Ritrovo storico a Piano di Sorrento, la scuola elementare di via Carlo Amalfi si può rinnovare come racconta Positanonews – .

Ritrovo storico a Piano di Sorrento, la scuola elementare di via Carlo Amalfi si può rinnovare come racconta Positanonews – .
Ritrovo storico a Piano di Sorrento, la scuola elementare di via Carlo Amalfi si può rinnovare come racconta Positanonews – .

Quando ci siamo arresi e rassegnati, dopo 17 anni, e oltre settecento articoli più un convegno, l’unico che si è tenuto sull’argomento è stato organizzato dieci anni fa da Positanonews, emerge un barlume di speranza e la conferma che abbiamo avevano ragione. Siamo andati con molta calma e senza alcuna vena di polemica e nemmeno di critica verso il passato, ma solo per senso del dovere verso ciò che avevamo fatto e ciò che abbiamo perseguito con coerenza in tutti questi anni. Adesso si vedrà se i finanziamenti arriveranno o meno dalla Regione Campania, resta il rammarico per il fatto che fin dall’inizio si poteva fare qualcosa, sicuramente in modo più economico, per riaprire la scuola chiusa “in fretta” come Studenti americani di New York presentano progetti di riqualificazione. Stasera venerdì 24 maggio 2024 nell’Antica Torrefazione “Giuseppe Maresca” in via Bagnulo, 41 a Piano di Sorrento, ilincontro pubblico per titolo “Tra errori e speranze: la scuola elementare di via Carlo Amalfi”. Se ne parla esattamente dieci anni dopo l’unico grande evento organizzato all’epoca da Positanonews, il quotidiano della Penisola Sorrentina e della Costiera Amalfitana, che purtroppo predisse che un’opera di demolizione e costruzione in projectfinancing non solo non era necessaria, ma oggi le nuove linee guida accademici e scienziati si muovono in questa direzione, ma non si realizzerà presto come si era detto. Erano già passati sette anni dalla sua chiusura nel 2007, ora se ne parla in questo spazio dove si è svolto con successo un convegno dedicato alla sanità.
L’evento nasce dall’idea di Michele Gargiulotitolare dell’Antica Torrefazione Giuseppe Maresca, e Mariella Nicagiornalista, per rendere lo spazio fisico di un lavoro artigianale un luogo di incontro e di confronto su importanti temi di cittadinanza attiva, legati al territorio della penisola.
Nell’incontro di questa sera si è affrontato un tema molto caldo per la città di Piano di Sorrento: la scuola elementare di via Carlo Amalfi, chiusa nel 2008 a seguito di un accertamento che la dichiarava inagibile e oggi in stato di totale abbandono.
L’Ing. è intervenuto sul tema, ricostruendo l’intera annosa vicenda e discutendo soluzioni operative concrete. Elio d’Esposito, assessore ai lavori pubblici di Piano di Sorrento, avvocato. Anna Iaccarino e l’ingegnere. Antonio Elefante che, esattamente dieci anni fa, il 27 maggio 2014, spiegò come sarebbe stato possibile recuperare l’edificio senza demolirlo, in un incontro pubblico presso la biblioteca comunale organizzato da PositanoNews e Mariella Nica. È la prima volta che l’ingegner Elio d’Esposito interviene in un incontro pubblico effettuando un esame tecnico-scientifico del problema del degrado del calcestruzzo, comune a tutti gli edifici, e della particolarità della Scuola Carlo Amalfitana che ha resistito a tutti gli eventi, compreso il terremoto del 1980, senza essere minimamente intaccato, mentre molti edifici della città subirono danni. Inoltre, dettagliò tutti gli interventi eseguiti e che, all’epoca, a dirigere i lavori per conto della famiglia d’Esposito era l’ingegner Castellano, professore universitario, all’epoca tra i migliori in Italia. Anna Iaccarino ha spiegato come la terza perizia, pur evidenziando problematiche di vulnerabilità, alla luce delle normative emerse in materia, ha evidenziato chiaramente che la struttura è solida e non presenta danni di alcun tipo derivanti dal sisma o da eventi successivi, e che nella terza perizia è stato evidenziato che è anche possibile ristrutturare la scuola, senza demolirla, ma che oggi i costi sono aumentati notevolmente rispetto a dieci anni fa quando si poteva fare con molta meno spesa. Anna Iaccarino ha dettagliato sia la terza perizia, che ha effettuato un esame globale dell’edificio ed infine ha risposto anche alla domanda sulla possibile alternativa alla demolizione, domanda alla quale non hanno risposto e nemmeno era stata posta in passato, in pratica il la scuola può rimediare, ora servono una bella somma di denaro per la quale si pensa chiederà prestiti da cinque milioni di euro in su. Tutti sono rimasti scioccati dal video che mostrava aule vandalizzate e documenti sensibili distrutti. Su questo è intervenuto Johnny Pollio che ha ricostruito la vicenda del video. Gianluigi d’Esposito è intervenuto avanzando l’ipotesi di coinvolgere i privati ​​se fosse così difficile trovare fondi, magari anche la Msc che sta facendo i lavori per la clinica San Michele. Anna Iaccarino ha risposto che le norme attuali lo impediscono e che comunque deve trattarsi di una scuola dell’obbligo, G1 per gli strumenti urbanistici, quindi nemmeno delle scuole superiori per la Città Metropolitana di Napoli. In ogni caso il recupero della scuola è possibile senza necessariamente effettuare espropri o distruggere altro verde, tra l’altro per l’Europa gli interventi finanziati non devono peggiorare il consumo di suolo di un territorio. Ma per seguire tutti gli interventi guardate il video, alla fine abbiamo chiuso parlando dei giornalisti profetici, come diceva Erri De Luca, profeti facili, non credevamo in Renzi, nel quale all’epoca speravano in finanziamenti mostruosi, e purtroppo la scuola è rimasta chiusa, per maltempo e abbandono. È stato quindi chiarito che avevamo ragione, che la scuola non poteva nemmeno essere demolita, ma si poteva fare con interventi tecnici mirati come ha spiegato l’ingegner Antonio Elefante, entrambi invitati in continuità con quell’evento, per il quale ha donato la sua progetto come noi di Positanonews avevamo richiesto, ma la sua presenza è stata molto interessante anche perché ha realizzato altri importanti interventi di recupero e in particolare, proprio in Via Carlo Amalfi, la Clinica San Michele per la MSC di Aponte, in questo ha concordato con il Occorre intervenire su tutti gli edifici costruiti proprio perché necessari al cemento armato. Michele Gargiulo ha chiesto di illuminare e pulire la scuola, magari preservandola da ulteriori danni immediati dovuti al maltempo, e di recuperare tutto l’archivio storico, le coppe vinte dagli alunni, le pagelle e i documenti dei ragazzi e delle ragazze di Piano . Erano presenti tante persone, molte più di quanto ci si sarebbe aspettato, dopo le 17 di chiusura c’è rassegnazione e dimenticanza, tra loro anche il parroco Don Antonino, oltre all’ex sindaco Giovanni Ruggiero, l’ex assessore Marilena Alberino, geologi e tecnici e furono commossi molti ex professori e insegnanti, così come furono commossi i figli del compianto direttore didattico Ferdinando Gargiulo a cui è dedicata la scuola.

