Crollano gli ordini di robot, pesa il ritardo negli incentivi Industria 5.0 – .

Crollano gli ordini di robot, pesa il ritardo negli incentivi Industria 5.0 – .
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«La decisione del governo di prevedere l’obbligo di comunicazione preventiva del valore dell’investimento che si intende realizzare e di distribuzione, rispetto alle quote annuali, del credito d’imposta di cui si beneficia, sul modello di quanto previsto, ha moderatamente destabilizzato il mercato. anche dalla transizione 5.0. Sebbene comprendiamo la necessità che la contabilità dello Stato abbia in anticipo un quadro preciso delle risorse economiche necessarie a coprire le operazioni di acquisto effettuate in regime 4.0, è altrettanto vero che cambiare le regole del gioco in corso d’opera crea grandi sfiducia tra chi sta valutando l’opportunità di fare nuovi investimenti. Per questo chiediamo alle autorità un intervento immediato per illustrare tutti questi aspetti. Siamo certi – ha concluso il presidente di Ucimu – che la chiarezza e la rapidità con cui il Governo darà conto dei dettagli che ancora mancano consentiranno alla domanda italiana di nuove tecnologie produttive di ripartire con pieno slancio”.

ESPORTARE

Meno brillante la situazione oltreconfine anche per i costruttori, un mercato che per i costruttori di macchine utensili vale oltre la metà del giro d’affari (3,8 miliardi nel 2023, a fronte di una produzione di 7,5 miliardi di euro) e dove gli ordini tra gennaio e marzo sono in calo di oltre il 18%, anche in questo caso si tratta della quinta riduzione trimestrale consecutiva.

«Pesa il rischio di un allargamento delle tensioni oltre l’area israelo-palestinese – prosegue Colombo – e del prolungamento del conflitto tra Russia e Ucraina. Ma pesano sicuramente anche le incognite legate alla transizione energetica e alla direzione che prenderà l’Europa dopo le elezioni di giugno. Detto questo, per quanto riguarda le esportazioni, le nostre aspettative per l’anno in corso sono positive: ci aspettiamo un ritmo moderato delle nostre attività negli Stati Uniti, e un aumento delle vendite in alcuni paesi europei e nei paesi che iniziano a scalare la classifica dei le aree di destinazione del Made in Italy settoriale come Turchia, Messico e India. Anche per questo UCIMU ha avviato i primi passi per la creazione di una nuova rete d’impresa in un Messico che conosce un intenso sviluppo manifatturiero, strettamente legato all’economia statunitense”.

PREVISIONI PER IL 2024

Al momento non cambiano ufficialmente le previsioni per il 2024, stime che già alla fine dello scorso anno contenevano un possibile divario tra le vendite in Italia e all’estero. Per confermare una crescita della produzione dello 0,5%, che dovrebbe raggiungere i 7,6 miliardi di euro, contiamo su un aumento dell’export del 6,4% mentre già allora, nelle stime di dicembre, si scontava una riduzione del 5,6% per le consegne sul mercato nazionale. mercato, che nel 2021 e 2022 è stato protagonista indiscusso della crescita.

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Tag: Ordini robot collasso ritardo Incentivi per l’industria pesa molto

 
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