Giorno Zero. Le dicotomie da risolvere per la nuova Fiorentina – .

Giorno Zero. Le dicotomie da risolvere per la nuova Fiorentina – .
Giorno Zero. Le dicotomie da risolvere per la nuova Fiorentina – .

Dubbi e nodi ancora da risolvere. Le dicotomie che incatenano la nuova Fiorentina

“Dicotomia”, leggi, seguendo ilTreccani Encyclopediacome una “rigida divisione o suddivisione in due parti”. La nuova stagione della Fiorentina nasce da queste divisioni e da questi spartiacque.

4 giugno 2024, giorno dell’arrivo di Palladino alla Fiorentina. Potremmo però far partire la ‘nuova era viola’, proprio da oggi: 30 giugno 2024. Dopotutto, gli storici hanno sempre fatto simili divisioni artificiali, perché non anche noi?

Oggi è una giornata più che simbolica. Fuori i prestiti (Belotti, Faraoni, Maxime Lopez e Arthur), ma soprattutto fuori i giocatori in scadenza (Bonaventura, Castrovilli e Duncan). Alcuni dei favoriti di Italiano lasciano la Fiorentina, forse e probabilmente per fare spazio a Palladino. Oggi e da oggi, possiamo davvero ‘misurare la febbre‘ della nuova Fiorentina per comprendere le reali ambizioni e il progetto della società di Rocco Commisso. Ma cominciamo con ordine.

Progetto per i giovani o obiettivo di vittoria immediata?

Le condizioni per imboccare entrambe le strade ci sono. Da una parte, Comuzzo, Sené e i ritorni di Dalle Mura, Lucchesi, Favasuli, Di Stefano, Pierozzi, Amatucci e Bianco possono rappresentare un valore aggiunto e, perché no, fattori assolutamente determinanti per il futuro della squadra. La sconfitta delItalia a Euro 2024, dovrebbe farci riflettere in questo senso. Cosa era sbagliato? Prima delle prestazioni in campo si è parlato molto delle scelte. Mancano e sono mancati soprattutto’giocatori di gamba (riprendendo le parole di Spalline) e giocatori cruciali nel ultimi 20 metriDa anni si parla della necessità di investire sui giovani, ma la Fiorentina, oltre a farlo splendidamente con il Viola Park, potrebbe e forse dovrebbe dimostrarlo lanciando in campo questi ragazzi, frutto del lavoro e del sacrificio di un’intera società. I ​​prestiti sono formativi se fatti con razionalità. Lancia questi ragazzi in giro prima in una squadra, poi in un’altra per diversi anni consecutivi, non aumenta la sua crescita, ma forse sì perdere l’orientamento e quella scintilla e quel lampo di potenziale che solo ora possono esprimere. Oggi Kayode ne è la prova, sia dal punto di vista tecnico che dal punto di vista e portata del valore di mercato (oggi vale 25 milioni dopo una sola stagione). Detto tutto questo, serve vincere subito? Le ultime finali ci dicono che ‘dobbiamo vincere subito’. Puntare quindi su giocatori esperti e di caratura internazionale per misurarsi, a partire dal 1° luglio, in ogni competizione. Potrebbe essere un’opzione, basta guardare la politica di crescita delInter negli ultimi anni. Si è parlato molto della scarsa longevità della squadra, ma i fatti parlano di uno scudetto vinto e di una finale di Champions League raggiunta. Acerbi, Darmian, Mkhitaryan, Sommer sono stati presi per cifre minime, ma portate a livelli mai visti prima (per non parlare dei parametri 0).

 
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