“Il discorso sulla scuola elementare di via Carlo Amalfi va ripreso in modo onesto e realista: dal mio punto di vista demolirla non conviene più perché le nuove leggi non permetteranno di riprodurre gli stessi volumi, allo stesso tempo tempo è necessario restituire la scuola primaria ai bambini di Piano nella sua centralità logistica e simbolica” – Lui dice Nica .

Fare incontri in questa storica attività Carotto, importante non solo per la penisola sorrentina e la provincia di Napoli, ma per la Campania e il Sud Italia, mette al centro le persone. Positanonews in quel periodo ha fatto la sua parte, non abbiamo smesso di scrivere, abbiamo organizzato un grande evento storico che però si è trasformato in uno scontro quando quello che volevamo era solo proporre un’alternativa. Ma dobbiamo guardare al futuro, senza alcun risentimento, ed essere propositivi. Quello che è emerso stasera, non sappiamo se ci riusciranno, perché è difficile trovare i fondi, è proprio quello che chiedevamo dieci anni fa. La dimostrazione che ristrutturare senza demolire era possibile c’è ancora oggi, ma i costi sono e saranno molto alti. Mai disperare, nel frattempo, grazie davvero a Mariella e Michele.

Foto Peppe Coppola video Maria Paola d’Esposito

 
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