittorica. Ognuno, con le proprie tecniche pittoriche, ne ha dato una personale rappresentazione, immortalandone la bellezza.

Il simbolo del prossimo G7 in Puglia

Non è un caso un ulivo secolare e stilizzatoè stato scelto dall’Italia, all’inizio della sua presidenza del G7, per rappresentare la nazione in questo contesto internazionale.
Una nota di Palazzo Chigi descrive la scelta: “Un ulivo che collega il mare con la terra, la tradizione delle nostre radici con il futuro, e che, ramificandosi, unisce il rapporto tra Sud e Nord in un rapporto dinamico e modo costruttivo e cooperazione tra le nazioni del vertice. Le radici dell’albero si immergono nel Mare Nostrum. I sette ulivi in ​​cima all’albero, invece, rappresentano le sette nazioni “protagoniste del foro”.
IL vertice si terrà, dal 13 al 15 giugno, a Borgo Ignaziain provincia di Brindisi.

Restando nella tradizione tutta italiana, è sempre più frequente che il turismo, l’altro nostro fiore all’occhiello, abbracci l’olivicoltura, dando vita al‘oleoturismo, o turismo petrolifero.

Petrolio e turismo

Il turismo dell’olio rappresenta un’ulteriore spinta per produttori e frantoiani, in termini di fatturato e visibilità. Guidata daenoturismo e dalla crescita costante di turismo enogastronomicoIn generale, il turismo petrolifero si sta ritagliando sempre più il proprio spazio, contando su una biodiversità unica al mondo e su una serie di elementi distintivi.

La filiera è, quindi, sempre più sollecitata ed è necessario prepararsi ad offrire nuove opportunità ai turisti, focalizzando l’attenzione non solo sull’esperienza del gusto, ma puntando a valorizzare storia e cultura di ciascun territorio, nonché tutte le proprietà derivanti dall’impianto anche per aspetti legati alla salute e alla bellezzacon un occhio sempre attento all’innovazione.
Sostenere lo sviluppo del turismo petrolifero significa puntare sulle produzioni localigenerare valore economico per il territorio circostante, con un forte impatto sociale ed educativo, valorizzando il valore nutrizionale dell’olio e un’alimentazione sana, adottando diete e stili di vita più sani.

Questa diversità e profondità di proposte devono necessariamente trovarla tutti operatori professionalmente preparati E formati adeguatamente, per garantire che figure diverse, dotate di nuove competenze, possano ridisegnare il modo di fare turismo, delineare un nuovo business e favorire la diffusione, l’educazione e la consapevolezza di vecchi e nuovi valori, territori e culture.

Riconoscimento normativo attraverso Linee guida e le linee guida riguardanti i requisiti e gli standard minimi di qualità per l’esercizio dell’attività di oleturismo e i decreti attuativi che le varie Regioni stanno adottando (ndr. La Campania ha adottato pochi giorni fa la sua legge sull’oleoturismo, per citare l’ultimo riferimento normativo in ordine cronologico ordine) contribuisce ad aumentare la conoscenza di questa attività turistica.

Linee guida per lo svolgimento delle attività di olioturismo

Il 15 febbraio 2022 è entrato in vigore il decreto del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali del 26 gennaio 2022, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 37 del 14 febbraio 2022, che indica le “Linee guida e indirizzi in materia di requisiti e standard minimi di qualità per l’esercizio delle attività di olioturismo”.

Il decreto nasce dalla consapevolezza dell’importanza delle origini e potenziale del turismo petrolifero, come fenomeno culturale ed economico, capace di offrire importanti opportunità per la crescita del nostro Paese. Considerata l’importanza di valorizzare le aree ad alta vocazione olivicola e le produzioni olivicole del territorio, si è ritenuto opportuno, per qualificare l’ospitalità nell’ambito di un’offerta turistica integrata, promuovere l’olioturismo come forma di turismo con una propria identità specifica, indicando i requisiti e gli standard minimi di qualità per lo svolgimento dell’attività di olioturismo.

