Le esplosioni dei bancomat in Svizzera allarmano i politici – .

Gli abitanti del tranquillo villaggio di Jegenstorf, nel canton Berna, sono stati svegliati lunedì alle due del mattino da un’esplosione che ha distrutto il distributore automatico della loro banca locale. L’esplosione ha causato notevoli danni anche all’edificio della banca. La polizia ha dettoLink esterno che testimoni hanno visto tre persone vestite di scuro fuggire a piedi. Non si sa quanti soldi siano stati rubati.

Un’ora e mezza dopo, nella stessa notte, è stato fatto saltare in aria anche un bancomat in una stazione di servizio a Küssnacht am Rigi, nella Svizzera centrale. Il dispositivo è stato distrutto e il negozio danneggiato. Non ci sono stati feriti, ma la polizia cantonale di Svitto presume che i criminali siano fuggiti con il denaro.

Questi colpi spettacolari rientrano in un’ondata di criminalità che ha colpito la Svizzera negli ultimi sei anni, ma che si è fatta sentire anche in altri Paesi europei. Soprattutto in GermaniaLink esternodove le esplosioni notturne seminavano il panico tra gli abitanti di piccole città e villaggi non lontani dai confini.

“Il fenomeno riguarda tutta l’Europa, non solo la Svizzera. Tuttavia, la Svizzera è e rimane un obiettivo attraente per i ladri di sportelli bancomat”, spiega a SWI swissinfo.ch la portavoce dell’Ufficio federale di polizia (Fedpol) Mélanie Lourenço.

La polizia accusa le bande di criminali stranieri che attraversano il confine con la ricca Svizzera per far saltare in aria sportelli bancomat scarsamente protetti in villaggi remoti, per poi scappare con migliaia di franchi in tasca. Il contante, infatti, resta una forma di pagamento molto diffusa in Svizzera rispetto ad altri Paesi europei.

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Attacchi di questo tipo sono in costante aumento. Nel 2018 in Svizzera sono state segnalate 18 esplosioni agli sportelli bancomat, utilizzando esplosivi solidi, gas e metodi “semplici” come “strappare” il bancomat con un cavo d’acciaio. Il loro numero è salito a 57 nel 2022, prima di scendere a 32 l’anno scorso.

Nonostante il calo registrato nel 2023, le rapine ai bancomat sono costantemente elevate e continuano a destare preoccupazione. Secondo Fedpol l’anno scorso sono stati distrutti 19 apparecchi, quest’anno 15.

Attacchi ingegnosi e spietati

Secondo le autorità di polizia federali, i numeriLink esterno raccontano solo una parte della storia. Si tratta di gangster “ingegnosi, altamente organizzati, veloci e più spietati che mai”.

Le bande rumene sono responsabili di circa la metà delle rapine con ordigni esplosivi. Hanno iniziato a prendere di mira gli sportelli bancomat in tutta Europa, compresi quelli in Svizzera, due decenni fa, ha scritto Fedpol nel suo rapporto annuale 2023 pubblicato il mese scorso.

Dalle indagini emerge che i criminali affittano locali nei comuni vicini come base per la pianificazione e la logistica. Le retate vengono in genere effettuate da tre o quattro persone che spesso utilizzano più veicoli, talvolta rubati, e targhe false.

La velocità è fondamentale – le operazioni, secondo Fedpol, non durano più di quattro o cinque minuti – insieme alla forza bruta per rubare contanti da un bancomat.

Sportelli bancomat “saltati” nel 2024 (al 06.11.2024).

swissinfo

Molti degli altri attacchi sono stati compiuti da bande olandesi. Si tratta spesso di criminali di origine marocchina, afferma Fedpol.

“Sono giovani e fanno parte di una sottocultura che celebra gli attacchi ai bancomat nei video musicali. Riciclano il denaro rubato nei casinò svizzeri e si ritiene lo utilizzino anche per finanziare il traffico di droga», si legge nel rapporto.

