Sassuolo | Tudor: “Non sottovalutiamo l’ultima partita. Mi sento al centro del progetto” – .

Sassuolo | Tudor: “Non sottovalutiamo l’ultima partita. Mi sento al centro del progetto” – .
Sassuolo | Tudor: “Non sottovalutiamo l’ultima partita. Mi sento al centro del progetto” – .

Igor TudorIl tecnico della Lazio, nella conferenza stampa alla vigilia della sfida contro il Sassuolo che chiuderà il campionato, ha parlato anche dei neroverdi, già retrocessi: “Vogliamo chiudere nel migliore dei modi, facendo una grande partita e mi aspetto una grande Lazio contro una squadra già retrocessa. Questo potrebbe far sembrare la partita in un certo modo, ma non mi fido. Dobbiamo dare il massimo”.

Come può metterti in difficoltà il Sassuolo?
“Da tutti i punti di vista. La squadra del Sassuolo non merita la retrocessione. Non mi fido di niente e di nessuno, ne ho già parlato con i ragazzi. Ci sono migliaia di esempi di partite che sembravano già state vinte e non lo erano. L’ho preparato come finale”.

Hai qualche rimpianto per non essere arrivato a fine campionato lottando per la Champions League?
“Dal punto di vista mentale siamo cresciuti parecchio. L’ultima partita contro l’Inter ne è la prova. Avevano già vinto ma schierarono la squadra migliore. Abbiamo messo in campo la nostra crudeltà, ho visto tutte le partite della Lazio quest’anno e ho avuto buoni riscontri, visto che l’Inter è una squadra di un altro mondo. Abbiamo anche commesso degli errori ma è normale. Dobbiamo imparare in fretta e in questi mesi ho scoperto qualcosa sui miei giocatori”.

L’Atalanta può essere un modello per la Lazio?
“Conosciamo tutti il ​​calcio di Gasperini, fa bene da tanti anni. Gli piace la società ed è un modello da seguire. La crescita ha permesso loro di avere una grande squadra, con pianificazione, idee e con l’allenatore al centro del progetto. Questo è il modello da seguire non solo in Italia, ma anche nel resto d’Europa”.

La squadra va rivoluzionata?
“Ci sono persone perfette che possono restare, altre che fanno più fatica. Devo però fare i complimenti alla squadra, mi hanno messo tutti a disposizione e siamo andati bene. Domani ci siederemo e pianificheremo il futuro e la prossima stagione”.

Kamada è in bilico. Stai cercando di capire se resterai alla Lazio?
“La sua volontà di restare c’è. Dovrà incontrare il club per andare avanti. Ribadisco, la volontà del giocatore c’è, speriamo di arrivare al dunque molto presto”.

Ha detto che va seguito anche il modello Atalanta perché mette l’allenatore al centro del progetto. Alla Lazio ti senti così?
“Mi sento importante sotto tutti i punti di vista. Quando ci siamo sentiti all’inizio questi erano gli accordi altrimenti non avrei accettato. La Lazio ha sempre dato importanza all’allenatore e lo ha tutelato. Questo mi è piaciuto ed è uno dei motivi che mi ha fatto decidere di venire qui. Abbiamo avuto due mesi buoni con il direttore, ora dobbiamo fare un grande lavoro di programmazione per la prossima stagione, perché se sbagliamo soffriremo. Devo essere importante nelle mie scelte, dopo la partita ci metteremo al lavoro”.

Sarà l’ultima partita di Felipe Anderson. Se fosse dipeso da te, lo avresti blindato?
«Lo conosci meglio di me. Quello che ho visto era un ragazzo che tutti vorrebbero avere, eccezionale e anche troppo buono dal punto di vista umano. Sorride sempre, non sbaglia e ha valori umani che nello spogliatoio servono sempre. Poi c’è il giocatore, completo, che può giocare ovunque. Ho detto tutto con parole mie e ho risposto alla domanda in questo modo”.

 
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