Green Day, la recensione del concerto a I-Days Milano 2024 – .

Green Day, la recensione del concerto a I-Days Milano 2024 – .
Green Day, la recensione del concerto a I-Days Milano 2024 – .

Avresti dovuto vedere gli occhi di Billie Joe Armstrong ingranditi dai modelli. Spalancato, dilatato dall’eccitazione, allucinante ma presente. E poi le canzoni: quelle di Dookie che ti fanno venir voglia di schiacciarti una lattina di birra in fronte e quelle di americano idiota che incitano alla rivolta. I Green Day sono in tournée in Europa con una doppia celebrazione, il 30° anniversario dell’album come furfanti punk-pop appena usciti dalle case occupate e il 20° anniversario dell’album Who dalle periferie americane. Facendo comunicare in qualche modo i due dischi, dimostravano che le persone senza cervello crescono, qualunque cosa dicano gli altri Bruciato, e sono dalla parte giusta della storia. E ovviamente si divertono più degli altri.

Sembra che fossero 78.500 le persone ieri sera all’Ippodromo La Maura di Milano per due ore e 15 minuti tra le più divertenti della stagione concertistica, senza pause o grossi cali di energia. Tra le lineup che stanno realizzando, gli I-Days avevano una delle migliori: il poster iniziale Il sogno americano mi sta uccidendoTutto Dookie, sei pezzi come intermezzo, tutto americano idiotail finale acustico con Buona liberazione (prima di quest’ultimo erano anche previsti Minoranze E Bobby Soxma non sono state giocate, amen).

È stata “una celebrazione”, come ha gridato Armstrong. Una celebrazione senza nostalgia, anche se a Berlino il cantante ha tirato fuori la cravatta rossa con il punto interrogativo che indossava a Woodstock ’94, e la dimostrazione che questo strano incrocio tra la rabbia dei tempi di Gilman Street e la magniloquenza del rock da stadio , la lobotomia adolescenziale dei Ramones, l’ambizione di Pete Townshend, ma senza intellettualismi. È il richiamo elettrico degli stanchi, dei poveri, delle masse fredde e desiderose di respirare la libertà, dei miseri scarti della società. A Maura i tre tenevano insieme due cose: il rock come vibrazione demenziale, “guarda mamma, niente cervello!”, e la presa in giro del potere fatta da una nazione di alienati.

“Signore e signori, ecco Dookie!”, annuncia poi Armstrong Il sogno americano mi sta uccidendo. Grandi palloncini bianchi si gonfiano sopra le teste dei musicisti per riprodurre in 3D la cover del 1994. Ci sono pro e contro quando una band rifa completamente un vecchio album: alcuni apprezzano perché è come riabbracciare un vecchio amico, mentre altri brontolano, meglio una selezione di successi perché quasi tutti gli album hanno alti e bassi. Ma abbiamo ascoltato troppi concerti di grandi successi, questi due sono discontinui e i Green Day mantengono alta la tensione facendosi accompagnare da altri musicisti (i chitarristi Jason White e Kevin Preston e il tastierista Coley O’Toole al posto di Jason Freese) che fanno ferocemente il musica spettacolare, serrata, mai fiacca, tra staccati hardcore e accelerazioni punk-rock, per non parlare di pezzi costruiti per sfidare l’ADHD come Gesù di Suburbia. In breve, è molto divertente.

