«La dipendenza dall’alcol di mio padre mi ha fatto soffrire. Quando è scomparso eravamo lontani» – .

«La dipendenza dall’alcol di mio padre mi ha fatto soffrire. Quando è scomparso eravamo lontani» – .
«La dipendenza dall’alcol di mio padre mi ha fatto soffrire. Quando è scomparso eravamo lontani» – .

Quando ha accettato di prendere parte alIsola dei Famosi Gian Maria Sainato aveva messo in conto che qualcuno avrebbe storto il naso, e così è successo. «Nel mondo della moda con cui collaboro c’è un certo pregiudizio nei confronti della televisione e posso dire che, quando sono tornato dal programma, parte del lavoro è saltato. La televisione è molto divisiva: ti dà qualcosa ma, allo stesso tempo, te lo toglie”.commenta Sainato, creatore di contenuti da 564mila follower su Instagram che nel 2023 ha vissuto mesi turbolenti non solo per l’esperienza in Honduras – con tanto di frecciate omofobe dal vincitore dell’edizione Marco Mazzoli -, ma anche per l’improvvisa scomparsa del padre Andrea, annegato a Sapri il 29 agosto a soli 59 anni. «È stata una perdita che mi ha distrutto emotivamente, anche se papà era malato e ha sofferto molto. Eravamo in qualche modo preparati all’idea che prima o poi ci avrebbe lasciato, ma non ci avremmo mai pensato”, racconta Gian Maria Sainato, che sceglie di approfittare di questa intervista per informare chi lo segue di un problema importante che , anche se per vie indirette, lo sapeva benissimo.

Che rapporto aveva con suo padre?
«Non benissimo, anche perché papà aveva un problema che né io né la mia famiglia potevamo accettare. È stato difficile stargli vicino, senza contare che all’inizio ho avuto diversi scontri con lui anche a causa del mio orientamento sessuale: ha fatto fatica ad accettarmi, ci siamo lasciati anche per questo”.

Ti rammarichi di questa partenza?
«Provo rimorso per non averlo più cercato, anche se non lo ha fatto neanche con me. Tuttavia, tutti noi volevamo che fosse curato”.

Curare da cosa?
«Dalla dipendenza dall’alcol con cui conviveva. Scelgo di raccontarlo adesso perché penso sia giusto accendere una luce su tutte le persone che sono vicine a qualcuno che soffre di dipendenza. Mio padre si rifiutò di guarire o di ricevere aiuto, e la colpa era soprattutto della bottiglia. Potrei solo rimproverargli di non aver avuto abbastanza forza, ma sarei ingiusto: la dipendenza è bastarda, si impadronisce di qualcuno portando, in casi estremi, anche alla morte”.

Quanti anni aveva quando suo padre cadde in dipendenza?
«Sono nato quando il problema già esisteva: è stata molto dura. Le persone che soffrono di dipendenza ti cambiano davanti ai tuoi occhi.”

Cosa ricordi del giorno in cui ti dissero che tuo padre non c’era più?
«È stato un fulmine a ciel sereno. Mi hanno detto che era andato a fare il bagno al mare con alcuni amici e che aveva portato con sé pinne e asciugamano. Era agosto, faceva caldo: crediamo che abbia lavorato troppo e che lo sforzo eccessivo gli abbia causato un infarto o un malore. Non si era allontanato troppo dalla riva, e anche per questo sono subito corsi a prenderlo, solo che non hanno potuto fare nulla. A causa della sua dipendenza, papà aveva sviluppato una malattia che lo aveva gravemente debilitato”.

Come ha reagito?
«Da settembre a novembre sono caduto in una depressione che mi impediva di alzarmi dal letto. Mia sorella, che è una ragazza molto forte, ha reagito, ma io ero confusa e profondamente sola. Il vissuto a Milano negli anni precedenti mi ha portato a vivere la situazione di mio padre con un certo distacco, senza contare che mia madre spesso non mi raccontava tutto per non farmi arrabbiare”.

Cosa ti ha dato la forza di alzarti dal letto?
«Natale, che è il periodo dell’anno che preferisco. Dopo aver messo in stand-by il mio lavoro per due mesi, ho sentito che era il momento giusto per reagire, senza contare che ci credo e che pensavo di doverlo anche alla mia famiglia, che mi è sempre stata vicina . Grazie a mia madre, alla psicoterapeuta e ai brand che hanno iniziato a cercarmi per collaborare, sono riuscita a rimettermi in piedi e a metabolizzare il lutto lentamente, con i miei tempi”.

Come definiresti il ​​periodo successivo a questo dolore?
«Una rinascita. Alcuni dolori non andranno mai via, e non nego che ancora oggi accadono bruttissime giornate in cui la tristezza prende il sopravvento, ma cerco di guardare avanti e di farlo per le persone che amo. Ho avuto momenti felici con mio padre in passato, anche se non sono stati molti. Me li tengo stretti, cercando di allontanare il più possibile i pensieri negativi”.

Perché hai scelto di parlare adesso?
«Perché vorrei che tutte le persone che conoscono qualcuno che soffre di dipendenza non si arrendessero. Vorrei dire loro di non perdere tempo e di fare tutto il necessario per inaugurare un processo di guarigione. Vorrei che non si fermassero al no e non credessero quando gli viene detto che la dipendenza non c’è più: non fidatevi, controllate e non abbassate mai la guardia”.

Se sei d’accordo, alleggerirei la situazione, ricordandoti che anche nel 2023 hai avuto una buona occasione aIsola dei Famosi.
«È stata un’esperienza dura che mi ha portato ad un passo dalla finale, anche se mi ha tolto qualcosa».

 
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