Amore sì, ma per il mattone: “Casa a prima vista” si conferma uno dei programmi più seguiti di Real Time (dal lunedì al venerdì alle 20.20). I sei protagonisti, ospiti del BCT, Festival del Cinema e della Televisione di Benevento, sono stati premiati dal regista Antonio Frascadore per la loro capacità di arrivare allo spettatore mescolando leggerezza e serietà. I tre milanesi (Ida, Gianluca e Mariana) e i loro colleghi romani (Nadia, Corrado e Blasco) hanno un approccio molto diverso e gareggiano per trovare la casa dei sogni dei rispettivi clienti.
Hanno raccontato a Leggo cosa cercano e cosa evitano. «Ho sempre avuto un debole per le case infestate», confessa Nadia, «ma quando devo consigliare un aspetto essenziale di un immobile a un acquirente, non mi fido delle leggende ma guardo lo spazio esterno». Anche Corrado ha iniziato da bambino a sbirciare negli edifici del quartiere: «Mia cugina ci faceva credere di parlare con gli spiriti e ci portava in questi cantieri abbandonati il venerdì. Io giocavo con loro, ma in realtà ero spaventatissima». Blasco ha scoperto la bellezza degli appartamenti iniziando a guardarli da lontano, «alla scuola di vela di Ventotene». Mariana ha un debole per «qualsiasi tipo di doccia walk-in», Ida punta sulla «luminosità».
Acquistare una casa non è solo un puzzle, ma uno dei passi più importanti della vita, e questi sei professionisti aiutano gli spettatori a orientarsi nel mercato immobiliare. Il tocco di genio è la competizione tra i due stili di vita e le vendite. «Abbiamo la vera “cazzimma” – precisa Mariana – anche se, scherza poco dopo, “ci manca la simpatia di Corrado”. Quando si tratta di consigli, però, Gianluca è pratico: «Quando si vede una casa è sempre meglio farsi assistere da un agente serio o da un geometra che fornisca tutti i vari documenti necessari». Esiste un “agente ideale”? «Quello che ascolta i desideri del cliente – risponde Ida – e li realizza, rimanendogli vicino in quello che resta uno dei viaggi più importanti della nostra vita».
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