sarebbe stato lui a colpire accidentalmente e uccidere Caterina Ciurleo – .

sarebbe stato lui a colpire accidentalmente e uccidere Caterina Ciurleo – .
sarebbe stato lui a colpire accidentalmente e uccidere Caterina Ciurleo – .

La polizia è arrivata alla sua identità visionando le immagini dei sistemi di videosorveglianza della zona, a partire da quelle del centro commerciale Unico da cui Caterina Ciurleo, 81 anni, era uscita giovedì pomeriggio in compagnia di un’amica. L’uomo fermato dagli agenti della Squadra Mobile e dai colleghi del quartiere Casilino, meno di 24 ore dopo la sparatoria di via Don Primo, è un italiano di 28 anni, DS, con precedenti (dallo spaccio di droga ai reati contro il patrimonio). Mazzolari. È sospettato di essere colui che giovedì pomeriggio ha sparato almeno cinque colpi consecutivi (molti i bossoli rinvenuti sull’asfalto) da una Fiat 500 rossa contro una Golf. Uno di quei proiettili, per errore, ha colpito l’81enne mentre la donna era seduta sul lato passeggero della sua auto Smart guidata da un suo amico 63enne.

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Il proiettile infatti ha “forato” il bagagliaio dell’auto e si è conficcato nel polmone della vittima, morta ieri mattina all’ospedale universitario Tor Vergata. La Smart, per tragico destino, si è trovata al centro dell’inseguimento e nonostante la conducente, ai primi spari, abbia tentato di accostare a destra della corsia, un proiettile l’ha colpita mentre la Fiat 500 e la Golf sono poi fuggite verso Togliatti prende finalmente il Raccordo.

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Chi è il ragazzo fermato

L’arrestato, interrogato fino a tarda notte, sarebbe un uomo noto anche per la sua appartenenza ad una famiglia limitrofa (ma anche avversaria, tornando alle recenti cronache che vedono “rami” contrapposti) a quello dei Casamonica. . Determinante è stata la visione delle telecamere perché nelle immagini era possibile risalire alle targhe dei veicoli e da chi era a bordo della Golf si poteva arrivare a chi era a bordo della Fiat. Questa vettura, dalla quale sarebbero partiti gli spari, aveva una targa diversa, pare fosse una targa rubata. Un dettaglio che almeno lascia intendere come è stata organizzata la sparatoria. Dell’arma utilizzata, al momento, non ci sarebbe traccia, una sola pistola. Il calibro è un 9 corto come confermato dai bossoli rinvenuti per strada. Non c’è stato quindi alcuno scontro a fuoco: la Golf o meglio chiunque si trovasse al suo interno è stato il bersaglio per ragioni ancora al vaglio degli inquirenti. Le indagini sono coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia. L’epilogo del ferimento di Ciurleo fu però tragico. Trasportata in gravissime condizioni al policlinico di Tor Vergata e operata d’urgenza nella notte tra giovedì e venerdì, la donna è morta ieri mattina. È vedova, abitava non lontano dal luogo dove le hanno sparato. È originaria di Anoia, piccolo comune di appena 2mila abitanti in provincia di Reggio Calabria, e vive nel capoluogo ormai da anni.

Il ferimento

Giovedì pomeriggio è uscita con l’amica e, insieme, si sono recati al centro commerciale Unico da cui sono poi ripartiti intorno alle 18. Una volta risaliti a bordo della Smart, per tornare a casa, si sono ritrovati al centro della sparatoria. Uno dei colpi sparati ha perforato la carrozzeria a lato del portellone posteriore, colpendo la vittima alla schiena. La Fiat 500 e la Golf hanno poi proseguito la corsa e una pattuglia del VI Gruppo Torri della Polizia locale ha tentato per un po’ di inseguire la seconda senza riuscire a raggiungerla.

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