Pogacar-Vingegaard, è duello giallo infuocato – .

Pogacar-Vingegaard, è duello giallo infuocato – .
Pogacar-Vingegaard, è duello giallo infuocato – .

Il Tour arriva a Bologna e la polizia stradale sciopera: sarà per questo che c’è un po’ di traffico in cima alla classifica. Quattro in testa con lo stesso tempo dopo i due giri del San Luca: se non è un inedito, c’è mancato poco. Non è inaudito che Tadej Pogacar del quartetto di punta vesta di giallo: anche se non accadeva da due anni, sapevamo che sarebbe potuto succedere subito.

Si sapeva anche che lo sloveno non avrebbe scalato la collina bolognese solo per guardare il panorama o i portici. E infatti: dopo uno sprint veloce al primo passaggio per andare a prendere due borracce e scaldare la folla, al secondo giro il fenomeno accende la miccia, trasformando gli ultimi 500 metri di salita in un inferno. Gli resta incollato il solito Vingegaard, che si conferma decisamente in palla nonostante quanto passato in primavera. E conferma che anche in questo Tour possiamo tranquillamente aspettarci il duello visto negli ultimi: prima di tutto, i conti andranno fatti con lui e Pogacar. “Sono contento di tornare in giallo dopo esserci andato vicino un anno fa: ho provato a rompere il gruppo, ma Vingegaard ha dimostrato di sapercela fare”, il messaggio dello sloveno.

Tra chi vuole intromettersi tra i litiganti tradizionali, i più pronti sono gli esordienti Evenepoel e Carapaz, che recuperano in discesa quanto lasciato in salita. Manca Roglic, che spesso su questa rampa la fa da padrone, tra maglie rosa al Giro e Giri dell’Emilia vinti: i 21 secondi che registra, seppur pochi, sono già un campanello d’allarme. Tra chi finisce con lui, sorride Ciccone: su una salita esplosiva come quella del Santuario, con quei due mostri in circolazione, limitare i danni è un buon segno.

A proposito di vincitori, in una giornata messa a dura prova dalla resistenza umana sotto il caldo sono due. Uno è il pubblico in piazza: da Cesenatico in poi, e per tutta la Romagna, è una catena umana, che Bologna non spezza nonostante sia un weekend che invita alla fuga in spiaggia. Pieni sui viali e sul viale dell’arrivo in centro, gente in fila su San Luca, bandiere di ogni nazionalità perché Tours e turismo in fondo hanno la stessa radice: insomma, un successo clamoroso. L’altro è il vincitore di tappa: Kevin Vauquelin, 23 anni, talento della Normandia, dipartimento del Calvados, ultimo della lista dei candidati francesi a rompere il digiuno al Tour, che dura dal 1985. In bici ha provato di tutto, dalla bmx alla pista dove ha un discreto medagliere, è da tempo una star sui social, al punto che la sua squadra gli regala interviste in dosi omeopatiche: l’importante è che sia un uomo da corse a tappe. In fuga sin dal via con altri dieci, il francese chiude la questione partendo da solo sull’ultima salita del San Luca, a poco meno di 15 minuti dal traguardo, lasciando il norvegese a pois Abrahamsen, all’attacco come il giorno prima. Due vittorie francesi in due tappe: il Tour d’Italie fa così bene ai cugini che forse prendono l’abitudine di tornarci.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV Accende un incendio in azienda e attacca gli agenti che gli dicono di spegnerlo – .
NEXT “Non avrebbe dovuto salire su quell’ambulanza” – .