dal dolore in famiglia al periodo migliore della sua carriera – .

DORTMUND Non chiamatelo indispensabilealtrimenti mister Spalletti vi metterà in guardia («Sono parole sbagliate» ha detto sabato sera alla Rai) perché l’Italia è un corpo unico di 26 giocatori. Ma se uno ci mette testa e cuore come Nicolò Barella, allora tutto l’organismo riesce ad andare oltre i propri limiti. Lo stato di esaltazione psico-fisica nello sport ha un nome preciso — fluire — e Nicolò Barella è il suo testimonial ideale in questo momento, perché a 27 anni gioca da diversi mesi il miglior calcio della sua carriera: un puro concentrato di tecnica, corsa, velocità e “voglia di sputare sangue per la maglia”, che apre nuovi orizzonti sulla sua carriera. E, prima ancora, sull’Europeo di questa Italia che ha superato l’Albania grazie alla B2 Bastoni-Barella, con il gol decisivo di Nico, un controball di destro a 94 km/h che ha catturato un effetto magnifico e implacabile per Strakosha. E per una volta non ha colpito né palo né traversa, come spesso è successo in questa stagione con l’Inter.

Barella pilota e motore

Questo Barella polivalente, trascinatore e motore allo stesso tempo capace di effettuare 105 passaggi corretti su 108, un po’ Gattuso e un po’ Pirlo, è uno dei punti forti della squadra di Spalletti e con il gol di sabato è diventato il miglior marcatore degli Azzurri presenti qui in Germania con dieci gol e ha superato anche Francesco Totti.

Se la partita contro l’Albania, che è al numero 66 del ranking FIFA, è difficile da classificare, cosa c’è di meglio di sfida alla Spagna di Rodri, il migliore nel cuore del gioco, e il giovane fenomeno Pedri? «Barella è uno dei più forti al mondo, perché ha la grande umiltà di un gregario ma anche il talento di un campione – spiega il presidente dell’Inter Beppe Marotta, presente ieri a Casa Azzurri — . Come giocatore è moderno e completo. Può interpretare il ruolo di Calhanoglu? Sì, ha tutte le qualità: visione, sostegno e lancio, dal punto di vista agonistico è molto buono, tecnicamente è forte ed eclettico.

Nicolò è moderno, ma antico allo stesso tempo: ha appena rinnovato il contratto con l’Inter per altri cinque anni, a 6,5 ​​milioni a stagione, diventando il calciatore italiano più pagato della Serie A. Un matrimonio lungo, il primo dell’era Oaktree, che il giocatore ha voluto festeggiare prima dell’Europeo, per non perdere la testa. Ma in realtà quella di Barella è piena di felicità: il 6 giugno è nato Romeo, che fa compagnia alle tre sorelline Rebecca, Lavinia e Matilde. A dicembre Nicolò e la moglie Federica Schievenin, avevano annunciato l’arrivo del loro primo figlio, ma avevano anche spiegato di aver perso il suo gemello: “Un dolore atroce” come avevano scritto. «Ringrazio tutti i miei compagni, l’allenatore e lo staff perché mi sono stati vicini in un momento per me non facile» ha detto il giocatore dopo il bellissimo slalom in area Napoli e il gol che aveva contribuito alla pesante vittoria di casa Napoli il 3 dicembre Maradona. Quella fu la svolta decisiva della stagione di Barella, dopo diverse partite giocate male, nervosamente, ma senza mai arretrare di un centimetro.

Perché Nicola l’Indispensabile non fa calcoli: il calcio, come la vita, è imprevedibile e concede nuove occasioni, magari per festeggiare con uno dei bottiglie pregiate della sua cantina. “Riposare per recuperare dal problema muscolare gli ha fatto bene”, ha spiegato Spalletti. Ma Nico ha lottato contro il tempo per essere presente sul campo secondario del centro sportivo di Iserlohn. Ed è rimasto colpito da come la squadra lo ha riabbracciato: “I bambini mi hanno fatto sentire importante.”

Come un leader assoluto, una guida tecnica ma soprattutto morale, capace di indicare la strada: umiltà e talento, martello e pennello. Per scolpire e perfezionare questo nuovo sogno blu.

17 giugno 2024

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