Laura Lenatti, in qualità di legale rappresentante della Serpentino Graniti Srl, e il figlio Pietro Cabello, amministratore della società, sono stati assolti perché il fatto non sussiste, entrambi difesi dagli avvocati Monica Cabello e Stefano Di Pasquale, al processo per fatti avvenuto a Chiuso il 30 aprile 2020.
Un dipendente dell’azienda di origini indiane, Avtar Singh, 54 anni, assistito nel processo dall’avvocato Manuela Mauro, è rimasto gravemente ferito quel giorno mentre spostava un blocco di serpentino, provocando lesioni gravi (amputazione quasi totale della gamba destra) con prognosi superiore a 120 giorni di malattia.
Il reato contestato agli imputati era quello di lesioni colpose gravi per aver cagionato l’infortunio per violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro (mancata formazione sui rischi specifici anche con riguardo alle conoscenze linguistiche dell’infortunato). Nel corso del dibattimento il pubblico ministero, dott.ssa Chiara Costagliola, ha chiesto la condanna dell’imputato.
Al termine di una lunga e approfondita indagine (6 udienze), il giudice del Tribunale di Sondrio, dott.ssa Valentina Rattazzo, ha assolto integralmente gli imputati poiché il fatto non sussiste. Nel corso del dibattimento sono stati ascoltati numerosi testimoni, anche in merito alla conoscenza della lingua italiana da parte dell’infortunato, nonché consulenti tecnici in merito alla ricostruzione della dinamica dell’incidente. L’attività svolta nel dibattimento ha consentito di dimostrare che nessuna responsabilità penale poteva essere attribuita agli imputati.
Affermano gli avvocati Cabello e Di Pasquale: «Grande soddisfazione per i nostri clienti di cui è stata finalmente dimostrata la piena innocenza in relazione al grave incidente avvenuto a Chiuro. L’azienda Serpentino Graniti si è sempre distinta nel campo della sicurezza sul lavoro e della formazione dei dipendenti e questa frase lo dimostra senza alcun dubbio.”
