Il nuovo impero arabo. Come sta cambiando il Medio Oriente e quale ruolo giocherà nel nostro futuro Copertina flessibile – 21 maggio 2024 – .

Il nuovo impero arabo. Come sta cambiando il Medio Oriente e quale ruolo giocherà nel nostro futuro Copertina flessibile – 21 maggio 2024 – .
Il nuovo impero arabo. Come sta cambiando il Medio Oriente e quale ruolo giocherà nel nostro futuro Copertina flessibile – 21 maggio 2024 – .

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L’altro lato della tragedia israelo-palestinese non è lontano: si tratta della rapida evoluzione in atto in Arabia Saudita, che estende su scala più ampia gli esperimenti già avviati a Dubai o in Qatar. Quella zona tra il Golfo Persico e il Mar Rosso è un gigantesco sito di sviluppo, che attira un boom di investimenti e di imprese straniere, comprese quelle italiane. E accoglie nuovi flussi di imprenditori, turisti, studenti e ricercatori (il nostro Paese si è accorto della svolta con un certo ritardo quando Roberto Mancini ha abbandonato la guida della Nazionale di calcio per quella saudita e Riad ha preso la sede dell’Expo da Roma). Ma cosa c’è dietro? Una delle chiavi è la continua secolarizzazione, che riduce i poteri del clero islamico, liberalizza i costumi e migliora i diritti delle donne. In questo reportage ispirato ai suoi viaggi più recenti Federico Rampini parla del “nuovo impero arabo” che resta un regime autoritario (sul quale la guardia deve restare alta) ma vuole rilanciare il suo ruolo globale, memore di quella che fu l’epoca dell’oro la sua civiltà. E che sembra uscire dal vittimismo anti-israeliano spezzando la catena di odio verso l’Occidente (e il suo finanziamento) che ha portato al dilagare della Jihad e della violenza fanatica. Si tratta di un’area in forte crescita, segnata da grandiosi progetti di modernizzazione con ricadute nella geopolitica, nell’energia, nell’economia, nella finanza, nella tecnologia e nel campo della lotta al cambiamento climatico. Ma l’Arabia Saudita e i suoi vicini più piccoli sono costantemente minacciati da un avversario come l’Iran e dal minaccioso focolaio del Golfo di Suez; e il conflitto israelo-palestinese colpisce i leader e le persone di tutta l’area. Dal successo dei piani avveniristici di questa parte del mondo dipenderanno anche lo sviluppo dell’Africa, la stabilità del Mediterraneo, la sicurezza globale e la transizione verso un’economia meno condizionata dal petrolio. «Dobbiamo fermarci prima di abbracciare visioni del mondo manichee, crociate che mettono a confronto le forze del Bene e del Male. L’Arabia merita di essere studiata piuttosto che esorcizzata”.

 
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