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Spagna, comico LGBT fa battute sessuali su un bambino di tre mesi e suo padre lo schiaffeggia – .

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Roma, 4 giugno – Ogni tanto la realtà squarcia il velo delle ipocrisie e delle assurdità della nostra società; e lo fa con la forza di uno schiaffo in faccia. Questo è quello che è successo dentro Spagnaquando un uomo salì sul palco durante uno spettacolo del comico e attivista LGBT Jaime Caravaca dargli un paio di schiaffi. La ragione? Quest’ultimo aveva rivolto pesanti battute a carattere sessuale e con connotazioni pedofile nei confronti della figlio di tre mesi del primo.

“Ciò ha le sue conseguenze”: padre schiaffeggia il comico LGBT

Lui è Alberto’Boxe’cantante e leader del gruppo musicale della destra radicale Boxe. L’altro lo è Jaime Caravacacomico ed ex collaboratore di Davide Brancano nello show televisivo La resistenza. Quando Alberto ‘Pugilato’ si avvicina al palco, Caravaca prima gli rivolge un “chi sei?”, poi comincia a capire la situazione e cerca di implorare un “amico”. L’altro risponde “uomo”, come per avvisarlo, e lo colpisce con uno schiaffo che lo manda all’angolo. Vista anche la differenza fisica tra i due, Alberto sembra volersi contenere senza accanirsi. Al resto dei presenti spiega: “Ciò è dovuto ai commenti pedofili che ha fatto su mio figlio”. Si rivolge a Caravaca definendolo “spazzatura” e gli chiede: “E adesso? Dimmi, dimmelo in faccia”. Qualcun altro del pubblico si alza e Alberto si mette la mano sul cuore: “Chiedo scusa. Sono solo un padre che difende i suoi figli. Ha fatto commenti sessualizzanti su mio figlio di tre mesi. E questo ha delle conseguenze su di lui”. Caravaca cerca di calmare le acque: “Possiamo parlare, amico?”. Alberto gli risponde seccamente: “NO. Adesso vai avanti e denunciami”.. Poi c’è un altro scambio di parole tra i due che si conclude con un secondo e ultimo schiaffo ai danni di Caravaca.

Le scuse di Caravaca dopo l’episodio

Tutto è iniziato quando Alberto ha postato sui social una foto con il figlio di tre mesi e la scritta: “Felicità e orgoglio”. Foto sulla quale Caravaca aveva commentato con alcuni insulti molto gravi e che non vogliamo qui riportare integralmente, ma che riguardava atti sessuali che il bambino avrebbe dovuto compiere – secondo il comico – nei confronti di “cazzi neri”. Per Alberto, “Non si tratta di ideologia, si tratta di difendere la cosa più sacra in una società, ovvero i bambini”. L’esperienza dovette essere utile in qualche modo, come fece poi Caravaca colpa mia: “Dopo quello che è successo, quello che doveva essere uno scherzo In definitiva è stato un commento infelice e per niente appropriato da parte mia. Mi scuso con chiunque si senta colpito. Mettiamo da parte la violenza e lasciamo un mondo buono in cui le persone possano crescere libere”.

Michele Iozzino

 
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