Calo delle vendite di auto, effetto boomerang degli incentivi statali – .

Torino — Finalmente è successo, dopo diciannove risultati positivi consecutivi è arrivato il primo segnale negativo. E potrebbe essere l’inizio di una serie. A marzo – secondo i dati del Ministero dei Trasporti – sono state immatricolate 162.083 nuove auto, il 3,7% in meno rispetto allo stesso periodo del 2023. Le previsioni già a dicembre indicavano un 2024 complesso, più difficile del 2023, quando le case automobilistiche potevano ancora godersi la lunga coda della ripresa post-Covid. Il mercato dell’auto in Italia è andato in rosso nell’ultimo mese: la prima battuta d’arresto dall’agosto 2022. E sono stati i veicoli a batteria a farne le spese, nel pieno della transizione verso la mobilità elettrica: a marzo le immatricolazioni di auto elettriche sono diminuite del 35,2% rispetto al 2023 e la quota di mercato è scesa dal 4,8% al 3,3%. Se si guarda al trimestre la quota è del 2,9%.

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di Diego Longhin

02 aprile 2024


Da gennaio sono state vendute complessivamente 451.261 auto, con un aumento del 5,7% rispetto al primo trimestre dello scorso anno. Motivi dello stop? La crisi generale, che ha prodotto un rallentamento delle vendite, oltre al fatto che chi deve cambiare auto aspetta da mesi i nuovi incentivi annunciati dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. Sovvenzioni più ricche di quelle vigenti, fondamentali per rilanciare le vendite delle auto elettriche, ma se tutto andrà bene i contributi arriveranno a maggio, dopo la firma di Palazzo Chigi e il passaggio alla Corte dei Conti.

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31 marzo 2024



Un punto su cui si concentra l’attenzione dei rappresentanti delle diverse associazioni di categoria. «È imperativo continuare a sottolineare l’importanza e l’urgenza di rendere presto operativo il nuovo sistema di incentivi – sottolinea il presidente dell’Unrae, associazione che raccoglie le sigle delle imprese straniere, Michele Crisci – altrimenti rischiamo di perdere metà dell’anno con un impatto estremamente limitato sul 2024″. Anche sulla stessa linea Anfia, l’associazione che riunisce le imprese dell’indotto, con il presidente Roberto Vavassori: «Il rallentamento delle immatricolazioni delle auto ricaricabili e, in particolare, di quelle elettriche, rende più evidente quanto sia necessaria una rapida applicazione del nuovo schema di incentivi, evitando che l’effetto attesa continui a pesare sulla domanda». Il segretario di Motus-E, Francesco Nasoinsiste sulla «necessità di attivare il nuovo ecobonus per evitare una paralisi del mercato dell’auto, in un periodo dell’anno caratterizzato da volumi di vendita importanti».

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30 marzo 2024



IL Gruppo Stellantische ha come azionista principale Exor di cui è anche il controllo Repubblica, vendute in Italia a marzo – secondo i calcoli Dataforce – 52.125 auto, l’11,9% in meno rispetto allo stesso mese del 2023. La quota di mercato è scesa dal 35,1% al 32,1%. Nel primo trimestre dell’anno le immatricolazioni sono state 150.280, in crescita del 4,2% sul 2023 con la quota al 33,3% contro 33,7%.

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27 marzo 2024



Ieri il ministro Urso ha aperto il giro di colloqui locali sulla situazione degli stabilimenti Stellantis. Primo appuntamento Melfi. Il gruppo guidato da Carlos Tavares ha confermato i cinque nuovi modelli. Il vero problema, però, sono le attività connesse allo stabilimento lucano dopo che Stellantis ha riportato in stabilimento varie lavorazioni. Ecco perché i sindacati, che chiedono anche un modello ibrido, non sono soddisfatti. Oggi è il turno di Mirafiori. Rappresentanti dei lavoratori e autorità locali chiederanno un modello in più per lo stabilimento torinese dove vengono prodotte la 500 elettrica e due modelli Maserati per ridurre i licenziamenti. I sindacati vogliono risposte sul possibile spostamento della produzione della 500 tradizionale dalla Polonia a Torino e prevedono di visitare l’amministratore delegato Tavares a Parigi se non saranno soddisfatti.

 
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