GNL, l’Europa non riesce ancora a smettere di finanziare la guerra di Putin – .

L’Europa non può recidere il cordone energetico che ancora la lega alla Russia e deve ancora importare gas naturale liquefatto da Mosca per evitare uno shock energetico. È l’avvertimento lanciato dall’Autorità di regolamentazione energetica dell’Ue (Acer) in seguito alla richiesta di un gruppo di Stati membri di vietare l’acquisto di carburante da Mosca. Osservando i dati diffusi dal Garante energetico europeo, è chiaro il motivo per cui gli Stati europei stanno acquistando quantità record di GNL dalla Russia.

Come sottolinea l’organismo di vigilanza nel monitorare il mercato energetico europeo, il mercato globale del gas è ancora ristretto. L’impegno di sostituire le importazioni di gas dalla Russia dopo l’invasione dell’Ucraina da parte del Cremlino nel 2022 ha finito per creare un nuovo cordone ombelicale con Mosca. I dati lo dimostrano: nel 2023 i paesi europei hanno aumentato del 40% le importazioni di GNL dalla Russia, che è ormai diventata il secondo fornitore del blocco con 15,5 milioni di tonnellate di GNL.

Ora Svezia, Finlandia e Stati baltici stanno spingendo affinché l’UE imponga un divieto totale immediato sull’acquisto di GNL russo e la prossima settimana è prevista una discussione in seno alla Commissione europea. Ma un avvertimento arriva dall’autorità di vigilanza: a fine anno scadranno i contratti di transito nel gasdotto che collega direttamente la Russia al blocco europeo, contratto che non sarà rinnovato e resterà attivo solo il gasdotto che passa sotto la Nera Mare verso la Turchia e la Bulgaria.

L’UE vuole eliminare le importazioni di energia dalla Russia entro il 2027

Una restrizione del mercato non farebbe altro che aumentare i prezzi e Francia e Germania si preoccupano di mantenere bassi i costi energetici per l’industria. Tagliare il GNL è fuori discussione. Per evitare uno shock energetico non resta che continuare a finanziare la guerra di Putin che consegna all’Europa 18 miliardi di metri cubi di GNL, diretti principalmente verso Spagna, Francia e Belgio.

La Commissione Europea vuole spingere i paesi membri a chiudere tutte le importazioni di energia dalla Russia entro il 2027, ma il tempo stringe e le prossime elezioni europee potrebbero rimodellare gli accordi. Nel frattempo, le prospettive energetiche sono meno pessimistiche rispetto al passato: nel mondo la capacità di produzione e commercio di GNL ha raggiunto un nuovo picco e le infrastrutture realizzate nell’UE consentono di guardare al futuro con ottimismo visto il trend al ribasso del i prezzi del gas sono già ai livelli pre-invasione russa dell’Ucraina. Sempre confidando che la strategia di efficienza energetica attuata dall’Europa permetta di contenere la domanda di gas.

premio di efficienza

Tuttavia, il pieno raggiungimento degli obiettivi del piano REPowerEU rimane incerto, in particolare per quanto riguarda sforzi ambiziosi come la produzione di idrogeno verde, che potrebbe rivelarsi impegnativo alla luce dei risultati attuali. Diversi ostacoli potrebbero mettere a rischio gli obiettivi, come la dipendenza dalle terre rare, la catena di approvvigionamento, ma anche la carenza di manodopera qualificata.

domanda di gas

Ad oggi, il principale calo della domanda di gas è dovuto all’aumento dei prezzi che ha colpito i settori industriale e dei consumi domestici: un calo che, data la stagnazione economica, è stato strutturalmente mantenuto.

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