«Lavoro 22 ore al giorno e dormo 10 ore a settimana. Ho sacrificato la mia famiglia” – .

«Lavoro 22 ore al giorno e dormo 10 ore a settimana. Ho sacrificato la mia famiglia” – .
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Anche lui lavora 22 ore al giorno e si definisce un “extraterrestre” che riesce a sopravvivere dormendo solo 10 ore a settimana. Peppe di Napolil’influencer pescivendolo che si è fatto notare alIsola dei famosi, è un maniaco del lavoro. La conferma che lavorare nel mondo del food richiede impegno straordinario ed energie praticamente inesauribili. Peppe è tornato dall’isola da poche ore e non ha mai nascosto la nostalgia per la sua famiglia, raccontata anche in diretta dall’Honduras, e per il suo lavoro. “Sono stato egoista, ho lasciato la mia famiglia e il negozio per venire qui”. Abbronzato, attraente, 51 anni, portamento spavaldo: Di Napoli viene da Pianura, sobborgo di Napoli dalla fama tutt’altro che nobile. Tante le case abusive, le discariche che hanno ispirato la folle voglia di emergere di Peppe, figlio e nipote di un pescivendolo. Con la forza del lavoro.

Peppe di Napoli

Cayo Cochinos, sulla costa settentrionale dell’Honduras, è stata una straordinaria ribalta mediatica e lui non si è tirato indietro. Un’opportunità che ha vissuto con il pensiero costantemente rivolto ai figli, alla moglie e al negozio. Lo ha anche confermato Silvia Toffaninospite di Verissimo. Al che ha confessato di aver vissuto un momento difficile con la moglie, sposata 33 anni fa: «Brunella cinque anni fa aveva un tumore, scoperto da me. Il mondo mi è crollato addosso ma abbiamo lottato insieme e ce l’abbiamo fatta”. La sua vita è sempre stata intrecciata con il lavoro, fin da quando era bambino e lavorava al fianco del padre. Ha iniziato quando aveva appena 6 anni. «Quando andavamo al mercato – ricorda – mi addormentavo perché avevo sonno, e papà mi svegliava con una pacca sulla nuca, e diceva “se ti porto con me e ti addormenti io mi verrà sonno anche io”. In quel momento mi sono sentito arrabbiato perché volevo essere un bambino. Ma papà mi ha risposto “senza di me non fai niente”, e questa frase mi ha sempre fatto andare avanti, tanto, tanto. Ho aperto la mia prima pescheria a 18 anni, e oggi ho la pescheria più grande d’Europa e ne sono fiero”.

La vendetta

Una pescheria fatta saltare in aria con una bomba carta due anni fa. «Ma non ho avuto paura e sono andato avanti», dice Peppe che rilancia. Nel negozio ha trovato spazio anche un ristorante e a cucinare è proprio Peppe. Sostituito dalla moglie e dai figli mentre era sull’isola. Moglie e figli che seguivano anche i suoi social e interagivano con i suoi follower. «L’Honduras è bellissimo, ma vuoi paragonarlo a Napoli? Sono tornato a casa mia, l’aria di Napoli mi ha già cambiato» dice mentre osserva il Golfo con Ischia e Capri all’orizzonte.

 
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