Attualità
Di Angelo vitale – 18 giugno 2024
Era ricoverato in ospedale in Brasile, a San Paolo, dove è morto il 95enne linguista, intellettuale, scrittore e attivista americano Noam Chomsky: non si era ripreso dall’ictus che lo aveva colpito un anno fa.
La notizia del suo ricovero in ospedale è arrivata giorni fa dalla moglie, la linguista brasiliana Valeria Wasserman, che in un’intervista rilasciata al quotidiano ‘Folha de Sao Paulo’ aveva rivelato la circostanza riguardante la salute del marito, tenuta fino ad oggi nel più assoluto segreto. Chomsky, si legge su Folha, era ricoverato in un ospedale di San Paolo, dove la coppia vive dal 2015.
vi era stato trasferito in aereoambulanza non appena le sue condizioni lo avevano consentito, dopo essere stato colpito da un ictus nel giugno del 2023. Secondo la moglie, il saggista americano, teorico della lotta alla globalizzazione, avrebbe avuto difficoltà a parlare perché l’ictus aveva compromesso la mobilità della parte destra del corpo.
Ma non ha rinunciato a seguire l’attualità internazionale: quando ha seguito le immagini della guerra a Gaza, ha alzato il braccio sinistro in un gesto di rammarico e di rabbia.
Chomsky era un filosofo, linguista, scienziato cognitivo, teorico della comunicazione. Professore emerito di linguistica presso Istituto di Tecnologia del Massachussetts, fu riconosciuto come il fondatore della grammatica generativa-trasformazionale, spesso citata come il contributo più rilevante alla linguistica teorica del XX secolo.
Parallelamente a ciò, Chomsky era particolarmente noto per il suo attivismo e impegno politico, di ispirazione socialista libertaria. La sua costante e aspra critica alla politica estera di vari paesi, in particolare degli Stati Uniti, nonché la sua analisi del ruolo dei mass media nelle democrazie occidentali, hanno fatto di lui uno degli intellettuali della sinistra radicale più famosi e seguiti in Stati Uniti e in tutto il mondo. .
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