Cattura i criminali

Finora le autorità svizzere sono riuscite poco a catturare e condannare i criminali coinvolti negli attacchi. Il primo verdetto di colpevolezza per un reato di questo tipo è stato pronunciato nel 2021, quando un cittadino rumeno è stato condannato a 74 mesi di carcere.

Nel 2022 la Procura federale ha accusato anche un cittadino olandese di essersi attrezzato per far esplodere i bancomat in Svizzera. In collaborazione con le autorità di Francia, Paesi Bassi, Germania e altri Paesi, anche nel 2023 Fedpol è riuscita a effettuare diversi arresti.

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Oltre a questo si pensa anche a misure preventive. L’anno scorso la polizia svizzera ha discusso con i fornitori di servizi finanziari per trovare soluzioni per contrastare il crescente numero di attacchi ai bancomat.

“Per l’autunno è previsto un ulteriore incontro con i rappresentanti delle banche, degli operatori dei bancomat e dei produttori”, ha detto Lourenço a SWI.

Oltre allo shock causato dalle esplosioni, una conseguenza diretta per gli abitanti dei comuni colpiti è stata la scomparsa dei bancomat locali.

In seguito ad una rapina avvenuta il 27 maggio nel villaggio svizzero di La Brévine, la banca cantonale locale ha annunciato che avrebbe disattivato diversi distributori automatici vicino al confine. Anche un’altra banca cantonale situata in una regione di confine, la Banque Cantonale du Jura, ha limitato l’accesso ad alcuni sportelli bancomat dopo gli “incidenti” di quest’anno.

Iniziative parlamentari

La recente ondata di attacchi potrebbe avere conseguenze politiche. L’Unione democratica centrista (UDC, destra conservatrice) starebbe preparando un’iniziativa parlamentare volta a rafforzare le misure di sicurezza nelle regioni di confine. Il testo propone di reintrodurre pattuglie di frontiera mobili 24 ore su 24 e di dotare di telecamere i principali valichi di frontiera.

Allo stesso tempo, a fine maggio, l’assemblea dei delegati dell’UDC ha approvato il lancio di un’iniziativa popolare che chiede il ripristino dei controlli sistematici alle frontiere.

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Il parlamentare svizzero Yvan Pahud, promotore dell’iniziativa parlamentare, vive a Sainte-Croix, vicino al confine francese ed è un ex guardia di frontiera. “Quando ho svolto la mia formazione negli anni 2000, tutti i posti di frontiera erano monitorati 24 ore al giorno. Poi hanno chiuso i piccoli valichi di frontiera e li hanno sostituiti con squadre mobili di controllo. Ora queste squadre non sono quasi mai attive anche di notte. Per i criminali è un open bar”, ha detto al giornale Le Matin Dimanche.

L’Ufficio federale delle dogane e della sicurezza delle frontiere (UDSCLink esterno) afferma di avere la capacità di espandere la sorveglianza secondo necessità. Il mese scorso il governo ha annunciato l’intenzione di intensificare i controlli alle frontiere durante i Campionati europei di calcio in Germania e i Giochi olimpici di Parigi. Ma ciò avrà un impatto sui livelli e sui costi del personale.

Secondo Fabien Fivaz, deputato verde di Neuchâtel, il problema principale quando si tratta di aumentare i controlli alle frontiere sono i finanziamenti. Ha detto: “I timori sollevati da questa ondata di attacchi ai bancomat richiedono una risposta politica. Ciò potrebbe comportare un aumento del numero delle squadre di volo, poiché ciò rispetterebbe l’accordo di Schengen dell’UE. Se l’UDC accetta di finanziare queste misure aggiuntive con fondi del bilancio dell’esercito, allora sono pronto ad accettare”.

Finora il governo federale svizzero si è astenuto dall’adottare misure specifiche per contrastare gli attacchi ai bancomat. In risposta ad un’interrogazione parlamentareLink esterno del liberale-radicale (centro-destra) Olivier Feller, l’anno scorso, il Governo ha dichiarato di aver raccomandato di attendere le conclusioni delle riunioni di esperti su questo tema, “che dovrebbero portare alla creazione di politiche comuni e coordinate che possano essere applicate a tutta la Svizzera”.

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