“Ho sentito degli slogan nazisti, l’antisemitismo non sarà mai sradicato” – .

“Ho sentito degli slogan nazisti, l’antisemitismo non sarà mai sradicato” – .
“Ho sentito degli slogan nazisti, l’antisemitismo non sarà mai sradicato” – .

“Credo che questi eccessi ci siano sempre stati, nascosti, non mostrati ma sempre presenti. Credo che con questo governo si stiano approfittando del grande potere della destra, che è stato votato, non si vergognino più di niente. Questi motti nazisti, che purtroppo ricordo direttamente e non per sentito dire, alla mia età devo risentirli?”: ha detto Liliana Segre nell’intervista a La7.

Questa sera, nel corso della trasmissione In Onda su La7, è andata in onda l’intervista integrale al senatore a vita, sopravvissuto ad Auschwitz. Liliana SegretoSull’ascesa dell’estrema destra, cristallizzata dalle ultime elezioni europee, ha affermato: “La storia è fatta di corsi e ricorrenze storiche e io, per la mia storia personale, per quello che ho visto in questa lunga vita, non pensavo di arrivare a vedere cosa sta succedendo nel mondo. Stiamo parlando della Germania, della Francia. Non è solo lì, sappiamo che è anche nostra, che ce l’abbiamo vicino a casa. Che questa deriva di desiderio della destra in cui una sola persona a capo decide per noi, che non andiamo a votare, che non abbiamo voglia di decidere. Questo è molto pericoloso.“.

E sull’inchiesta di Fanpage: “Io credo che queste derive ci siano sempre state, nascoste, non esibite ma sempre presenti. Credo che con questo governo stiano approfittando del grande potere della destra, che è stato votato, non si vergognano più di niente. Questi motti nazisti, che purtroppo ricordo direttamente e non per sentito dire, alla mia età devo risentirli? Sarò cacciato fuori dal mio paese come sono stato cacciato una volta?”.

Il senatore a vita ha commentato anche il fatto che – come emerso dall’inchiesta su Gioventù Nazionale – il sentimento nostalgico è abbracciato anche dai giovanissimi: “Io ero in silenzio, un silenzio profondo che era dentro di me. Anche nella mia famiglia più stretta raccontavo molto poco, aspettavo sempre che i miei figli diventassero grandi, e non crescevano mai abbastanza. Ma a un certo punto, dopo una lunga depressione che ho avuto, ho capito che non potevo più tacere: a quel punto ho sentito un bisogno incontrollabile di diventare testimone“. È ancora “All’inizio mi sembrava così difficile che non sarei stato in grado di raccontare di Auschwitz, e in effetti non si racconta mai tutto. Penso che la maggior parte di questi ragazzi sono soprattutto molto ignoranti della storia. In parte perché non viene insegnato, in parte per via della vita. Un ragazzo di oggi non sa nulla di ciò che è successo ieri e non può nemmeno preoccuparsi di ciò che accadrà domani. Si preoccupa di ciò che farà nel momento. Questo mi spaventa molto, perché il futuro deve essere pianificato, e tutti devono avere una sicurezza in se stessi che questi ragazzi non hanno.“.

Non voglio crescere le mie figlie in un Paese dove Liliana Segre ha paura di restare

Tornando a parlare del 7 ottobre e il conflitto in Medio Oriente, Segre ha detto: “Quando ho visto cosa è successo il 7 ottobre mi sono sentita così terribilmente come la vecchia me che non sapevo se disperarmi o arrabbiarmi. Vorrei che quelle immagini inguardabili fossero state trasmesse di più, perché sono state dimenticate troppo presto. Dal punto di vista personale, con la mia storia, dal punto di vista di mia madre e mia nonna, quei bambini che non erano colpevoli di nulla se non di esistere, mi avevano fatto a pezzi così tanto che non riuscivo a pensare ad altro. Ma non avrei mai pensato di soffrire così tanto nei giorni successivi, quando c’è stata questa vendetta. Sono una donna di pace, non mi sono mai vendicata. Quei bambini, da entrambe le parti, mi fanno a pezzi“.

E sugli episodi di antisemitismo che sono aumentati negli ultimi mesi, Segre ha detto che c’è sempre stato: “Questa era l’occasione perfetta per filmarlo in tutti i suoi effetti e in tutti i suoi ambienti. Penso che non verrà mai sradicato“.

Tornando alle critiche relative alla posizione espressa sul assegnatoe soprattutto sul fatto che parlava attraverso di lei: “Le mie parole sulla premiership suggerita da Mattarella? Io rispetto tanto Mattarella, gli voglio bene come a un fratello, gli sono grato, mi piace storto com’è, un uomo meraviglioso, al posto giusto, guai se non ci fosse. Ma lui non c’entra niente. Lo so io e lo sa benissimo lui“. Sulla questione se alcune cose siano state dette solo perché è una donna, ha aggiunto: “Sono molto femminista. Indubbiamente, le donne in un paese latino come questo sono sempre viste come non all’altezza degli standard degli uomini, certamente. E non so quanti altri secoli ci vorranno prima che ognuna di noi prenda il suo posto nel mondo.“.

Infine, sulla nomina a senatore a vita, sempre parlando del Presidente della Repubblica, ha detto ancora: “Da Mattarella mi ha fatto senatore, ho preso molto sul serio questo ruolo, e siccome ero già così vecchio quando sono diventato senatore, ho una certa difficoltà ad andare a Roma, a cercare di essere presente a certe votazioni. Sono grato, molto, a Mattarella ma ogni volta che l’ho incontrato l’ho anche sgridato molto. È tutta colpa sua, gli dico sempre… Cerco di fare il mio dovere. Ma poi ci sono mille cose che mi interessano, per fortuna, sono molto appassionato di lettura, musica“.

 
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