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In memoria di mamma Maura, scomparsa domenica 26 marzo, e sulle orme che ha tracciato il padre Riccardo, da cui ha ereditato i geni del cestista di valore. Questa è la storia di Elia Morandotti, 18 annifiglio d’arte perché suo padre – meglio conosciuto come Ricky – è stato un ex azzurro e per vent’anni giocatore in Serie A tra Torino (la squadra che lo ha lanciato ad alto livello), Verona e Virtus Bologna (con la V nera la più longeva militanza, dal 1991 al 1996), senza dimenticare le parentesi con Varese e Roseto e, verso la fine della carriera, con Gira, Trapani e Guelfo Basket.

Curiosità accessorie, che forse molti ignorano: Morandotti senior è cugino di primo grado di Steven Adams, centro neozelandese dei Memphis Grizzlies e la sollevatrice di pesi (medaglia olimpica e mondiale) Valerie Adams. Elia è nato nel 2005 – da una seconda relazione con Ricky – e ha seguito le orme del padre, ma anche della zia Gabriella Morandotti (a sua volta ex giocatrice). Milita nel Santarcangelo Angels, squadra Under 19 del campionato di eccellenza, ma si allena anche in A2 con la Rinascita Basket Rimini.

Domenica ha scoperto la durezza della vita perché la madre morì in condizioni tragiche. In una situazione del genere era lecito immaginare che il basket non fosse il primo dei suoi pensieri. Invece lo era. Il giorno dopo, cioè lunedì 27, era infatti in programma una partita degli Angels contro il Perugia basket. Nessuno si aspettava che ci fosse Elia, invece si è presentato in palestra e tra lo stupore dei compagni e del mister ha voluto a tutti i costi giocare. Quello che ha combinato in giusto 28 minuti in campo sono stati a dir poco strabilianti: Ha segnato ben 55 punti su 10 su 13 da tre punti e 9 su 13 da due. A due minuti dalla fine della partita, era perfettamente 10 su 10 in triplo.

Gli Angels hanno vinto a mani basse (128-59), ma la festa è stata prima di tutto per lui: sui social c’è una sua foto tra i compagni; Il volto di Elia non è logicamente esultante, ma la sua presenza è emblematica. La partita gli è servita per attutire il dolore, per quanto possibile, e per costruire un ponte tra la difficile situazione che si è trovato ad affrontare e un futuro che sarà più che mai sui campi da basket. Papà è stato quattro volte campione d’Italia e con la Virtus anche campione d’Europa (1997-98). Sempre a Bologna vinse una Supercoppa Italiana, mentre a Verona, nel 1991, vinse la Coppa Italia. Ricky era un grande tiratore e un giocatore con mezzi fisici sopra la media: Elia sembra avere un talento non inferiore a suo padre e se è vero che l’evoluzione della specie esiste probabilmente diventerà ancora più forte.

 
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