Definizione di oleoturismo

Secondo la definizione di olioturismo, proposta dal Decreto, sono considerate attività di olioturismo:

  • attività di formazione e informazione mirate alla produzione olivicola locale e alla conoscenza dell’olio, con particolare attenzione a indicazioni geografiche (DOP, IGP), nel cui territorio si svolge l’attività, quali, a titolo esemplificativo, visite guidate agli oliveti di proprietà dell’azienda, ai frantoi, visite ai luoghi in cui sono conservati gli attrezzi utili alla coltivazione dell’olivo vengono esposti l’albero e la produzione dell’olio, la storia e la pratica dell’olivicoltura e la conoscenza e la cultura dell’olio in generale
  • iniziative di formazione e informazione, culturale e ricreativo svolte nell’ambito di frantoi e oliveti, compresa la raccolta dimostrativa delle olive
  • le attività di degustazione e commercializzazione delle produzioni olivicole aziendali, anche in abbinamento ad alimenti, aventi i requisiti e le norme di cui all’art. 2, commi 1 e 2, esclusa la somministrazione di preparazioni gastronomiche, non essendo prevista la prestazione di un servizio di ristorazione.

Requisiti e standard minimi di qualità

Fermi restando i requisiti generali, quelli di carattere igienico-sanitario e di sicurezza, sono considerati requisiti e standard di servizio per gli operatori che svolgono attività di olioturismo:

  • apertura settimanale o stagionale per un minimo di tre giornientro il quale possono essere ricompresi i prefestivi e i giorni festivi
  • utensili prenotazione di visite, preferibilmente informatizzate
  • cartello da affiggere all’ingresso dell’azienda contenente i dati relativi all’accoglienza dell’oleoturismo, e almeno gli orari di apertura, la tipologia di servizio offerto e le lingue parlate
  • sito o pagina web aziendale
  • indicazione di parcheggi in azienda o nelle vicinanze
  • materiale informativo sull’azienda e sui suoi prodotti stampato in almeno due lingue compreso l’italiano
  • esposizione e distribuzione di materiale informativo sulla zona di produzionesulle produzioni tipiche e locali con particolare riferimento alle produzioni a denominazione di origine sia del settore olivicolo che agroalimentare, sulle attrattive turistiche, artistiche, architettoniche e paesaggistiche del territorio in cui si svolge l’attività di oleturismo
  • ambienti dedicati e adeguatamente attrezzati perospitalità e per la tipologia di attività effettivamente svolta dall’operatore del turismo petrolifero
  • personale competente e dotato di adeguati formazionecon particolare riguardo alle caratteristiche del territorio, che comprende il titolare dell’azienda o i familiari coadiuvanti, i dipendenti dell’azienda ed i collaboratori esterni
  • l’attività di degustazione dell’olio all’interno dei frantoi o locali dedicati, deve essere effettuata con contenitori e strumenti idonei per non alterare le proprietà organolettiche del prodotto
  • svolgimento di attività di degustazione e marketing da personale dotato di adeguate competenze e formazione, compreso il titolare dell’azienda, a supporto dei familiari, dei dipendenti e dei collaboratori esterni.

L’abbinamento con i prodotti olivicoli dell’azienda ai fini della degustazione deve avvenire con alimenti da intendersi come prodotti agroalimentari preparati dall’azienda stessaanche manipolati o trasformati, pronti per il consumo, esclusa la somministrazione di preparazioni gastronomiche, nel rispetto delle discipline e delle condizioni e delle prescrizioni igienico-sanitarie previste dalla normativa vigente, e legate prevalentemente a produzioni locali e tipiche della regione in cui avviene la lavorazione svolta attività di oleturismo: DOP, IGP, STG, prodotti di montagna, prodotti che rientrano nei sistemi di certificazione regionali riconosciuti dalla UE, prodotti agroalimentari tradizionali presenti nell’elenco nazionale pubblicato e aggiornato annualmente dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Agricole Politiche Forestali della regione interessata in cui si svolge l’attività di oleturismo.

