Il caffè è già caro, perché una tazza potrebbe costare anche solo 2 euro – .

Il caffè è già caro, perché una tazza potrebbe costare anche solo 2 euro – .
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Le condizioni meteorologiche avverse in Brasile, unite alla volatilità del cambio euro-dollaro, gettano un’ombra sempre più cupa sulle abitudini mattutine degli italiani, in particolare sulla sacra tazzina del caffè. A lanciare l’allarme sono importatori e torrefattori del settore, che segnalano aimminente aumento dei prezzi che potrebbe portare il costo medio di un espresso a raggiungono quasi i 2 euro.

Il prezzo del caffè è raddoppiato: i motivi

Secondo quanto riportato dall’Associazione nazionale torrefattori, importatori di caffè e grossisti alimentari (Altoga), i prezzi del caffè Robusta sono praticamente raddoppiati negli ultimi sei mesi, registrando un aumento del 90%, mentre quelli della varietà Arabica sono aumentati del 55%.

Le cause di questa impennata sono molteplici: dalla contrazione dell’offerta vietnamita alle avverse condizioni meteorologiche in Brasilefino al tasso di cambio sfavorevole tra euro e dollaro.

Infine, le preoccupazioni geopolitiche e di sicurezza hanno portato molti trasportatori a farlo evitare il passaggio nel Mar Rosso. Ciò ha comportato un aumento dei tempi di viaggio e dei costi per rotte alternative, incidendo ulteriormente sui costi di importazione del caffè.

Insieme, questi fattori hanno contribuito a far aumentare i costi di importazione del caffè fino al 50% in più rispetto a sei mesi fa. Gli effetti di questa impennata dei prezzi si ripercuotono su consumatori, distributori e produttori, creando un contesto di incertezza e adattamento nel mercato globale del caffè.

Il presidente di Assoutenti, Gabriele Melluso, ha espresso preoccupazione circa la possibilità di ulteriori aumenti di prezzo, sottolineando che anche un lieve aumento avrebbe un impatto significativo sulle tasche dei consumatori, considerando che in Italia vengono serviti circa 6 miliardi di caffè all’anno. nei locali pubblici, con un fatturato stimato intorno ai 7 miliardi di euro l’anno:

“Temiamo che i rincari del caffè possano portare nelle prossime settimane a rincari sia per le bevande consumate nei bar, sia per il caffè in polvere venduto nei supermercati. Anche pochi centesimi di aumento darebbero un duro colpo alle tasche dei consumatori, considerando che in Italia vengono serviti nei locali pubblici circa 6 miliardi di caffè all’anno per un fatturato espresso di circa 7 miliardi di euro l’anno”.

Le città più costose dove prendere un caffè

Secondo i dati dell’Associazione Consumatori Utenti (Assoutenti), il prezzo medio di una tazzina consumata al bar è salito a 1,18 euro nelle principali città italiane. Un aumento significativo rispetto agli 1,03 euro registrati appena tre anni fa, nel 2021, che rappresentano un aumento del 14,9%.

Analizzando i dati delle principali città emerge questo Bolzano detiene il record del caffè al bar più caro, con un prezzo medio a tazzina di 1,38 euro, seguita da Trento con 1,31 euro. In retromarcia, Catanzaro risulta essere la città più economica, con una media di 0,99 euro a tazza.

Segue Bolzano, dove si registrano aumenti dei prezzi del 15,9%. Anche città come Pescara e Palermo hanno registrato un notevole aumento, rispettivamente del 28,0% e del 21,4%. Al contrario, Aosta ha registrato la variazione più contenuta, con un modesto aumento del 2,9%. La media nazionale mostra un aumento del 14,9%, indicando una generale tendenza al rialzo dei prezzi del caffè in Italia nel periodo considerato.

La situazione è particolarmente critica in alcune province, come Pescara e Bari, dove gli incrementi registrati superano il 24%.

 
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