lo spettacolo è pagato dal furbo Max… – MOW – .

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Lo chef Max Mariola, ospite a La Zanzara di Giuseppe Cruciani e David Parenzo, dopo le numerose polemiche sulla sua carbonara a 30 euro, ha dichiarato che quella è in realtà l’unico piatto veramente costoso del suo menu e che i prezzi si basano anche sugli affitti di Milano . Ma è davvero così? Abbiamo verificato il suo menu, chiedendo anche un parere critico a due esperti del settore: lo chef Guido Mori e il critico mascherato Valerio Visintin. Ecco cosa ci hanno detto

Mascia Mariola ha detto ai microfoni de La zanzara di Giuseppe Cruciani che il suo famosa carbonara a 30 eurocriticato dai giornali per il prezzo un po’ troppo alto, è l’unico piatto costoso del suo menu e che anzi i suoi prezzi sono in linea con quelli di Milano, se non inferiori alla media, oltre a dover affrontare un affitto del locale molto alto. “Questa cattiveria nei miei confronti da parte dei giornalisti… È scoppiata la guerriglia. Tutti mi massacrano…Si è lamentato davanti al ghigno di Giuseppe Cruciani. In effetti è verissimo, la vita a Milano è molto cara, lo si vede chiaramente dai prezzi del cibo, dagli affitti e anche dal conto dei ristoranti. Ma siamo proprio sicuri che il ristorante di Mariola sia davvero così “economico” e per tutte le tasche, come dice lui, ed è proprio la carbonara a costare troppo rispetto al tanto decantato “show cooking” a tavola? Noi di MOW abbiamo effettuato un’operazione di controllo dei fatti analizzando tutti i prezzi del suo menù, chiedendo anche il parere di due esperti del settore.

Pinnanzitutto c’è da specificare una cosa, proprio in relazione alla carbonara: quando la notizia venne lanciata per la prima volta sulla stampa, attraverso un’intervista a Mariola di Corriere della Sera, si parlava di 28 euro a piatto. Eppure, quando è scoppiato il caso mediatico, e noi stessi lo abbiamo verificato, il piatto era già salito a 30, con l’aggiunta che il menù indicava un prezzo indefinito di 30-35 euro a persona, perché è un piatto show cooking al tavolo, da richiedere e ordinare per un minimo di due persone alla volta, senza specificare, tra l’altro, il criterio con cui il piatto va dai 30 ai 35 euro. Lì era già emerso il senso dell’opportunità di Mariola che, cavalcando l’onda mediatica, aveva aumentato i prezzi. Ma andiamo oltre. Quanto costano gli altri piatti del menù?

ldiciamo: antipasti a 16-18-20 euro, con la sola eccezione dei carciofi alla giudia a 14 euro; primi piatti a 24-26 euro, oltre alla carbonara a 30-35, con la sola eccezione delle fettuccine alla Vignarola a 18 euro; secondi a 23-26-28 euro, con un piatto a base solo di radicchio sesamo e formaggio (che sembra più un contorno) a 16 euro, ma anche un cotolettone di peso e dimensioni non precisati a 60 euro. Inoltre ricordiamo coperto 5 euro a persona, anche se il servizio è molto informale e a tavola non c’è nemmeno la tovaglia.

Ebbene, secondo la nostra modesta valutazione, i prezzi sono tutt’altro che economici e un po’ sopra la media, soprattutto considerando il coperto, che è in linea con quello di alcuni ristoranti di lusso, dove però, oltre alla tovaglia, il servizio è su tutto un altro livello. Pensiamo ad esempio al caso della pasta in bianco a 26 euro in albergo Ritratto di Milano, che era diventato popolarissimo su TikTok, dove il coperto era simile, e dove però il servizio era decisamente a 5 stelle. Volendo però fugare ogni dubbio, abbiamo sottoposto le nostre considerazioni anche a due esperti: da un lato lo chef Guido Mori, direttore dell’Università della Cucina Italiana, dei corsi di cucina dell’università UIL, nonché attivissimo sui social, dove conta oltre 100mila follower e dove parla, appunto, di cucina; dagli altri Valerio Visintin, il famoso critico gastronomico mascherato, autore del Corriere della Sera E Vivi Milano, nonché direttore della scuola Scrivere di Gusto. Ecco le rispettive opinioni:

Guido Mori ci ha spiegato innanzitutto come sono distribuiti i costi di un locale, suddivisi in affitto (7-10%), costo del lavoro (42-56%), costo del cibo (18-28%) ed infine il profitto, che solitamente si aggira intorno 10-15% dell’incasso totale. Un problema che lo chef ha però confermato è il fatto che, infatti, in alcune città come Firenze, e soprattutto Milano, gli affitti dei locali sono davvero molto alti, arrivando anche a 30-60mila euro al mese. Il problema dei prezzi di Mariola, che ci ha evidenziato lo chef, è: se è vero che il mercato e la domanda guidano l’offerta, e quindi c’è gente effettivamente disposta a spendere 30 euro per una carbonara, ci chiediamo se oggi il cibo non abbia più etica e morale. “Oggi assistiamo ad un delirio in cui il cibo è diventato oggetto, perdendo il suo valore più intrinseco, come i prodotti di moda: non si acquista più l’oggetto, ma la firma di chi lo realizza. Il problema, quindi, è che il cibo è diventato una merce” ci racconta lo chef. Nel caso di Mariola, quindi, si ha più la sensazione di pagare per il suo “marchio” o per il suo “spettacolo”, e proprio per questo lui, anche ai microfoni di Zanzarasi vantava di offrire una “esperienza” esclusiva.

Valerio Visintin ci ha invece dato una valutazione più chiara sui prezzi medi dei piatti, dicendo che questi ultimi sono effettivamente nella media milanese, mentre i primi sono decisamente cari, anche per una zona come Brera, senza contare i 5 euro di coperto. “Va bene, l’affitto del posto è alto, ma non dovrebbe essere un problema per il cliente” ci ha infatti raccontato, da cui ognuno potrà trarre le proprie conclusioni. Abbiamo provato la carbonara solo una volta a 30 euro e ci è bastato.

 
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