“Michele detto Vladimir”, come reagisce – Il Tempo – .

«Sulla scheda scrivi solo Giorgia», ha detto il premier Meloni annunciando la sua candidatura alle europee. Un colpo di scena, quello dell’uso del nome come previsto dalla legislazione elettorale, che ha sorpreso tutti. Ne parliamo anche a DiMartedì, il talk show di Giovanni Floris su La7. In studio Michele Santoro parla chiaro della mossa di Giorgia Meloni, con Pietro Senaldi, in collegamento con lo studio, che lo provoca con una battuta. «Ho un suggerimento: visto che ama la pace, potrebbe chiamarsi Michele Santoro, detto Vladimir», dice il condirettore di Libero riferendosi alle posizioni di Putin e Santoro sulla guerra in Ucraina.

La battuta coglie nel segno, con il leader di Pace Terra Dignità che appare seccato: “Avevo un gatto che si chiamava Vladimir… Non mi sembra un gran scherzo. Diciamolo per oro colato, anzi se vuoi puoi anche applaudire e dire che è una bella battuta così possiamo incoraggiarlo maggiormente”, dice in modo teatrale l’ex giornalista Rai.

Santoro è poi tornato ad attaccare il premier: “Ma qui non si tratta di andare a parlare con chi sta davanti a casa tua o da Fiorello per prendersi cura dei suoi figli, si tratta di gestire il rapporto con Biden, si tratta di gestire il rapporto con Netanyahu. Qui non serve la bonarietà, la fotogenicità, non serve il trucco. Paradossalmente i politici del passato, quelli contro cui mi sono battuto, che erano brutti, con la gobba e i doppi occhiali, questa capacità l’avevano di interpretare il momento storico. Invece la Meloni è scappata da Biden e dalle questioni economiche». E ancora: “Se non ci fossero tutti i telegiornali che continuano a dire metti ***** e dalla mattina alla sera, sarebbe chiaro che ci troveremmo in una situazione di grande difficoltà”, afferma al Ultima frustata alla Meloni.

 
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