Folla e sorrisi, la Romagna si è risvegliata. Rinascita sulle strade allagate – .

Folla e sorrisi, la Romagna si è risvegliata. Rinascita sulle strade allagate – .
Folla e sorrisi, la Romagna si è risvegliata. Rinascita sulle strade allagate – .

e Manuel Spadazzi

La storia è stata scritta da Romain Bardet. Lui – che sta correndo il suo ultimo Tour de France – è stato il primo a tagliare ieri il traguardo sul lungomare di Rimini di questa storica tappa inaugurale della Grande Boucle, partita nel cuore di Firenze. Ha vinto Bardet, che oggi ripartirà da Cesenatico con indosso la maglia gialla sognata per tanti anni. Ma l’Emilia Romagna e l’Italia intera hanno vinto, dimostrando al mondo – la corsa è trasmessa dalle tv di quasi 200 paesi – la grandezza e la bellezza di questo Tour “d’Italie”. Il presidente della Regione Stefano Bonaccini non ha dubbi: “Ospitare il Tour è una grande festa popolare, come dovrebbe essere per il ciclismo, sport tanto amato e seguito, che va per le strade e tra la gente. E che in Emilia Romagna ha radici profonde. Ed è bello che gli organizzatori della Grande Boucle abbiano deciso di dedicare la seconda tappa di oggi, da Cesenatico a Bologna, a Marco Pantani, un campione che ci ha regalato emozioni indimenticabili”. Ma la tappa di oggi “ha per noi un altro significato importante: i corridori si sfideranno nel cuore di quei territori che solo un anno fa furono colpiti da una delle alluvioni più gravi di sempre”. Come Bardet, arrivato sul Viale del Tramonto, resuscitato ieri con una coraggiosa volata a Rimini, così l’Emilia Romagna con il Tour de France mostra al mondo di essere risorta dal diluvio.

Storie che si intrecciano in una giornata che passerà alla storia. Una giornata bellissima, con partenza da Firenze, con la corsa che attraversa l’Appennino salutata da un’onda gialla. Centinaia di migliaia di tifosi in piazza, accampati con trombe, bandiere, striscioni. Per chi non aveva mai visto il Tour dal vivo, sembrava più un concerto rock che una gara. È il miracolo della Grande Boucle, che si è ripetuto tra le ali di una folla colorata e spensierata. E con il ricordo di Pantani sempre lì, più vivo che mai.

Uno dei momenti più suggestivi di ieri sul colle del Barbotto, salita divenuta celebre grazie alla granfondo ‘Nove Colli’, con i suoi 5,5 chilometri di lunghezza, una pendenza media del 6,9 per cento e un dislivello di 372 metri. Fin dalla mattinata, oltre 10mila persone hanno ‘invaso’ una delle salite dove spesso si allenava lo stesso Pantani.

Sul Barbotto l’omaggio al Pirata è spettacolare. Sulle strade tifosi e semplici curiosi in estasi, pronti a incitare i loro beniamini a non mollare. Un inizio di salita difficile, anche per il caldo, che ha fatto subito selezione. In difficoltà anche gli Uae, la squadra dello sloveno Tadej Pogacar, grande favorito di questa edizione. Poi altre due salite toste, San Leo e Montemaggio. E anche qui, come sul Barbotto, tanti, tanti tifosi attendono i corridori. Alcuni sono arrivati ​​da giorni con camper e roulotte, per assicurarsi il posto migliore per assistere allo spettacolo del Tour. Tra loro molti stranieri: sono soprattutto francesi, tedeschi, austriaci e svizzeri, sloveni, norvegesi, spagnoli, e non mancano americani e canadesi. Una festa tra tifo da stadio, striscioni, scenografie e coreografie da sogno. Come la Torre Eiffel umana messa in scena da un gruppo di ginnasti a Novafeltria.

L’arrivo a Rimini sul lungomare è mozzafiato: un’enorme onda gialla che accoglie Bardet e il compagno in fuga con lui: 40mila, forse 50mila persone in delirio… “Siamo entrati nella storia – dirà alla fine il sindaco di Rimini, Jamil Sadegholvaad”. Proprio così. E oggi si scriverà un’altra pagina meravigliosa di questo Giro d’Italie: 200 chilometri da Cesenatico a Bologna, con la doppia salita sul San Luca. E con le braccia alzate al cielo, come Marco Pantani.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV ♐ Oroscopo di oggi Sagittario: previsioni giornaliere per il segno del Sagittario
NEXT fare la coda nonostante il caldo – .