Prova Dacia Duster, scheda tecnica, opinioni e dimensioni 1.2 TCe Journey – .

Prova Dacia Duster, scheda tecnica, opinioni e dimensioni 1.2 TCe Journey – .
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GPL o ibrido?

Dalla generazione precedente, quella nuova Dacia Duster riprende solo il lunghezza (434cm, una trentina in più di un’utilitaria), il nome #e il 1.0 GPL turbo da 101 CV. # Con questo tre cilindri, base della gamma, i prezzi essi lasciano a partire da € 19.700. # Ma si tratta di Essenziale, che è un po’ troppo spartano; #meglio lì Espressione, che per 21.400 euro offre anche la telecamera per la retromarcia #e il sistema multimediale. # In alternativa alla 1.0 sono disponibili due versioni ibride a benzina: la 1.2 ibrido leggero con 131 CV del test, che costa 1.500 euro in più rispetto al 1.0 GPL (ed è l’unico che si può avere anche in 4×4, aggiungendo altri 2.500 euro) #e il 1.6 full hybrid da 140 CV (5.000 euro in più rispetto allo Duster a gas )#. # Il 1.6 è automatico #e promette consumi contenuti, soprattutto in città. # Rispetto alla precedente #Dacia #Duster i prezzi sono leggermente aumentati, ma l’equipaggiamento è migliorato.

Spazio #e sicurezza ma meno “leggera”

Il disegno del Dacia Duster è più moderno #e sofisticato (citiamo le maniglie delle porte posteriori nascoste nei telai dei finestrini #e le luci dalla forma personalizzata) #e lo spazio non manca proprio: quattro persone stanno comode, il quinto passeggero non viene sacrificato# e il tronco è cresciuta fino a 517 litri (450 nelle 4×4). # Tuttavia, i finestrini (soprattutto il parabrezza) sono un po’ più piccoli, quindi l’interno è meno luminoso. # Ciò che migliora, #e di molto, è il sicurezza: il #Duster è conforme alle norme europee valide da luglio che richiedono che tutte le nuove auto prodotte in più di 1500 unità siano dotate di frenata automatica, mantenimento della corsia, riconoscimento della segnaletica stradale, rilevamento degli ostacoli posteriori #e altri dispositivi.

In due salse

Al Espressione accanto a due versioni più ricche, che costano 1.500 euro in più: la Viaggio (quello dell’auto in prova) #e l’Extreme. # Entrambi hanno il climatizzatore automatico (ma solo monozona #e senza bocchette posteriori) #e fendinebbia, ma il #Journey punta sul comfort (ha freno a mano elettronico, navigatore, piastra di ricarica #e accesso senza chiave) mentre ilEstremo è più “avventurosa”: ha ruote da 17” invece che da 18”, dettagli color rame, barre sul tetto che ruotano fino a diventare portapacchi trasversali, #e fondo del bagagliaio in gomma.

Il colore le sta bene

Come ci si potrebbe aspettare, dato il prezzo basso del Dacia Duster, le plastiche sono tutte rigide; # però sono ben assemblati #e non danno l’idea della “povertà”. # Contribuiscono a questa sensazione i grandi inserti colorati sulla plancia #e sulle portiere: grigi nell’Essential, verdi nell’Extreme #e blu nelle altre. # Inoltre, il design è ricercato #e contemporaneo, senza rinunciare alla praticità: tutto i controlli sono ampi e fisici, compresi quelli sul volante #e sulla consolle, che controllano principalmente il climatizzatore. # Peccato solo che questi ultimi non siano illuminati #e siano quindi difficili da trovare al buio: bisogna imparare a memoria almeno la posizione del ricircolo dell’aria #e dello sbrinamento rapido.

Infotainment semplice e ben fatto

Un altro grande passo avanti è stato fatto da sistema multimediale: utilizza uno schermo da 10″ reattivo e ben definito, montato in bella vista e rivolto verso il conducente. # Diversa da quella delle altre Dacia, impiega a Sistema operativo Android 12 #e permette di scaricare altre app (per ora sono solo quattro, tra cui Spotify #e Amazon Music) tramite uno store interno (diverso da quello di Google, che richiede invece il sistema operativo Android Automotive, dedicato alle auto). # Inoltre integra Android Auto #e il wireless Apple CarPlay, #e il navigatore ha otto anni di aggiornamenti mappe gratuiti.

Ben pensato Attacchi YouClip: sparsi nell’abitacolo #e anche nel bagagliaio, permettono di agganciare accessori, che costano dai 14 ai 46 euro: portabibite, lampade a led, ganci, portaoggetti, porta tablet #e altro ancora. # Inoltre, per poco più di 2.000 euro (altri 237 sono per le tende oscuranti) c’è lo Sleep pack: una “scatola” removibile che occupa gran parte del bagagliaio #e che, una volta aperta, trasforma l’auto in una mini -camper.

Cambio preciso

Bastano pochi metri per rendersene conto Questo 1.2 turbo è vivace, soprattutto dopo i 2000 giri/min. # Inoltre il tre cilindri è poco rumoroso #e le vibrazioni sono ridotte (si avvertono appena #e solo da fermo, nelle occasioni in cui lo Stop & Start non è attivato). # Il cambio manuale è vincente, con sei rapporti piuttosto “rilassati” #e una leva ben manovrabile con innesti precisi. Sterzo #e freni, richiedono però un po’ di abituarsi: il primo è leggerissimo, anche all’aumentare della velocità, quando, invece, si vorrebbe un po’ più di “peso”. # Curiosamente il 1.6 full hybrid (che abbiamo guidato) ha il problema opposto. # I freni, poi, sono fin troppo sensibili: il pedale offre poca resistenza #e si finisce per “inchiodare” senza volerlo.

Ben ammortizzato, poco insonorizzato

La sospensione del nuovo ci ha convinto Dacia Duster, che sono in grado di assorbire efficacemente anche i dossi più forti ma non fanno rotolare troppo l’auto in curva. # A disturbare il comfort sono, invece, i Ho frusciato nella zona del parabrezza: sono evidenti anche prima dei 100 km/he in autostrada è un vero “concerto”. # Semmai, il rumore di rotolamento è leggermente migliorato rispetto alla precedente #Dacia Duster.

 
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