Il personaggio. Da stagista Mediaset a delfino di Berlusconi. Ha strappato la Regione al Pd – .

Il personaggio. Da stagista Mediaset a delfino di Berlusconi. Ha strappato la Regione al Pd – .
Il personaggio. Da stagista Mediaset a delfino di Berlusconi. Ha strappato la Regione al Pd – .

D’Amato

Doveva essere presente alla conferenza stampa con cui Flavio Briatore ha annunciato l’apertura di un altro Twiga a Ventimiglia. E invece Giovanni Toti è finito agli arresti domiciliari con l’accusa di corruzione nell’esercizio della sua funzione e per atti contrari ai doveri d’ufficio. Il momento peggiore di una giovane carriera politica (a quasi dieci anni dalla prima elezione, proprio al Parlamento Europeo), nata con l’ennesima promessa di diventare il delfino – e quindi l’erede – di Silvio Berlusconi, che poi, come Crono, mangiò tutti i suoi figli tranne Antonio Tajani. Una carriera poi vissuta mostrando indubbie doti personali, vista la doppia impresa di strappare la Liguria al centrosinistra prima e di essere poi riconfermato con un quasi plebiscito, nonostante l’alleanza del Pd con il M5s. Il tutto riuscendo a litigare con Silvio e ad andarsene, sbattendo la porta, su Forza Italia, “svuotata” elettoralmente anche in Liguria dal movimento degli esordi.

IL GIORNALISTA

Figlio di albergatori, Toti è entrato in Mediaset come stagista ma ha fatto carriera molto velocemente. condirettore di Studio Aperto per ingaggiare Lucignolo, allora direttore al posto di Mario Giordano, subentrando poi anche alla ventennale guida di Emilio Fede al Tg4. Per l’occasione manda in pensione le “meteore”, ponendo fine così alle polemiche sulle ragazze che hanno presentato le previsioni del tempo e all’accusa di sfruttamento del corpo delle donne. Nacque l’edizione delle 14 che, dopo tre mesi, fu cancellata a causa dei bassi ascolti. Ma in azienda è sempre considerato in rampa di lancio. Anche perché è molto vicino a Berlusconi.

IL POLITICO

Nel 2014 diventa consigliere politico del Cavaliere prima e poi deputato europeo, raccogliendo 148mila preferenze. All’interno di Forza Italia viene indicato come uno dei membri più influenti del Circolo Magico del fondatore, insieme a Mariarosaria Rossi che lo seguirà poi nelle avventure in solitaria. Un anno dopo è il candidato unitario del centrodestra che deve compiere l’impresa di strappare la Liguria al centrosinistra. Difficile ma non impossibile, visto che la presenza e la forza del Movimento 5 Stelle in città potrebbero consentire un trionfo di misura per l’uomo di Forza Italia. “È la vittoria dell’unione e della normalità”, dice quando supera tutti con il 34,44% dei voti. Negli anni successivi il centrodestra vinse nelle storiche roccaforti della sinistra: caddero una dopo l’altra Savona, La Spezia e Genova.

LA TUA AVVENTURA

Intanto prosegue la battaglia all’interno di Forza Italia. Parla dei risultati di questi anni “disastrosi” e nel giugno 2019 è stato nominato coordinatore da Berlusconi insieme a Mara Carfagna. Ma quando il Cavaliere lo disarciona un mese e mezzo dopo, per un nuovo coordinamento, lascia tutto e sbotta: “Questa è la data in cui finisce Forza Italia. Siamo passati dalla tragedia alla farsa. Ho scoperto di essere stato cacciato dal cellulare. Anche dal punto di vista umano, per come è andata a finire, lì dentro è stato un deserto”. Toti si mette in proprio, fonda Cambiamo! e ha vinto le elezioni del 2020 in maniera schiacciante con il 56%. Due anni dopo insieme al sindaco di Venezia Luigi Brugnaro ci prova con Coraggio Italia. Nel 2023 l’arrivo a Noi Moderati. Intanto fa pace con Berlusconi e poi con Forza Italia, con la quale battaglia in parlamento per il terzo mandato. Ora tutto è cambiato di nuovo.

 
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