Un’esplosione di emozioni in “Inside out 2”. E l’ansia travolge Riley – .

Un’esplosione di emozioni in “Inside out 2”. E l’ansia travolge Riley – .
Un’esplosione di emozioni in “Inside out 2”. E l’ansia travolge Riley – .

Roma, 17 giugno. (askanews) – La vita dell’adolescente Riley è un’esplosione di emozioni in “Inside Out 2”, l’attesissimo film Disney Pixar nelle sale dal 19 giugno. Sono passati nove anni dal film d’animazione vincitore di Oscar e Golden Globe, un blockbuster, che dava un volto alle emozioni della protagonista Riley. Qui ha 12 anni e nella sua vita, oltre alla gioia, alla tristezza, alla rabbia, alla paura e al disgusto, irrompono emozioni ben più destabilizzanti, come l’ansia, l’invidia, l’imbarazzo e la noia, cioè la noia. Il regista e produttore di “Inside out 2”, Kelsey Mann e Mark Nielsen, sono venuti a Roma per presentare il film. “Volevamo fare un film divertente ma che avesse un significato importante, qui le emozioni sono più complesse. – ha spiegato Mann – Ci sono voluti alcuni anni, noi della Pixar facciamo e rifacciamo film: facciamo storyboard, li guardiamo, e se non ci convincono ricominciamo. In questo caso è successo una decina di volte e poi alla fine abbiamo trovato il giusto equilibrio”. “Inside out” era uno strumento per bambini e adulti per imparare e mettere in discussione le proprie emozioni. Nel secondo film è naturalmente l’ansia che travolge tutto, che ci fa immaginare scenari, proiezioni e provare a gestire tutto. Pilar Fogliati dà la sua voce nella versione italiana, mentre Deva Cassel è la noia, Marta Filippi l’invidia e Federico Cesari l’imbarazzo. “Anche per me si accendono tanti schermi quando inizia una nuova sfida, a volte sono schermi stimolanti, a volte più ansiosi, ma quello che si accende sempre è l’idea della pianificazione, dei possibili errori, in questo sono simile al personaggio che Io do voce a ciò che è ansia” ha detto Pilar Fogliati. Al polo opposto dell’ansia, placida, distaccata, c’è l’emozione della noia, e Deva Cassel rivela: “Quando ero piccola mi annoiavo molto e odiavo la noia. Per me l’idea di stare a letto e non fare niente, stare con gli amici ma sentirsi soli perché non hai voglia di fare niente… proprio no. Poi crescendo e con l’aiuto di mia madre, soprattutto, che mi ha sempre detto che la noia è l’emozione più importante, le vite intense, tumultuose e veloci, dobbiamo avere tempo per riflettere su noi stessi e capire cosa vogliamo fare, non c’è altro che noia.”

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