abbandona gli Stati Generali di nascita – .



Tgcom24




La denuncia al ministro Roccella: cosa è successo

Dopo i primi boati di pubblico, il ministro ha preso il microfono e ha detto: “Ragazzi siamo d’accordo, ma nessuno ha detto che sul corpo delle donne decide qualcun altro. Assolutamente nessuno”. Tuttavia, la disputa è continuata. Uno dei manifestanti ha parlato brevemente al microfono, ma è stato poi interrotto dall’organizzatore Gigi De Palo. Pertanto, mentre la protesta continuava, lo stesso De Palo ha deciso di dare la parola ad altri ospiti, rinviando l’intervento di Roccella che, però, ha abbandonato prima il palco e poi l’Auditorium.

Studenti fermati dalle forze dell’ordine

Alcuni manifestanti sono stati trattenuti dalla polizia presso l’Auditorium Conciliazione, per un controllo documenti, alla quale però si sono opposti, chiedendo di poter uscire. La protesta è stata organizzata da alcune studentesse provenienti da diverse parti d’Italia con il movimento transfemminista Aracne.

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Lo slogan: “Decido io del mio corpo”

I segni con lettere singole mostrati dagli studenti durante gli Stati Generali di Nascita scandivano le parole “Decido del mio corpo”. Il gruppo, formato da una cinquantina di studenti in maggioranza liceali, ha poi lasciato l’Auditorium. Solo allora sono ripresi i lavori all’interno della sala. Era presente un cordone di polizia per controllare l’uscita dei giovani.

Meloni: “La mia piena solidarietà”

Giorgia Meloni ha voluto esprimere la sua “piena e incondizionata solidarietà a Roccella. Lo spettacolo messo in scena è ignobile. Ancora una volta ad un ministro è stato impedito di intervenire ed esprimere le sue idee. Un gruppo di manifestanti che si riempiono la bocca delle parole libertà, rispetto e autodeterminazione delle donne, ma poi amano la censura e impediscono ad una donna di parlare perché non condividono le sue idee. Mi auguro che tutte le forze politiche abbiano il coraggio di esprimere solidarietà e di condannare, senza se e senza ma. E’ ora di dire basta.”

Mattarella chiama Roccella

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha telefonato a Eugenia Roccella per esprimerle solidarietà per quanto accaduto agli Stati generali di natalità, sottolineando che “voler zittire chi la pensa diversamente contrasta con i fondamenti della civiltà e con la nostra Costituzione”.

Roccella: “Sono censurato, certo della solidarietà della sinistra”

Commentando l’episodio con un post su Facebook, Roccella si è detta “certa che la segretaria del Pd Elly Schlein, tutta la sinistra, gli intellettuali – Antonio Scurati, Roberto Saviano, Nicola Lagioia, Chiara Valerio -, la grande stampa” e la ‘stampa militante’, che abbiamo visto mobilitarsi altrove nelle ultime ore, avrà parole inequivocabili di solidarietà”. E ha definito “un atto di censura” ciò che le ha impedito di intervenire agli Stati Generali organizzati dalla Birth Foundation, di portare avanti il ​​mio discorso e anche di rispondere ai manifestanti-censori e parlare con loro. Sono sicuro che i corridori della libertà e della democrazia non perderanno questa occasione per dimostrare che l’evocazione del fascismo che non c’è, a cui abbiamo assistito in queste settimane, non era solo un dramma politico pronto a svanire di fronte a una vera e propria censura. ”.

 
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