in Liguria il distacco sfiora il 60%; alla Spezia supera il 76% – .

in Liguria il distacco sfiora il 60%; alla Spezia supera il 76% – .
in Liguria il distacco sfiora il 60%; alla Spezia supera il 76% – .

Dall’ufficio stampa della Regione Liguria

La raccolta differenziata in Liguria ha raggiunto quasi il 60% nel 2023, in aumento rispetto al 57,64% dell’anno precedente e di quasi 21 punti percentuali rispetto al 38,63% del 2015. È quanto emerge dai dati consolidati accertati dalla Regione Liguria e approvati attraverso una deliberazione consiliare, su proposta dell’assessore al Ciclo dei rifiuti Giacomo Giampedrone.
“Un risultato senza dubbio importante, frutto di un impegno costante da parte dell’amministrazione regionale su un tema delicato e rilevante per il futuro di tutti noi e del nostro territorio come quello della gestione dei rifiuti – commenta il presidente ad interim della Regione Liguria Alessandro Piana – Fondamentale è stato il lavoro svolto dalla Regione, ma ovviamente è altrettanto importante il lavoro portato avanti dai Comuni e dai cittadini, grazie alla cui collaborazione stiamo proseguendo questo percorso virtuoso”.
“Siamo molto soddisfatti del lavoro che stiamo portando avanti insieme alle amministrazioni comunali con il fondamentale supporto dei cittadini sempre più attenti al corretto smaltimento dei rifiuti – dichiara Giampedrone -. Ad oggi sono 139 i Comuni che hanno raggiunto e superato la percentuale del 65% di raccolta differenziata: erano 32 nel 2015. Questi dati confermano la validità dell’approccio avviato 9 anni fa, con la Regione al fianco dei Comuni più in difficoltà rispetto ad un cambiamento radicale di approccio e di cultura nella gestione del ciclo. I risultati sono evidenti. Proseguiremo su questo percorso virtuoso convinti di poter migliorare ulteriormente anche grazie all’attuazione del Piano Regionale che, per la prima volta nella storia della Liguria, mira a chiudere il ciclo per garantire l’autosufficienza della nostra regione nei rifiuti gestione”.
I 139 Comuni con raccolta differenziata pari o superiore al 65% avranno diritto, a partire da luglio, alle agevolazioni fiscali per il conferimento in discarica della frazione residua, suddivisi in fasce di risultato, con un risparmio dal 30% al 70% sul importo base.
La percentuale complessiva della raccolta differenziata 2023 nel territorio ligure è pari al 59,35%, in costante aumento rispetto al 57,64% dell’anno precedente, 55,71% nel 2021, 53,46% nel 2020, con un incremento di 21 punti percentuali in più rispetto al 38,63%. del 2015.
A livello provinciale, il territorio spezzino mantiene il primato con la raccolta differenziata che sale ulteriormente al 76,21%, seguito dal savonese con il 63,05%, dato sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente. Seguono, con un aumento di due punti percentuali rispetto al 2022, la provincia di Imperia che arriva al 57,12% e la Città Metropolitana di Genova, che arriva al 53,84%: il risultato del Comune di Genova che però cresce sensibilmente fino al 47,02. %, rispetto al 43,46% dell’anno precedente. Escludendo il Comune di Genova, la Liguria supererebbe il target del 65% (65,94%), mentre il resto della Città Metropolitana sarebbe già al 68,14%.
Salgono da 16 a 18 i comuni con una percentuale di raccolta differenziata superiore all’80%: Riccò del Golfo (leader anche per il 2023 con l’89,85%), Pieve Ligure (86%), Vendone (84,58%), Rialto (83,68%), Mignanego (82,810%), Sant’Olcese (82,36%), Ortovero (82,32%), Luni (82,31%), Cairo Montenotte (82,06%), Castelnuovo Magra (81,55%), La Spezia (81,37%), Leivi (81,35%), Framura (81,29%), Vessalico (81,08%), Villanova d’Albenga (80,75%), Carrodano (80,70%), Ceranesi (80,62%) e Serra Riccò (80,36%).
Tra i comuni con oltre 15mila abitanti, il comune di La Spezia (81,37%) ha superato il 65% di raccolta differenziata, seguito da Albenga (75,04%). Sestri Levante (73,20%), Imperia (68,78%), Chiavari (68,52%) e Sarzana (65,54%).
Leggero ritiro per Rapallo e Sanremo, che scendono rispettivamente al 62,63% e al 58,81%, mentre, seppure in miglioramento, restano in fondo Genova (47,02%), Savona (43,76%) e Ventimiglia (28,40%).
La produzione totale di rifiuti urbani torna a crescere, seppur di poco, raggiungendo il totale di 804.972 tonnellate rispetto alle 803.108 tonnellate dell’anno precedente.
Per quanto riguarda la sola frazione indifferenziata residua, i comuni che hanno un peso pro capite inferiore a 100 kg/abitante annui scendono a 53, contro i 60 dell’anno precedente. Di questi ce ne sono 8 che non raggiungono nemmeno i 60 chili per abitante all’anno: il più virtuoso è Ricco del Golfo, con soli 40 kg/abitante all’anno di indifferenziato da smaltire, che ha scalzato Vendone che segue ancora con 44 kg /abitante anno.
La delibera stabilisce anche il contributo economico da versare entro settembre a carico dei 63 Comuni in cui è stata riscontrata un’eccedenza di rifiuti indifferenziati rispetto agli obiettivi prefissati: i contributi complessivi scendono da circa 425mila euro a poco più di 367mila euro (-13,5%).
La maggior parte del contributo da versare è a carico del Comune di Genova (251.948,98 euro contro 303.710,81 euro del 2022). Seguono i Comuni di Savona (33.139,98 euro contro 35.121,89 euro su base 2021) e Ventimiglia (26.780,34 contro 29.764,68). Poi ci sono solo altri 11 comuni tenuti a pagare più di 1.000 euro, mentre altri 49 comuni dovranno pagare importi inferiori a 1.000 euro.

 
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