Valvasone in lutto per la morte del conte Federico, figlio e simbolo dell’antico borgo – .

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VALVASONE – Valvasone Arzene piange un figlio illustre, simbolo della sua storia. Il conte Federico è morto improvvisamente oggi…

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VALVASONE – Valvasone Arzene piange un figlio illustre, simbolo della sua storia. È morto oggi, improvvisamente, Conte Federico di Valvasone, che viveva a Firenze, ma che portava nel cuore l’amato borgo, che i suoi avi avevano contribuito a far crescere e difendere. Tra poche settimane, ad agosto, avrebbe compiuto 68 anni. Lascia nel dolore la moglie Francesca e le figlie Simona, Irene e Luisa. I funerali si terranno domani, mercoledì 7, nella Chiesa dei Santi Fiorentini a Firenze. Ai funerali ha partecipato una rappresentanza di Valvasone Arzene, tra cui l’ex sindaco, ora consigliere regionale Markus Maurmair, il sindaco Fulvio Avoledo, e alcuni amici di famiglia. Pur vivendo prevalentemente in Toscana, la lontananza non ha impedito al conte Federico di tenere saldamente nel cuore Valvasone, la sua storia ei suoi cittadini, per tutta la vita, fino alla fine.

Da Firenze il cuore è sempre legato a Valvasone

Figlio del conte Ettore Erasmo, aveva ereditato la sua sconfinata passione per la storia familiare e, come ben sapeva chi ebbe la fortuna di conoscerlo, il suo profondo legame con la comunità valvasonese. Un tesoro che custodiva bene erano sicuramente gli archivi di famiglia, che racchiudevano secoli di storia, e che gli permettevano di portare dalla notte dei tempi approfondimenti sulle vicende della famiglia Valvasone e non solo. Tra gli ultimi sforzi, quelli per ricordare un suo illustre antenato: Erasmo da Valvasone, di cui proprio quest’anno ricorre il 500° anniversario della nascita. Militare nei Lupi di Toscana, impiegato nella sfera pubblica, la storia, la saggistica, la letteratura e le poesie erano il suo mondo. Scrisse diverse opere che narravano le vicende della nobile famiglia dei Valvasone che, si narra, ospitò nel suo castello papi e il generale Napoleone Bonaparte. Come dicevamo, Federico di Valvasone è un personaggio noto nel borgo antico perché lo ha frequentato in numerose e ripetute occasioni, come amico e sostegno di iniziative progettuali che riguardavano la sua famiglia. Tra le curiosità, qui ha anche fondato il club a sostegno del calcio della Fiorentina, altra sua passione. Così l’assessore regionale Maurmair: «Sentiva e viveva il sentimento dell’amore per la sua terra natale come tanti concittadini emigrati in altre parti d’Italia e del mondo ma forte della storia di una nobile famiglia tra le più antiche e longeve d’Italia tutto il Friuli che sentiva di sopportare con senso di responsabilità”.

Sogni nel cassetto

Il nobile diede sostegno anche ad associazioni locali come il Grup Artistic Furlan al quale affidò per alcuni anni l’uso del simbolo araldico della famiglia, stando sempre attento a evitare strumentalizzazioni commerciali ma garantendo anche donazioni nei giorni in cui, per tempo l’annuale edizione del Medioevo a Valvasone aveva comportato ingenti perdite economiche. Federico aveva nel cassetto una serie di sogni che ruotavano sempre con al centro il castello, in particolare il ritorno nelle stanze del maniero dove vivere sereni i giorni della pensione per potersi dedicare alla ricerca storica, alla rilettura, insieme agli amici Marco Salvador ed Ermanno Gri, degli appunti e dei documenti della famiglia archivio per dare nuova luce alla vita dei loro antenati e attraverso di loro al villaggio stesso. «Pasolini parla dell’antico borgo di Valvasone come di un luogo nobile frutto della sedimentazione della storia. Ebbene, Federico rappresenta sicuramente una parte di quella nobile storia che si ispira alla bellezza. La sua scomparsa è un segno del tempo che passa e mi mancherà tanto perché ogni amico che ci saluta è un vuoto che può essere colmato solo attraverso la memoria e, nel caso di Federico, leggendo alcuni passaggi delle sue opere».

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