Un viaggio tra olio e vino nelle colline del Pinerolese – .

Un viaggio tra olio e vino nelle colline del Pinerolese – .
Un viaggio tra olio e vino nelle colline del Pinerolese – .

Aziende agricole, riscoperta di vitigni autoctoni e un’azienda olearia. I giovani tornano a Pinerolo con energia positiva e progetti per il futuro. Il racconto di un’esperienza di viaggio.

«Se fossi nato in Langa e avessi dovuto fare una Barbera non mi sarei divertito così tanto a crearla qui.”

Alex Dellerba ha poco più di trent’anni e sulla collina di Santa Brigida guida laDai Dellerba Farmaderendo al Consorzio di Tutela e Valorizzazione della DOC Pinerolese.

«Abbiamo una sfida davanti a noi» aggiunge, ben consapevole che fare vino a Pinerolo e dintorni non è mai stato facile, né scontato.

Alex Dellerba

Bisogna superare la diffidenza di chi pensa che su queste terre non possa esistere una viticoltura di qualità. Bisogna superare i pregiudizi di chi ricorda gli anni in cui le uve non arrivavano a piena maturazione, con vini che a malapena arrivavano a 11°. Se mai ci riuscivano.

Eppure su queste terre la vite è sempre stata coltivata e, negli anni più duri, ha contribuito a sfamare intere famiglie.

Oggi, il cambiamento climatico in atto porta anche i più scettici a valutare esposizioni in passato sottovalutate e zone che garantiscono escursioni termiche tra notte e giorno in grado di preservare gli aromi. Questi rossi alpini possono finalmente pensare di competere con vini più rinomati, perché possono raggiungere gradazioni elevate e contenere l’acidità.

Luca Ciardossin ha solo tre anni più di Alex.

Luca Ciardossin and Alex Dellerba

Laureato in Architettura, ha viaggiato per il mondo prima di decidere di tornare a coltivare i vigneti dei nonni insieme alla sorella Lisache ha lasciato il suo precedente impiego.

Dal 2018 guida Il giro di viteun’azienda agricola recentemente premiata alla 31° edizione del Il mondo dei vini estremiUna viticoltura eroica riconosciuta dal concorso internazionale organizzato dall’ Cervimche ha assegnato la medaglia d’oro a due dei suoi Pinerolo Doc 2020: I l Ramie Arcansiel e il Barbera Scarpenta.

Alex e Luca sono solo due dei tanti giovani che si impegnano proficuamente lavorando le terre in cui sono nati.

Luca e Alex

Lo scorso aprile Fondazione Mallow e Consorzio Turistico del Pinerolo e Valli hanno chiamato un tour stampa per scoprire queste e altre realtà che nascono sulle colline attorno a Pinerolese.

Il progetto didattico ha permesso alla stampa specializzata di avvicinarsi ad un’altra perla di questo territorio, l’olio extravergine di oliva dell’Alto Adige.Compagnia Santa Caterina.

La coltivazione dell’olivo nel territorio ha origini antichissime e la zona collinare di Monte Oliveto ne è testimonianza.

L’Compagnia Santa Caterina è un’azienda olivicola di medie dimensioni, in produzione dal 2016 su terreni esposti a sud, con un sistema di subirrigazione controllato a distanza.

Bocchino John Mary piantò duemila piante su sei ettari.

Bocchino John Mary

Le principali varietà in coltivazione sono Leccino, Frantoio, Pendolino, Moraiolo e Picolina.

Dei quattro cru aziendali Antico, Del Cavaliere e musica lirica sono multicultivar, mentre anima è un olio EVO monovarietale proveniente dalla propagazione di piante autoctone del Pinerolese con continua attività di ricerca genetica.

«C’è davvero tanto bisogno di parlare e raccontare queste valli e le loro potenzialità – Ricordare Francesca CostarelliAssessore allo Sviluppo Economico e Vicesindaco del Comune di Pinerolo -. Qui ci sono giovani che lavorano per lasciare un segno, valorizzare un territorio, immaginare un futuro. Meritano attenzione”.

Francesca Costarelli

L’Farmhouse Dai Dellerba Si alimenta con una filiera corta, coltiva frutta e ha 60 bovini di razza piemontese, il cui letame è un fertilizzante naturale per i vigneti.

Pranzo e cena sono prevalentemente a km zero, abbinando il cibo alla Favorita Brigida Blancla Freisa Brigit Neir o la Barbera Immagine.

Per gli amanti delle specie autoctone in via di estinzione c’è il Gonneblend di Barbera, Bonarda e Dolcetto con Chatus, Galvan e Doux d’Henry.

