Il ricordo di Suor Tecla Merlo a 60 anni dalla scomparsa – .

Il ricordo di Suor Tecla Merlo a 60 anni dalla scomparsa – .
Il ricordo di Suor Tecla Merlo a 60 anni dalla scomparsa – .

Le Suore Paoline hanno celebrato domenica 16 giugno a Roma – alla presenza della loro Superiora Generale, sorella Anna Caiazza, e Paolo Ruffini, Prefetto del Dicastero della Santa Sede per la Comunicazione – Ricorre il 60° anniversario della morte della Venerabile Suor Tecla Merlo, carismatica e brillante collaboratrice di don Giacomo Alberione nella fondazione della loro congregazione (le Figlie di San Paolo), nonché originale figura nella storia della Chiesa.

Suor Tecla morì il 5 febbraio 1964 all’età di 70 anni, al culmine di un’intera vita spesa per comunicare il Vangelo e diffondere il valore della conoscenza e della cultura. Infatti questa suora laboriosa e brillante, che in origine di professione faceva la sarta, aveva a cuore l’evangelizzazione e la diffusione della Parola di Dio; ma capì anche – in comunione con il beato don Giacomo Alberione, fondatore della Famiglia Paolina – che la promozione della cultura e dell’informazione era altrettanto decisiva nel promuovere, insieme alla crescita della fede cristiana, anche lo sviluppo integrale della persona, della sua crescita umana e spirituale e la sua sete di pace e di giustizia.

Suor Tecla, proclamata Venerabile da San Giovanni Paolo II il 22 gennaio 1991, è stata una precorritrice dei suoi tempi. A quel tempo, infatti, erano poche le religiose impegnate personalmente in una missione nel complesso e rischioso mondo dell’editoria e del giornalismo. Hai contribuito in modo significativo alla creazione di molte riviste, tra cui Valsusa, Via, Verità e Vita, IL Giornale E Famiglia cristiana. Questi ultimi due fanno ora parte del gruppo editoriale San Paolo. Promosse anche la pubblicazione di libri, trasmissioni radiofoniche e film, nonché la produzione di cortometraggi e dischi catechistici. Una vita d’altri tempi che, però, ha molto da dire anche oggi: nel presente non esiterebbe, ad esempio, ad affrontare i temi della fede e dell’attualità sui social network come Tik-Tok o a fare “storie” su Instagram.

«La sua è stata una storia proiettata nel futuro, l’inizio di una storia che noi Figlie di San Paolo continuiamo oggi», ha affermato nel suo intervento Suor Anna Caiazza. «Maestra Tecla ci ha insegnato che evangelizzare non significa tanto diffondere il Vangelo, ma annunciarlo vivendolo in prima persona». E conclude: «Come vorreste noi Paoline oggi? Felice, generoso, altruista, compassionevole per la sofferenza umana, ovunque essa sia”.

Paolo Ruffini, che ha tenuto la sua relazione sull’impatto digitale nei contesti ecclesiali, ha sottolineato come quello digitale sia per i battezzati una sfida da accogliere in un mondo smembrato e diviso perché può essere un facilitatore di unità. Del resto «la Chiesa ha sempre accettato le sfide della storia». Per questo «non dobbiamo avere paura di linguaggi nuovi per raccontare ancora le storie, il bello, il buono, una prospettiva di salvezza quando tutto sembra perduto». Lo dice il prefetto del Dicastero per la comunicazione «occorre combattere l’idolatria dell’io e fare spazio alla condivisione, alla nostalgia del futuro, alla riscoperta che siamo tutti fratelli e sorelle”.

Il modo in cui la sua vita veniva presentata attraverso uno era innovativo “racconto a scorrimento”, con creatività fornita da Mediacor e testi scritti da Alberto Chiara, già caporedattore di Famiglia cristiana. «Per raccontare la storia di suor Tecla Merlo», ha spiegato Luca Olivieri, regista e curatore del progetto ideato dalla società di comunicazione Mediacor, «abbiamo costruito uno scrollytelling. Questo termine deriva dalla combinazione delle parole inglesi “scroll” e “storytelling”. Questa tecnica narrativa digitale ci ha permesso di utilizzare testi, immagini, video e grafica in modo armonico, per raccontare la storia di Suor Tecla in modo avvincente. Man mano che l’utente scorre la pagina, il contenuto si rivela progressivamente, creando un’esperienza coinvolgente. Applicando lo scrollytelling al progetto su Suor Tecla Merlo, crediamo di aver ottenuto un risultato non solo informativo, ma anche visivamente accattivante e interattivo, permettendo agli utenti di immergersi completamente nella sua storia e nell’impatto che Suor Tecla ha avuto sulla comunicazione religiosa » .

Oggi le Figlie di San Paolo sono circa 2000 con 205 comunità presenti in 50 Paesi e sono impegnati in tutto il mondo nella pubblicazione di libri, giornali, nella produzione di musica, video, film e trasmissioni radiofoniche, nella gestione di case editrici e librerie e nella gestione di siti web e social network. Organizzano anche corsi istituzionali di New Media Education e corsi biblici online.

 
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