“Il nostro è un patto, non un pasticcio. La destra non ha vinto perché i cittadini qui sanno che sarebbe un disastro” – .

“Il nostro è un patto, non un pasticcio. La destra non ha vinto perché i cittadini qui sanno che sarebbe un disastro” – .
“Il nostro è un patto, non un pasticcio. La destra non ha vinto perché i cittadini qui sanno che sarebbe un disastro” – .

Dopo una serie di accuse mosse da Aldo De Benedittis, candidato del centrodestra e suo sfidante al ballottaggio, la candidata progressista Marialuisa Forte ha scelto di rispondere pubblicamente. L’ha fatto Villa Musengadifendendosi dall’accusa di aver orchestrato un ‘vecchio pasticcio politico’ firmando un accordo politico programmatico con il candidato civico Pino Ruta.

“Non ho logiche da poltrona anche perché è la prima volta. Oggi non sono emotivo perché sono arrabbiato. Chiedo un voto significativo, aspettiamo con calma i conteggi della commissione elettorale. Non è vero che loro hanno la maggioranza in consiglio e noi siamo tranquilli”, ha dichiarato deciso Forte.

Marialuisa Forte ha parlato di “patto di corresponsabilità” tra lei e Ruta, un patto per amministrare bene Campobasso e allontanarla dalla destra. Lei ha criticato duramente la coalizione di centrodestra, accusandola di usare slogan vuoti. “Chi dice di amare Campobasso e poi è in una coalizione che cancella la capitale con le autonomie differenziate non ama Campobasso, è solo uno slogan”, ha detto Forte.

Durante il suo intervento, Forte ha condiviso dieci storie di donne che ha incontrato durante la campagna elettorale, utilizzandoli per illustrare il suo programma elettorale. “Siamo al ballottaggio – esordisce – ma prima di parlare di politica vera voglio raccontarvi alcune storie di donne che ho raccolto in questi giorni”.

E cita Anna, Giava, Giovanna, Gaia, Francesca… donne che hanno posto domande precise “a cui abbiamo dato risposte rassicuranti per guardare avanti e farlo con ottimismo e concretezza”. Ribadisce poi il microcredito per aiutare chi vuole aprire un’impresa, un polo commerciale naturale per gli scambi, i patti sociali per chi è in difficoltà, la restituzione dei servizi ai quartieri, la costruzione di una città sostenibile…

Si tratta di Anna, una 25enne che vuole restare a Campobasso e avviare un’attività. Forte le propone il microcredito con il Comune che fa da garante per le banche. Ha parlato di Francesca, il cui marito è stato licenziato, spiegando che la risposta sta negli accordi sociali e nelle risorse per le persone in difficoltà. Giovanna, vittima di violenza domestica, ha ricevuto rassicurazioni sul rafforzamento delle case accoglienza e del centro antiviolenza. Gaia, ventenne preoccupata per l’emergenza climatica, ha trovato nel programma di Forte città green, mobilità sostenibile ed energie rinnovabili. Maria, un’anziana del centro storico che lamenta problemi di sicurezza, ha sentito parlare di una nuova stazione di polizia locale e della riqualificazione della zona con eventi come I sabati in paese. Giorgia, interessata alla cultura e allo spettacolo, vedeva un programma che rilanciasse il settore culturale. E infine, Forte ha presentato la Casa delle Tecnologie Emergenti per le start-up, un progetto che mira a rendere Campobasso una città inclusiva e innovativa.

Spiega uno per uno gli obiettivi della sua squadra. E poi passa a parlare di “politica vera”.

«A Termoli ha vinto il centrodestra, Fratelli d’Italia è sempre il primo partito del Paese, ma a Campobasso non ha vinto. Qui il Pd è il primo partito con il 16%. Bene anche l’alleanza Verdi e Sinistra e il Movimento 5 Stelle”.

Questa volta non si commuove, ma arrabbiata “a causa del senza senso che sento dai miei avversari.

“Hanno detto che non saremmo andati al ballottaggio – prosegue – quella sera, lunedì scorso pomeriggio, avevamo dati attendibili come li aveva il centrodestra eppure mi hanno riso in faccia. Ma siamo al ballottaggio grazie anche a Pino Ruta. Ho chiesto al Cantiere civico la corresponsabilità nell’amministrazione di questa città e non lo facciamo per spartirsi le poltrone come dice il centrodestra ma per amministrare e amministrare bene Campobasso”.

Il corteo finale: “È compito nostro e dei cittadini togliere questa città un diritto che riteniamo dannoso. Togliamo anche la parola centro, è un movimento che si sta spostando sempre più a destra sia a livello regionale che nazionale. Si parla di filiera istituzionale, ma questa filiera istituzionale non farà altro che far perdere la centralità al nostro capitale”.

A Villa Musenga sono presenti tutti: Ovidio Bontempo, Pino Ruta, Massimo Romano e i futuri assessori all’accordo politico-programmatico. E poi, ovviamente, tutto il Pd, Antonio Federico (M5S), esponenti dei Verdi e della Sinistra, l’ex sindaco Antonio Battista, Roberto Ruta e Annamaria Macchiarola.

 
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