Una buona occasione si presenta già mercoledì 3 luglio per una cena con tagliere, primo, dolce e due vini. Marco BeltramoOppure giovedì 4 luglio con una cena a lume di candela sotto le stelle.

Il giro di vite ha un progetto ambizioso: valorizzare un territorio dalle tradizioni millenarie attraverso visioni enogastronomiche innovative.

Tra vigneti storici restaurati e nuovi impianti nati dal recupero di vigneti abbandonati, Luca Ciardossin si batte anche per la valorizzazione delle uve autoctone.

Nasce così la sua Barbera spettinata e trasandata, non troppo lontana da un Ramìe che assembla fino a tredici vitigni a bacca nera e quattro a bacca bianca.

Poi c’è il laboratorio Pastisdove, all’interno di una vecchia stalla, oggi vengono portati alla luce gelati, composte e prodotti di pasticceria con macchinari di ultima generazione.

Sulla terrazza della cantina, o sulla balla di fieno vicino alla vigna, Luca ed Elisa organizzano l’openape, tutte le sere dal mercoledì alla domenica.

Il presidente della Fondazione Malva è Danilo Breussindaco di Pomaretto. Breusa è impegnato in prima persona nell’affermazione e nel rilancio dei vigneti eroici tra Perosa Argentina e Pomaretto, dove braccio

Danilo Breus

Ramìe è anch’esso un Pinerolo Doc ed è il simbolo della Val Germanasca. Ha vigneti arroccati su terrazzamenti con muretti a secco, in punti dove il trattore non può passare.

La denominazione Ramìe è molto piccola e nel 2022 ha prodotto complessivamente 10 mila bottiglie. Prodotto nei comuni di Pomaretto e Perosa Argentina, è un blend di vitigni autoctoni a rischio di estinzione, con prevalenza di Chat, inoltrare, Avaro e Becco.

I l Comune di Pomaretto ha creato un consorzio per sostenere questa viticoltura estrema.

«Le uve possono essere conferite alla Fondazione Scuola Malva Arnaldi di Bibiana, attrezzata per effettuare microvinificazioni – racconta Danilo Breus -. in questo modo sosteniamo i costi che le piccole cantine non potrebbero permettersi. Alla fine, ognuno prende il numero di bottiglie corrispondente all’uva che ha consegnato».

Dal punto di vista turistico, qui è stato fatto molto lavoro. Ci sono i volo del Dahu (l’attraversamento della valle su una teleferica) e la panchina grande e puoi dormire sotto le stelle nel Campeggio Glamping Ramìe.

Un weekend enogastronomico nelle valli del Pinerolese non può prescindere da una visita alle miniere di talco di Fontane.

Nelle gallerie del Paola e di Gianna L’Autin affina i suoi spumanti metodo classico.

Oscurità, silenzio, umidità al 90% e temperatura costante a 10° sono le caratteristiche ideali quando le bollicine formano la schiuma, dopo la prima fermentazione.

Mauro Camussotitolare dell’azienda Barge, lascia riposare in miniera e sui lieviti un Piemonte DOC Pas Dosé 2019 per 42 mesi. Prodotto con 50% Pinot Nero 50%, 40% Chardonnay 40% e 10% Bian ver, nasce nei vigneti Campiglione Fenile e Bibiana in terreni subacidi vicino al fiume Pellice.

A 1190 metri di altitudine, nella miniera di Camusso, viene prodotto anche un ottimo Rosè Pas Dosé, ottenuto da sole uve Pinot Nero.

Sua figlia lo aiuta Elisarecentemente entrato nell’associazione di Sbarbatelle, di cui Zipnews ha scritto recentemente CHI.

Mauro and Elisa Camusso

The Pinerolo Food District includes 15 Municipalities: Buriasco, Campiglione Fenile, Cantalupa, Cavour, Cercenasco, Cumiana, Frossasco, Garzigliana, Macello, Osasco, Pinerolo, Piscina, Scalenghe, Vigone, Villafranca Piemonte.

Ha scelto un nome che lo rappresenta pienamente: Terre da Gustare. Si tratta di un territorio di circa 400 km2 con nove sistemi paesaggistici, oltre 350 aziende agricole e numerosi prodotti con marchi di qualità certificati.

Pianificare un viaggio, o anche solo un weekend, nel Pinerolese non è difficile. E ne vale la pena.

INFORMAZIONI

www.visitapinerolo.it/terre-da-taste/

www.turismopinerolese.it/

https://www.turismotorino.org/it/fondazione-malva-arnaldi

 
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