La promozione

Con tale decreto le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano possono promuovere autonomamente, ovvero in collaborazione con le organizzazioni più rappresentative del settore olivicolo e agroalimentare, con gli organismi preposti o autorizzati, nonché con le autorità Strade dell’olio e del vinonei territori in cui sono presenti, formazione teorico-pratica per aziende e dipendenti, anche al fine di garantire il rispetto dei requisiti minimi e degli standard previsti e assicurare il miglioramento della qualità dei servizi offerti.

Comprendere i desideri dei turisti

Comprendere e anticipare i desideri dei viaggiatori diventa un elemento essenziale per distinguersi e progettare correttamente l’offerta. Dai dati diffusi dal Primo Rapporto sul Turismo dell’Olio, al quale hanno collaborato l’Associazione Nazionale Città dell’Olio, Unaprol Consorzio Olivicolo Italiano e l’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico, emerge che:

  • La possibilità di acquistare ilpetrolio a prezzi interessantidegustarlo durante le visite guidate e vedere il processo produttivo sono una serie di proposte apprezzate rispettivamente dal 72%, 70% e 66% dei viaggiatori.
  • Così come è forte il desiderio di farlo esperienze attive e coinvolgenti in quanto i turisti sono diventati sempre più esigenti e alla ricerca di proposte capaci di coinvolgere, educare e trasmettere i valori e le identità del territorio.
  • Il turista, infatti, desidera abbinare la semplice degustazione al scoperta dei sapori e della cucina locale in luoghi unici e affascinanti come cene negli uliveti. Questa opzione cattura il 60% delle preferenze dei turisti italiani.
  • Il turista è interessato a partecipare attivamente alle attività produttive, analogamente a quanto già avviene con il vino. Il 54% vorrebbe partecipare alla raccolta delle olive e produzione del proprio olio.

Il turista, però, cerca anche proposte dal forte carattere ludico, ricreativo e creativo.

L’età influenza le aspettative e le richieste dei turisti

Se l’interesse per l’oleoturismo è generalmente elevato, è da notare che esso subisce oscillazioni in base all’età del turista. Dal Primo Rapporto sul Turismo Oleario emerge che il oltre 54 tendono ad apprezzare proposte più tradizionali, come visite, degustazioni e acquisti di olio.
Maggior parte giovani (25-44) mostrare un’attenzione superiore alla media verso tutti esperienze attive, dalle cene in vigna alla raccolta delle olivepassando per corsi di foraging, survival e arte, senza disdegnare quelli più tradizionali.
L’eccezione è Generazione Z. Il loro interesse tende ad essere minore e questo suggerisce la necessità di trovare nuovi modi per rendere l’esperienza del turismo petrolifero in azienda più attraente per questo target potenzialmente importante.

Oleoteche e musei dell’olio

Il desiderio di scoprire questo mondo a 360 gradi fa emergere nuove forme esperienziali come biblioteche dell’olio EHI musei dell’olio. Il 62% dei turisti italiani vorrebbe degustare le produzioni locali e apprezzare le caratteristiche dell’olio EVO, accompagnando questo percorso esperienziale e di gusto con la lettura delle carte degli oli, così da indirizzare al meglio le proprie scelte di degustazione e di acquisto.
L’interesse è alto per quanto riguarda le biblioteche dell’olio (61%). Le olearie sono luoghi dove c’è la possibilità di acquistare prodotti locali, ma anche di partecipare a workshopdegustare gelati e cocktail EVO, ricette tipiche delle tradizioni regionali.
È anche importante vedere come i musei del petrolio stanno diventando sempre più popolari. Pubblici o privati ​​che siano, si sono posti il ​​compito di raccontare la storia del petrolio in modo coinvolgente e attraverso diverse esperienze multimediali e multifunzionali.

 
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