“Statuto, maggioranza senza numeri salvata dalla minoranza. Il sindaco ne prende atto, ma è la seconda volta in due anni” – .

“Statuto, maggioranza senza numeri salvata dalla minoranza. Il sindaco ne prende atto, ma è la seconda volta in due anni” – .
“Statuto, maggioranza senza numeri salvata dalla minoranza. Il sindaco ne prende atto, ma è la seconda volta in due anni” – .

“Nel consiglio comunale di ieri – spiega in una nota Laura Cavandoli, deputata della Lega e capogruppo del partito in Consiglio comunale – la maggioranza era in difficoltà sulle due proposte di modifica dello Statuto comunale in materia di biodiversità e partecipazione e aveva ricorrere al voto dei consiglieri di minoranza”.

“In particolare – prosegue la nota -, per l’approvazione della modifica sulla partecipazione, la cui proposta di deliberazione è stata firmata dallo stesso sindaco Guerra, era necessaria la maggioranza assoluta degli aventi diritto, cioè 17 voti, ma erano assenti 5 consiglieri, mentre il sesto sono stato richiamato in fretta in aula e mi sono astenuto. L’emendamento è stato quindi approvato – dopo tante interlocuzioni e tentennamenti – solo grazie al voto di due consiglieri di minoranza”.

“Nel suo intervento – prosegue Cavandoli – per spiegare la situazione, il sindaco ha preso atto del problema esistente nella maggioranza, ma già lo scorso ottobre questa si era divisa sul Masterplan per l’ampliamento dell’aeroporto Verdi. Tra l’altro lo stesso II aveva segnalato ai capigruppo l’inopportunità di tenere un consiglio all’indomani della notte dello spoglio elettorale anche per rispetto degli uffici comunali che erano stati occupati fino alle prime luci dell’alba”.

“Ancora più grave – insiste il capogruppo della Lega – è stata ieri la concessione arbitraria e pretestuosa di un’interruzione dei lavori del consiglio comunale senza che ciò fosse stato preventivamente concordato dai capigruppo o concordato in seduta da tutti i parlamentari. gruppi consiliari. In questo modo il Presidente – dimenticando il suo ruolo imparziale – ha violato la prassi, imponendo un blocco ai lavori del Consiglio a caso e per convenienza politica della sola maggioranza che non aveva in quel momento i numeri per approvare la modifica statutaria che fu, tuttavia, una pausa; si è rivelato essere quasi mezz’ora invece dei 5 minuti annunciati”.

“Il Consiglio – conclude la nota – deve chiarire se esiste ancora una maggioranza, perché una città come Parma non merita un’amministrazione debole che sopravvive solo grazie a una minoranza collaborativa”.

 
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