Due ettari di campi e boschi in fiamme. La scintilla è partita da un’auto parcheggiata – .

Due ettari di campi e boschi in fiamme. La scintilla è partita da un’auto parcheggiata – .
Due ettari di campi e boschi in fiamme. La scintilla è partita da un’auto parcheggiata – .

by Antonella Marchionni

Due ettari di terreno tra campi e boschi in fiamme. E per spegnere il vasto incendio divampato ieri mattina verso le 9 a Carignano, nei pressi della strada Gazza, è stato necessario un massiccio intervento dei vigili del fuoco di Pesaro e Fano e dei ‘canadair’ delle Marche.

Le fiamme, secondo le prime ricostruzioni, si sarebbero originate dalla marmitta di un’auto parcheggiata. Il calore potrebbe aver innescato la combustione e in pochi istanti le sterpaglie hanno preso fuoco: per via del vento, si sono propagate ai terreni circostanti. «Ho sentito uno scoppiettio», racconta Rossella Omiccioli, 54 anni, avvocato con la passione per l’apicoltura, lì per prendersi cura dei suoi alveari. «Ho parcheggiato la mia Peugeot vicino alle mie api e mi hanno detto che la combustione poteva essere originata dalla marmitta della mia auto. Mi sono girata e ho visto che c’era del fumo, circa un metro quadrato. D’istinto ho preso la coperta che uso per i melari e ho cercato di spegnere il piccolo incendio con quella. In una frazione di secondo, con una folata di vento, l’incendio si è esteso a circa quindici metri quadrati e ha continuato ad avanzare. Ho corso un rischio enorme considerando che indossavo una tuta da apicoltore che è di plastica. A quel punto sono salita in macchina e sono scappata, nel frattempo ho chiamato i vigili del fuoco che sono arrivati ​​molto velocemente».

E sul posto sono accorsi sei mezzi dei vigili del fuoco, tredici uomini, squadre di Pesaro e Fano e persino volontari della protezione civile. Il Canadair ha preso il volo e sono stati necessari circa dieci getti d’acqua prima di poter spegnere l’incendio, che si è avvicinato pericolosamente a una casa in ristrutturazione. Nessuno è risultato ubriaco e non sono stati segnalati danni alle strutture vicine.

“Una grande paura – racconta Tommaso Di Sante, titolare dell’omonima azienda vinicola situata nei pressi della zona in cui si è propagato l’incendio, nonché presidente della Coldiretti Pesaro-Urbino -. Abbiamo visto una fitta colonna di fumo e abbiamo temuto che potesse arrivare fino a noi, anche considerando il vento che soffiava e la siccità. La sterpaglia, infatti, è molto secca e quindi facilmente infiammabile”. E nel pomeriggio qualche brace ha ripreso ad ardere ma i vigili del fuoco che, per diverse ore, hanno continuato a presidiare la zona sono riusciti a controllare le fiamme, stroncando sul nascere lo scoppio di un nuovo incendio.

 
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