Billie Joe e il bassista Mike Dirnt sembrano fuori dal tour Roccia da combattimento dei Clash, ma senza le brutte facce da manifestazione, Tré Cool ha un outfit nero con rifiniture rosa e la faccia da schiaffi. Sanno come mettere su uno spettacolo. «Mamma mia!», grida il cantante alla massa di persone, dicono che sia un record per il gruppo in Europa. Ci sono più assoli con smorfie che assoli di chitarra. Case di basket è ovviamente delirante, durante Lei il cantante si mette il tricolore (non siamo all’Aula, nessuno cerca di picchiarlo), quasi tutte le canzoni sono accompagnate da fiamme e scoppi, le immagini sugli schermi assomigliano a vecchie fanzine scompigliate e ricolorate , ogni due a tre Billie Joe incita il pubblico a scatenarsi: «Impazziamo!». Un’allucinazione: un aereo gonfiabile sorvola la fossa sganciando bombe, ma non è un drone come quelli di Roger Waters, viene trasportato come un enorme pallone da due ragazzi in costume da marionette che si fanno largo tra la gente. Il segmento dedicato a Dookie si conclude con “siamo ancora vivi” in italiano, proprio come due anni fa a Firenze, e con il batterista che canta Tutto da solo bighellonando sul palco con indosso una vestaglia con stampa animalier. È un’America che amiamo, idiota ma con il cuore della parte giusta.

Non è diversa l’esecuzione dei sei brani che fanno da intermezzo tra i due album, con un fan che, come previsto, sale sul palco a cantare Conosci il tuo nemico e sembra che non voglia più abbandonare le braccia del cantante. Lei prende forma sul palco, una mano enorme che stringe una bomba a cuore, è ora americano idiotail ritratto sballato dell’America post-11 settembre piena di personaggi cresciuti sotto Coca-Cola e Ritalin, ma uniti ai loro fratelli maggiori di Dookie da un sentimento di alterità. È roba ancora attuale, la “subliminal mindfuck America” c’è ancora, basta sostituire i riferimenti alla tv con quelli a internet, passando da Bush a Trump. “No war” recita la scritta sul palco Vacanza, allora era l’Iraq, oggi potrebbe essere l’Ucraina o Gaza, “ha la parola il rappresentante di Milano” canta Billie. Accompagnano un’esplosione di stelle filanti (reali) e una pioggia di siringhe (sullo schermo). San Jimmy. I pezzi meno stretti americano idiota servono anche per riprendere fiato, le strutture spostate per rendere vario il concerto. E quando Billie Joe dice di alzare la mano, tutti obbediscono.

Svegliami quando settembre finisce La canta anche la pattuglia di ragazzi che dovranno fare pulizia, con indosso una maglietta verde e sacchi della spazzatura gialli attaccati ai pantaloni. Billie Joe saluta tutti con un “grazie mille” in italiano, un “questo è il nostro posto preferito nel mondo” (vogliamo crederci), Buona liberazione alla chitarra acustica con la bandiera italiana sulle spalle, fuori dai fuochi d’artificio nel cielo. “Stiamo tornando a casa”, cantava qualche minuto prima Mike Dirnt in modo goffo. Concerti come questo spiegano meglio di tanti saggi cosa sia questa musica, spericolata e giusta, demenziale e politica: per non pochi è casa.

Scaletta:

Il sogno americano mi sta uccidendo

Bruciato
Divertirsi
Case di basket
Imbecille
Lunga vista
Benvenuti in paradiso
Estrarre denti
Case di basket
Lei
Radici di sassofrasso
Quando sono nei paraggi
Venendo pulito
Eminus Sleepus
Alla fine
FOD
Tutto da solo

Conosci il tuo nemico
Guarda mamma, niente cervello!
Bastardo con un occhio solo
Fare un giro
Dilemma
Stufato di cervello

americano idiota
Gesù di Suburbia
Vacanza
viale dei sogni infranti
Siamo noi l’attesa
San Jimmy
Dammi la novocaina
Lei è una ribelle
Ragazza straordinaria
Bomba con lettere
Svegliami quando settembre finisce
Ritorno a casa
Come si chiama

Good Liberazione (Tempo della tua vita)

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV WEC, risultato delle qualifiche della 24 Ore di Le Mans 2024. Gli orari delle gare in TV e streaming – .
NEXT Rete pedopornografica online, nove arresti alle Poste. Tre perquisizioni in Liguria – .