«Non escludo una fusione o una IPO» – .

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Il gruppo è indipendente da 50 anni

Giorgio Armani, piacentino, classe 1934, fondò l’azienda quasi cinquant’anni fa. Con esperienze come vetrinista alla Rinascente negli anni ’60 e, successivamente, come stilista per Nino Cerruti, dove matura un’approfondita conoscenza dei tessuti e della sartoria, apre il primo studio di consulenza all’inizio degli anni ’70, a Milano, insieme con Sergio Galeotti e, nel 1975, Giorgio Armani. Da quel momento in poi scala l’Olimpo della moda internazionale, interpretando uno stile sartoriale, elegante e senza fronzoli. Negli anni l’azienda, con le linee Giorgio, Emporio e Armani Exchange, con i beauty, gli occhiali da sole, la linea Armani casa e gli hotel, è cresciuta su scala globale ed è diventata un gruppo da 2,35 miliardi di ricavi netti (dati 2022, ultimo disponibile, in crescita del 16,5% rispetto all’anno precedente) ed Ebit pari a 202,5 ​​milioni di euro, in crescita del 30% rispetto al 2021.

Giorgio Armani – nonostante le voci che si susseguivano da anni, compresa quella di una possibile vendita a L’Orèal che da decenni produce profumi e prodotti di bellezza a marchio Giorgio Armani e attualmente ne ha una licenza fino al 2050 – non ha mai voluto vendere ritmo e ha sempre difeso l’indipendenza della sua azienda.

Tag: Armani apre girando punto non regola fusione IPO

 
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