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Sono 25 milioni i contribuenti italiani tenuti al pagamento dell’Imposta Comunale Unica. L’acconto ammonta a 11 miliardi di euro

Oggi, 17 giugno 2024, scade la scadenza per il pagamento dell’Imu (Imposta Comunale Unica). Questa scadenza riguarda milioni di contribuenti italiani che possiedono immobili soggetti a tale imposta. Ecco in sintesi le informazioni essenziali per chi non ha ancora pagato e si trova a dover assolvere a questo obbligo fiscale.

Che cos’è l’IMU?

L’IMU è una delle principali imposte locali in Italia, introdotta per la prima volta nel 2012. Grava sui proprietari di immobili, compresi terreni e fabbricati, con alcune eccezioni come la prima casa (se non di lusso). L’IMU è destinata a finanziare i servizi comunali, contribuendo al bilancio degli enti locali.

Chi deve pagare l’Imu?

Sono tenuti al pagamento dell’IMU:

  • Proprietari di immobili diversi dall’abitazione principale.
  • Proprietari di seconde case.
  • I titolari di diritti reali di godimento (quali usufrutto, uso, abitazione).
  • Gli inquilini degli immobili concessi in locazione finanziaria.

Sono esenti dal pagamento dell’Imu i proprietari di abitazioni principali non di lusso (categorie catastali A/2, A/3, A/4, A/5, A/6 e A/7).

Calcolo dell’IMU

Il calcolo dell’Imu si basa sulla rendita catastale dell’immobile, rivalutata del 5%, e moltiplicata per un apposito coefficiente che varia a seconda della tipologia dell’immobile. La tariffa base è stabilita dallo Stato, ma i singoli Comuni possono decidere variazioni, sia in aumento che in diminuzione, entro un intervallo prestabilito.

Modalità di pagamento

Il pagamento dell’IMU può essere effettuato tramite:

  • Modulo F24: disponibile presso gli sportelli bancari e postali oppure online tramite i servizi di home banking.
  • Bollettino postale: da compilare con i dati dell’immobile e l’importo dovuto.

I codici tributo da utilizzare per il pagamento variano in base alla tipologia dell’immobile e al comune di appartenenza. È importante controllare attentamente questi dettagli per evitare errori che potrebbero comportare sanzioni.

Sanzioni per ritardato pagamento

Il mancato pagamento entro la scadenza del 17 giugno comporterà l’applicazione di sanzioni e interessi. Le penalità sono calcolate in percentuale dell’importo dovuto e variano a seconda del ritardo:

  • 0,1% dell’importo dovuto per ogni giorno di ritardo, fino ad un massimo di 14 giorni.
  • Dal 15° al 30° giorno di ritardo 1,5% dell’importo dovuto.
  • Dal 31° al 90° giorno di ritardo 1,67% dell’importo dovuto.
  • Oltre i 90 giorni la sanzione aumenta notevolmente e si applicano anche gli interessi legali.
 
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